Un emblema di libertà. La Bandiera della Repubblica del Rio Grande do Sul e Livio Zambeccari

Versione italiana di una mostra realizzata nel 2024 in Brasile, a Porto Alegre e in altre città del Rio Grande do Sul, stato federale del Brasile.
Comunicato stampa
Il Museo civico del Risorgimento del Settore Musei Civici Bologna è lieto di presentare Un emblema di libertà. La Bandiera della Repubblica del Rio Grande do Sul e Livio Zambeccari, versione italiana di una mostra realizzata nel 2024 in Brasile, a Porto Alegre e in altre città del Rio Grande do Sul, stato federale del Brasile, e organizzata da Pontifícia Universidade Católica do Rio Grande do Sul - PUCRS in collaborazione con Instituto Histórico e Geográfico do Rio Grande do Sul - IHGRGS, Università degli Studi di Urbino Carlo Bo - Dipartimento di Scienze Pure e Applicate e lo stesso Museo civico del Risorgimento di Bologna.
Il progetto espositivo, a cura di Otello Sangiorgi, è visitabile dal 12 giugno al 5 ottobre 2025, ad eccezione del periodo di chiusura per la pausa estiva dal 21 luglio al 7 settembre 2025.
L’inaugurazione al pubblico si svolge martedì 10 giugno 2025 alle ore 18.00.
La mostra si incentra su Livio Zambeccari (Bologna, 1802 - ivi, 1862), singolare figura di combattente per la libertà in Europa e nell’America del Sud, che ebbe un ruolo storico fondamentale nella formazione dell’identità gaúcha, e sull’origine della bandiera della Repubblica Riograndense, da lui progettata e disegnata, assurta ad emblema nazionale dei riograndensi.
Il carbonaro bolognese Tito Livio Zambeccari, esule dopo i moti italiani del 1820-1821, arrivò a Porto Alegre nel 1831, dopo avere partecipato ai moti liberali in Spagna e nel Rio de la Plata.
Discendente da una nobile famiglia, il ramo Zambeccari di San Barbaziano, e affascinato dalle idee democratiche di Giuseppe Mazzini, divenne redattore di alcuni giornali repubblicani nella provincia più meridionale dell’impero brasiliano.
Geografo e naturalista, fu autore di mappe dell’intera provincia e della capitale, diventando di fatto il primo cartografo di quel territorio.
Allo stesso tempo si dedicò allo studio e alla classificazione della flora brasiliana, pubblicando parte dei risultati nel 1843 sulla Rivista “Nuovi Annali di Scienze Naturali” di Bologna.
Allo scoppio della guerra indipendentista farroupilha, che dal 20 settembre 1835 contrappose i rivoltosi della provincia di São Pedro (successivamente Stato del Rio Grande do Sul) alle truppe imperiali brasiliane, occupò il ruolo di Segretario e Capo di Stato Maggiore del generale dell’esercito ribelle, Bento Gonçalves da Silva, a cui lo univa una profonda amicizia.
Fatto prigioniero nel 1836, durante la battaglia del Fanfa in cui le forze imperiali brasiliane ottennero un'importante vittoria, rimase rinchiuso per tre anni nella fortezza di Santa Cruz, a Rio de Janeiro, dedicandosi alla traduzione di libri in portoghese e al disegno di una mappa del Rio Grande do Sul che si distinse come la più particolareggiata del tempo.
Nel 1838 incontrò in carcere Giuseppe Garibaldi, da poco esule nella capitale brasiliana, e lo coinvolse nelle imprese della rivolta farroupilha, concedendogli una “lettera di corsa” che lo autorizzava a attaccare e catturare i vascelli imperiali che avrebbe incontrato mentre navigava verso la provincia meridionale in armi.
Insieme all’Eroe dei due Mondi, altri esuli italiani abbracciarono la causa e lasciarono segni importanti con la loro partecipazione, in un conflitto che fu represso solo dieci anni più tardi. Con il passaggio dall’Impero alla Repubblica brasiliana (1889), la memoria della rivoluzione farroupilha cominciò ad essere valorizzata come momento fondativo ed elemento principale dello spirito gaúcho (aggettivo che caratterizza l’appartenenza allo stato del Rio Grande do Sul).
La paternità della bandiera utilizzata dagli indipendentisti che condussero la Rivoluzione farroupilha (1835-1845) nel sud del Brasile è stata attribuita a Livio Zambeccari grazie agli studi di Edison Hüttner, professore presso la Escola de Humanidades della Pontificia Universidade Católica do Rio. Grande do Sul - PUCRS, con la collaborazione dei ricercatori Eder Abreu Hüttner e Felipe Assunção Soriano, incrociando fonti storiche come il Libro degli appunti del processo Farrapos (1933) di Aurélio Porto, Res Avita (1935), di Alfredo Varela e altri autori, e un dipinto conservato presso il Museo civico del Risorgimento di Bologna raffigurante lo stesso Livio Zambeccari.
Intorno a questo ritratto, eseguito da un autore anonimo di ambito bolognese negli anni quaranta del XIX secolo forse identificabile con lo stesso Livio Zambeccari, ruota l’intera esposizione. Il quadro si presenta come documento fondamentale in quanto mostra il patriota bolognese come membro ed eroe della Rivoluzione farroupilha. Raffigurato in primo piano, intento a studiare una mappa, indossa una particolare uniforme che troverebbe riscontro nel ruolo di Segretario e Capo di Stato Maggiore assunto in America meridionale. Sullo sfondo un “lanceiro negro” (lanciere nero, rappresentante simbolico del gruppo di soldati schiavi che furono utilizzati nella guerra indipendentista) porta a cavallo la bandiera tricolore del Rio Grande do Sul (verde, gialla e rossa) da lui disegnata a Buenos Aires.
La mostra comprende anche pannelli con le ricerche di Edison Hüttner, Eder Abreu Hüttner, Felipe Assunção Soriano, Maria Letizia Amadori, Antonio de Ruggiero e Otello Sangiorgi, che approfondiscono la figura di Livio Zambeccari e il contributo significativo di altri esuli risorgimentali italiani - come Luigi Carlo Rossetti (Genova, 1800 - Viamão, 1840) - alle vicende rivoluzionarie del Rio Grande do Sul.
La rielaborazione dei testi per l’adattamento italiano della prima tappa della mostra in Brasile è a cura di Mirtide Gavelli e Otello Sangiorgi.
La traduzione dei testi è di Maria Letizia Amadori e Antonio de Ruggiero.
L’esposizione è arricchita infine da preziosi cimeli originali relativi alla partecipazione di Livio Zambeccari alle guerre del Risorgimento per l’Unità d’Italia, appartenenti alle collezioni del Museo civico del Risorgimento. Si tratta di documenti, mappe, disegni ad acquerello, uniformi e altri oggetti, che testimoniano l’impegno di questo patriota bolognese nelle lotte per l’unificazione e nella diffusione degli ideali di libertà e indipendenza, anche fuori dell’Italia.
I beni passarono in eredità alla sorella Carlotta (Bologna, 1792 - ivi, 1875), sposata con Francesco Rodriguez Laso y Gallego (Montejo de Salvatierra de Tormes, 1785 - Bologna, 1873), il cui figlio Annibale donò cimeli e memorie dello zio al museo felsineo al momento della sua costituzione nel 1893.
Questi oggetti personali offrono un affascinante approfondimento sulla vita di Zambeccari come leader e stratega nelle lotte per l'indipendenza, offrendo ai visitatori uno sguardo suggestivo sul suo impegno universale per la causa.
L’evento espositivo è accompagnato da quattro iniziative di approfondimento che si svolgono tra il Museo civico del Risorgimento e il Cimitero Monumentale della Certosa.
Domenica 15 giugno 2025 ore 11.00
Museo civico del Risorgimento | Piazza Giosue Carducci 5, Bologna
Visita guidata alla mostra a cura di Otello Sangiorgi
Costo di partecipazione: biglietto museo (intero € 5 | ridotto € 3 | ridotto speciale € 2 giovani 19-25 anni), non è richiesta prenotazione.
Info: www.museibologna.it/risorgimento
Domenica 6 luglio 2025 ore 11.00
Museo civico del Risorgimento | Piazza Giosue Carducci 5, Bologna
Visita guidata alla mostra a cura di Otello Sangiorgi
Costo di partecipazione: biglietto museo (intero € 5 | ridotto € 3 | ridotto speciale € 2 giovani 19-25 anni), non è richiesta prenotazione.
Info: www.museibologna.it/risorgimento
Sabato 13 settembre 2025 ore 11.00
Museo civico del Risorgimento | Piazza Giosue Carducci 5, Bologna
Visita guidata alla mostra a cura di Mirtide Gavelli
Costo di partecipazione: biglietto museo (intero € 5 | ridotto € 3 | ridotto speciale € 2 giovani 19-25 anni), non è richiesta prenotazione.
Info: www.museibologna.it/risorgimento
Sabato 27 settembre 2025 ore 10.30
Cimitero Monumentale della Certosa | Via della Certosa 16, Bologna
“Descanse em paz”. Presenze brasiliane in Certosa
Visita guidata a cura di Roberto Martorelli
A cura di Museo civico del Risorgimento con Associazione Amici della Certosa
Costo di partecipazione: intero € 10 | ridotto possessori Card Cultura € 8 (pagamento preferibile con soldi contati)
Prenotazione obbligatoria: [email protected]. È necessario ricevere mail di avvenuta prenotazione.
Ritrovo: ingresso monumentale (lato via Andrea Costa), via della Certosa 16, Bologna.
Info: www.museibologna.it/risorgimento
Per maggiori informazioni sulla biografia di Livio Zambeccari: www.storiaememoriadibologna.it/archivio/persone/zambeccari-livio
La mostra fa parte di Bologna Estate 2025, il cartellone di attività promosso da Comune di Bologna e Città metropolitana di Bologna - Territorio Turistico Bologna-Modena.