Venezia Waste Value
In mostra le opere del workshop.
Comunicato stampa
GAD – Giudecca Art District in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Venezia nel mese di marzo 2022 ha indetto una call rivolta agli studenti e alle studentesse dell’istituzione per partecipare al workshop “Venezia, Waste, Value” tenuto dall’artista internazionale Enrica Borghi presso gli spazi del distretto all’isola della Giudecca. Un’occasione unica per i giovani dell’Accademia di Belle Arti di Venezia di collaborare alla realizzazione di un’o- pera collettiva, grazie all’esperienza di una fra gli artisti più interessanti della generazione degli anni Novanta. Enrica Borghi, novarese di adozione, ha una intensa carriera sia individuale che come promotrice di complessi progetti collettivi, il più noto dei quali è Asilo Bianco ad Ameno sul lago d’Orta, dal 2005. La sua ricerca l’ha portata a realizzare abiti, mosaici, gioielli, arazzi, tappetti, costellazioni, con interventi anche a scala urbana, utilizzando scarti industriali, plastica, bottiglie, sacchetti della spesa, sempre in relazione con la luce. Quella di Enrica Borghi è un’operazione di rivisitazione estetica, concettuale quanto concretamente operativa, che si realizza in opere di grande impatto scenico esposte in musei, gallerie e spazi pubblici sia in Italia che all’estero. Il suo lavoro si fonda su un pluriennale processo di sensibilizzazione intorno ai temi del riutilizzo consapevole dei materiali di scarto e più in generale del riciclo.
GAD Giudecca Art District e Accademia di Belle Arti di Venezia hanno invitato l’artista a ragionare sulla fragilità e sulla particolarità della città di Venezia immaginando un laboratorio aperto di sperimentazione e di riflessio- ne sulle tematiche ambientali e marine che caratterizzano l’ecosistema veneziano. Durante le intense giornate del workshop sono stati realizzati molti lavori incentrati sul movimento, i colori e il suono dell’acqua, lavori creati utilizzando le forme di bottiglie di plastiche, tagliandole e assemblandole in forme inconsuete quasi ad evocare un universo marino: dalla molecola dell’acqua al suo farsi onda, alla per- vasività delle alghe e filamenti organico-artificiali. Un prodotto inquinante per antonomasia, come la bottiglia di plastica, è stato riciclato in sorprendenti soluzioni formali che interagiscono non solo con la luce, ma anche con lo spazio che ha ospitato l’iniziativa, spazio laboratorio diventato dunque spazio espositivo aperto dal 25 marzo fino al 9 aprile.
ENRICA BORGHI Enrica Borghi oggi vive e lavora sulle colline del Lago d’Orta in Piemonte. Si diploma in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, nel 1989. È Fondatrice e Presidente dell’Associazione Culturale Asilo Bianco APS. Tra le numerose personali ha esposto al Castello di Rivoli, alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna, al MAMAC di Nizza, al Musée des Beaux-Arts di Bordeaux e all’Estorick Collection di Londra, ricordiamo inoltre l’installazione “Luci d’Artista” a Torino, pre- sente dal 1998 con Palle di Neve e Mosaico nella città di Salerno. Artista poliedrica, eclettica e molto originale, dalla cifra stilistica inconfondibile, Enrica Borghi lavora soprat- tutto con i materiali di scarto, ridando vita e bellezza a oggetti destinati a essere gettati nei rifiuti. Nella sua indagine ha un ruolo di rilievo l’universo femminile, da lei esplorato come immaginario estetico ma anche nelle pratiche e nelle ritualità. Le sue opere sono frutto di processi “alchemici” capaci di trasformare i rifiuti in oggetti nuovamente seducenti.
GAD GIUDECCA ART DISTRICT Nella nostra visione GAD non è un punto di arrivo, bensì è un nodo, una piccola “matassa”, un’importante luogo di intersezione di una moltitudine di fili di un’estesissima rete globale di capacità, percorsi, individuali e di istituzioni, dove, coordinate e dirette dal nostro gruppo, possano convergere, mischiarsi, sporcarsi le esperienze e le ricerche in ambito artistico contemporaneo apparentemente distanti, per poi ripartire magari intrecciate insieme a noi, dipanandosi in direzioni diverse, inaspettate. Per noi sono tanto importanti ad esempio le collaborazioni interne, con le istituzioni cittadine, gli atenei, su tutti l’Accademia di Belle Arti di Venezia, quanto è importante cercare di lavorare su comuni progettualità e collaborazioni a lungo termine, come quella in essere con KAD Kalsa Art District, o con la Pasinger Fabrik di Monaco di Baviera. Ma il racconto del distretto sarebbe non incompleto ma addirittura errato se prescindessimo dal contesto in cui gli spazi di GAD insistono, un antico Cantiere Navale, ad oggi, dai primi anni novanta in poi, dedicato ad ospitare un consorzio di artigiani la cui attività è strettamente correlata con il mare. Dagli ebanisti ai tappezzieri nautici, dalle officine fabbrili ai meccanici, dal rimessaggio delle barche dei ve- neziani agli studi dei maestri d’ascia, gli spazi espositivi di GAD, ad oggi ben 7, nascono con loro, a loro sup- porto, a fianco al loro, in quei luoghi smessi nel tempo, che le loro attività non necessitano più e che il testo contemporaneo può aiutare a recuperare a restituire al pubblico e alla cittadinanza. Studenti partecipanti: Aysegul Aydin, Lorenzo Bartoli, Vanezza Carlesso, Lila D’Angelo, Federica Gottardello, Susanna Greco, Sara Manzan, Sofia Beatrice Pinna, Alice Pinzan, Serena Poletti, Elena Radaelli, Anissa Rosaj, Vincenzo Daniele Scor- dio, Beatrice Valeri, Giorgia Zuin.
Si ringrazia:
Pier Paolo Scelsi
Laura Biocca
Elisamaria Covre
Margherita Stera
Daniele Fiori
Caristoforo Lippi
Francesca Mavaracchio
Caterina Lippi
Sofia Masci
e lo sponsor tecnico Nuovaminiplastic
Un ringraziamento speciale a
Hydro Mirò
Grafiche: Laura Serraglio, Giada Mazzocato
Sound: Alice Pinzan