Valeria Bassi – Frammenti di realtà e realtà in frammenti
Partita da premesse veriste, nelle quali il dato visivo assumeva evidenza nella resa di esattezza di ogni minimo particolare, Valeria Bassi s’è man mano incamminata sulla via di una rivisitazione originale delle modalità tecniche ed espressive del Cubismo.
Comunicato stampa
Partita da premesse veriste, nelle quali il dato visivo assumeva evidenza nella resa di esattezza di ogni minimo particolare, Valeria Bassi s’è man mano incamminata sulla via di una rivisitazione originale delle modalità tecniche ed espressive del Cubismo. Le opere prodotte dall’artista con tale procedura pittorica non ricalcano quelle di un Braque o di un Picasso sia della fase analitica che sintetica. Sono opere dotate di piena autonomia, immagini reperite dalla realtà e liberamente interpretate secondo un personale senso poetico: scenari di natura, vedute urbane (diurne e notturne), figure umane (maschere, danzatrici) e così via.
Valeria Bassi ama i toni decisi, le campiture larghe, le composizioni distese improntate ad un senso di pacatezza: tutto il processo creativo è visibilmente sostenuto da un atteggiamento spensierato. Le sue sono immagini serene affidate agli equilibri di una geometria libera, approssimativa, mai assoggettata ad un principio rigorosamente razionale. E’ facile, più che il calcolo, trovarvi lo scarto intuitivo, l’impennata fantasiosa, il ricorso all’impulso razionale.
Per tali motivi, le sue opere, fuori da ambivalenze metaforiche e intellettualistiche, non vogliono essere nient’altro che ciò che realmente sono: luoghi di una realtà rivisitata e trasfigurata con i mezzi esclusivi della propria sensibilità e della propria fantasia, luoghi della mente ma, soprattutto, territori dell’anima.