Ur5o – Il volo
Ur5o affronta nella sua consolidata ricerca l’occultazione attraverso pratiche censorie di ogni genere, valutate in relazione a temi di sostenibilità.
Comunicato stampa
Il volo. “Nel 1662, in una lite nel cuore della notte un uomo uccise suo cugino. L'imperdonabile incidente avvenuto in assenza di testimoni, persuase l'artefice del delitto a nascondere il misfatto occultando il corpo nello stesso luogo. Nello scavo delle fondazioni, in un angolo dell'edificio che sarebbe sorto sulla loro proprietà, egli abbandonò la vittima all'oblio. Per la certezza che nessuno potesse riconoscere il congiunto, in caso d'immediato rinvenimento, il cadavere venne bruciato con la calce viva infierendo particolarmente sul volto. Dalla notte del tragico evento lo scomparso chiede giustizia. Questa richiesta non è mai stata ascoltata e compresa da chi ha abitato la costruzione nei secoli successivi. Nessuno è riuscito finora a rispondere a questo appello e ciò sarà la causa negli anni di una triste sequela d'incidenti. Tra i tanti c'è un episodio avvenuto nel 1732 che coinvolse due bambini, fratello e sorella. Furono chiusi dal cugino in un armadio per gioco e ne uscirono per fatalità con il volto e gli arti ustionati. Anche loro, come gli altri, chiedono giustizia e hanno atteso 278 anni per andare in pace attraverso il racconto della loro storia.”
Questo è il testo da me ricevuto il 5 febbraio alle 20:17 nell'e-mail che accompagnava il progetto “on site specific” che Ur5o avrebbe realizzato per Sarajevo Supermarket con la richiesta di presentare il suo lavoro. Ur5o affronta nella sua consolidata ricerca l'occultazione attraverso pratiche censorie di ogni genere, valutate in relazione a temi di sostenibilità. Cosa significa questo racconto? Sfacciatamente ho riportato nella sua integrità questo testo proprio per trasmettere in modo esplicito un lato nascosto dell'autore. La ricostruzione di una storia che il tempo ha cancellato svela una capacità che trascende la raccolta d'indizi e documenti. Come Ur5o ci sia riuscito non ci è dato di chiederlo perché ciò rientra in quel quoziente di “tralasciato” perfettamente coerente con le sue consuetudini espressive. L'installazione è costruita interamente con materiale di recupero nella filosofia “already consumed” introdotta in una produzione artistica decennale. Ogni oggetto è veicolato anche per il peso poetico della sua consunzione in pieno contrasto con l'asettico rigore, freddo e scostante della contemporaneità, dove l'opera è chiamata ad essere un prodotto perfetto e sublime, di facile consumo emotivo. Alle volte, certi luoghi, certi ambienti, ci appaiono ostili o non permettono di entrare in equilibrio con il genius loci, ma alle volte, raramente forse, anche questo può cambiare. (Delft 05/02/2012, Margherita Luur)
Ur5o vive e lavora a Napoli. Dopo gli studi artistici e di architettura intraprende l'attività come libero professionista nel campo della grafica pubblicitaria con particolare interesse per l'editoria. All'insegna dell'eclettismo e della propensione per i mestieri a carattere artigianale orienta l'attività verso l'ecodesign e tutte le lavorazioni inerenti l'edilizia biocompatibile. Mostre: Opening 0.1 – Sarajevo Supermarket, Nocera Inferiore, 2011; Premio Celeste 2011, VIII Edizione, Bologna, 2011; Contestazioni, a cura di Raffaella Barbato, Rotonda Via Panoramica, Terzigno (NA), 2011; La fabbrica del senso, a cura di Francesca Guerisoli e Stefano Taccone, Spaziocorale – Arci Bellezza, Milano, 2011; Artisti per la salute, Derbylius, Milano, 2010; Nascor. Fra arte e natura, Fondazione Noesi, Martina Franca (TA), 2009; Dove sei? La visibilità come borderline esistenziale, a cura di Carlo Baghetti, Picagallery, Napoli, 2009; Acqua, aria, terra, fuoco, amore, odio, vita, morte, a cura di Stefano Taccone, Numen Art Gallery, Benevento, 2009; Emergency room, Pan, Napoli, 2009; I Cortili dell’Arte 2009, Centro storico, Villaricca (NA), 2009; Comincia adesso!, a cura di Stefano Taccone, Ventre, Napoli, 2009; Incontri di frontiera, a cura di Pina Capobianco e Stefano Taccone, Centro Hurtado, Napoli, 2009; Effetto personale – Teatro minimo, a cura di Stefania Russo e Stefano Taccone, Teatro Instabile, Napoli, 2008; Discorso sul silenzio – Corrispondenze di frontiera, a cura di Pina Capobianco e Stefano Taccone, Centro Hurtado, Napoli, 2008; Cow Parade 2008, Capri (NA), 2008; Europa presente – identità, differenza, relazione, a cura di Stefano Taccone, Chiesa di Santa Maria Incoronata, Napoli, 2008; La sete nel mondo, a cura di Lara Caccia, Villaggio Mancuso – Parco Nazionale della Sila piccola, Taverna (CZ), 2007; La tavolozza imbandita, Istituto Grenoble, Napoli, 2007; Visione Sociale, a cura di Stefano Taccone, Casina pompeiana – Villa Comunale, Napoli, 2006; Dalla Patafisica all'Apatafisica, a cura di Andrea Alberti e Tania Lorandi, Sala SS Filippo e Giacomo, Brescia, 2005; Serata Patafisica, a cura di Mario Persico ed Eleonora Puntillo, Istituto Grenoble, Napoli, 2004; Ora-column, a cura di Giacomo Faiella, Museo Archeologico Nazionale, Napoli, 2003.