Un pezzo di Lagorai all’atelier di via Giardini

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE FOTOGRAFIA MODENA - SEDE DIDATTICA
via Giardini 160 , Modena, Italia
Date
Dal al
Vernissage
06/10/2014

ore 18,30

Generi
fotografia, collettiva
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Una mostra degli allievi del master reduci da Arte Sella.

Comunicato stampa

Modena - Si inaugura lunedì 6 ottobre, alle 18.30, presso l'atelier di via Giardini 160 (sede didattica di Fondazione Fotografia), la mostra Baessa 1310. Lagorai Fotografato. L'esposizione raccoglie i lavori di Elena Aromando, Gabriele Guarisco, Valentina Leonelli e Paola Pasquaretta, studenti del master di alta formazione sull'immagine contemporanea di Fondazione Fotografia, che hanno trascorso in primavera un periodo di residenza nel Lagorai per indagarne le caratteristiche attraverso la fotografia. L'iniziativa si svolge nell'ambito di un progetto in collaborazione tra Arte Sella e Fondazione Fotografia Modena, promosso dal Comune di Telve e dall'APT Valsugana.
Come nelle precedenti edizioni, gli artisti hanno definito i temi di ricerca conciliando le loro personali attitudini con le suggestioni provenienti da chi vive il territorio quotidianamente. Esito di questo dialogo tra il mondo dell'arte e le istituzioni locali, la mostra, già allestita durante l'estate anche negli spazi di Malga Bessa in Val Calamento, presenta opere che documentano aspetti significativi del Lagorai, suggerendo contemporaneamente riflessioni sul linguaggio fotografico.

Elena Aromando (Genova, 1984) ha dedicato la sua ricerca ai laghi, elemento tanto tipico della zona da influenzarne il nome. Valentina Leonelli (Atessa, CH, 1985) ha invece esplorato la relazione transitoria tra uomo e paesaggio scegliendo come punto d'osservazione il Passo Manghen, luogo di frequente passaggio. Realizzate di notte in Val Calamento, le immagini di Gabriele Guarisco (Castiglione delle Stiviere, MN, 1984) mostrano scorci illuminati da luci artificiali in un territorio altrimenti immerso nel buio della natura. Infine, Paola Pasquaretta (San Severino Marche, MC, 1987) offre una visione insolita del Lagorai poiché si sofferma su due livelli meno osservati: il sottosuolo e il cielo.