Tullio Crali – Vertigini e visioni

Informazioni Evento

Luogo
EX CHIESA DI SANT'AGOSTINO - PINACOTECA MARCO MORETTI
Corso Annibal Caro (62012) Civitanova marche, Civitanova Marche, Italia
Date
Dal al

apertura al pubblico venerdì, sabato e domenica
dalle ore 18,00 alle ore 24,00

Fino al 31 agosto apertura al pubblico sabato e domenica
dalle ore 18,00 alle 23,00

Settembre, ottobre e novembre apertura al pubblico sabato e domenica
dalle ore 17,00 alle ore 20,00

Vernissage
12/07/2013
Biglietti

Biglietto ingresso € 2,00 fino a 14 anni gratis Catalogo mostra € 20,00 Cartoline mostra € 0,50 Poster mostra € 5,00

Artisti
Tullio Crali
Generi
arte contemporanea, personale
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Esposti al pubblico ben 60 capolavori del Maestro, le sue opere più celebri e molti dipinti inediti.

Comunicato stampa

CIVITANOVA 06/08/2013 - Il futurismo non è un'etichetta, ma una ragione di vita. Essere aeropittore per Tullio Crali è una missione. Fino al 3 novembre, presso l’Auditorium di Sant’Agostino, nel cuore di Civitanova Alta, è allestita la mostra Tullio Crali. Vertigini e visioni. Esposti al pubblico ben 60 capolavori del Maestro, le sue opere più celebri e molti dipinti inediti.
Crali era ancora studente quando scoprì il Futurismo sulle pagine del «Mattino illustrato» di Napoli. Fu una folgorazione: divenne Futurista e rimase fedele al movimento anche negli anni difficili, quando la corrente aveva ormai esaurito la sua spinta innovativa. La passione per l’aviazione e la ricerca dell’azione sono i tratti distintivi della poetica di questo pittore dotato di una straordinaria abilità: la sua pittura ricrea sulla tela prospettive aeree ardite con una tecnica pittorica originale e sapiente.
Filippo Tommaso Marinetti nel 1940 lo descrive così: “Crali si può considerare il più grande pittore del momento, la sua serietà nel lavoro è una virtù rara nei pittori di oggi, noi aeropoeti futuristi elogiamo la meravigliosa passione per le altezze e le velocità aeree, passione che costituisce la massima garanzia del trionfo di Crali. Questa passione è, in realtà, l’essenza magica dei maestri del Futurismo”.
Nato a Igalo nell’attuale Montenegro da una famiglia dalmata di sentimenti italiani, Tullio Crali è vissuto a Zara fino al 1922 e poi a Gorizia, dove ha mosso i primi passi verso la sua ricerca artistica. Esponente di spicco della Aeropittura, peculiare declinazione del Futurismo, ha saputo intessere un dialogo originalissimo tra terra e cielo che non lo ha mai abbandonato nel corso di tutta la sua produzione. Spinto da una curiosità vorace, Crali dipinge, si interessa di architettura, di scenografia e persino di moda (sua l’invenzione del borsello da uomo datato 1951). I suoi primi lavori sono firmati con lo pseudonimo di Balzo Fiamma. A Trieste nel 1931, incontra Marinetti che, l’anno successivo, lo invita a esporre a Parigi nella prima mostra di aeropittori italiani. Prende così il via la sua lunga e densa carriera che lo porta in giro per il mondo: Roma, Venezia, Berlino, Francoforte, Gorizia, Udine, Trieste, Parigi, Il Cairo, Milano. Uomo sincero, vivace, attento, di carattere rigido, difficile e suscettibile, affascina per integrità morale, per l’energia e fedeltà con cui rimase aggrappato ai suoi principi. Il tema del volo si presenta sin dagli anni '20 con Volo, Duello aereo e In alto volo già, opere giovanili quasi astratte e cariche di respiro cosmico, dalla forma sintetica e ricche di visioni dall’alto. Nel suo repertorio, prospettive ardite che traducono il movimento (Aerocaccia II), paesaggi (Tramonto di luci ad Ostia, Raggiungendo il sole, Paesaggio in carlinga), città miniaturizzate (Incuneandosi nell'abitato), distorsioni ottiche (Cap de la Chèvre), ma anche esperienze psichiche, spirituali e visioni (Lussuria aerea, Veleggiando in caduta libera, Tonneau contro sole). Paesaggi verticali o capovolti, (Belle Isle, Incontro con l'Africa, Paesaggio paracadutato, Cielo veloce) si alternano a prospettive saettanti, libere e roteanti. In tutte le sue creazioni Crali racchiude ed esprime sempre un qualcosa di misterioso e di mistico: "Non esiste più la verticalità. (...) L'alto e il basso non sono più relativi al centro della terra, ma vincolati allo spettatore che si pone autonomamente al centro dell'universo. (...) L'aeropittura apre una nuova era perché è il primo passo verso un'espressione legata al nuovo rapporto, ormai chiaramente manifestatosi, tra uomo e cosmo, (...) una nuova religione spirituale ed estetica”.
Il pittore futurista aveva un forte legame con le Marche, fucina di artisti futuristi come ad esempio Ivo Pannaggi e il collettivo Gruppo Futurista Maceratese (diventato poi, per volere del Maestro Marinetti Gruppo Futurista Marchigiano). In particolare era legato a Macerata che elesse a sua città di adozione e che accoglie oggi le sue spoglie.
La mostra, curata dal prof. Stefano Papetti e dalla dott.ssa Enrica Bruni in collaborazione con la famiglia del pittore, ripercorre tutta la produzione dell’artista, dai lavori degli anni ’30 fino alle Sassintesi, dai Quaderni fino all’ultima opera non finita del 2000, anno della sua morte. Approfondimenti culturali faranno da cornice all’esposizione: incontri sulla poesia e sulla letteratura futurista, letture animate, performance di musica e danza futurista, cene futuriste, laboratori didattici, seminari a tema, visite guidate per gruppi e per le scuole di ogni ordine e grado.
Il catalogo, con testi critici, foto a colori e schede bio-bibliografiche, sarà offerto a tutti gli istituti scolastici in visita alla mostra e sarà donato alle Biblioteche Comunali della Regione Marche.