Trilogia dell’Assenza

Informazioni Evento

Luogo
TENUTA DELLO SCOMPIGLIO
Via Di Vorno 67, Capannori, Italia
Date
Dal al
Vernissage
18/05/2013

ore 11-23

Contatti
Email: accademia@delloscompiglio.org
Generi
performance - happening, serata - evento
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Porte aperte alla Tenuta Dello Scompiglio di Vorno per una giornata dedicata alle arti performatiche e visive.

Comunicato stampa

Trilogia dell’Assenza
Tesorino, perché hai perso? | Riflessi in bianco e nero | Kind of Blue
un progetto di Cecilia Bertoni

Estados indefinidos para una existencia
mostra personale di Pablo Rubio, a cura di Antonio Arévalo

dal 18 maggio 2013
SPE – Spazio Performatico ed Espositivo
Tenuta Dello Scompiglio, Vorno (Lucca)

Sabato 18 maggio porte aperte alla Tenuta Dello Scompiglio di Vorno (Lucca) dalle 11.00 alle 23.00: una giornata dedicata alle arti performatiche e visive celebra il completamento di otto anni di attività dell’omonima Associazione Culturale diretta dalla performer e regista Cecilia Bertoni, autrice della “Trilogia dell’Assenza” presentata a partire dalle ore 15.45 negli spazi esterni della Tenuta e nello Spazio Performatico ed Espositivo, SPE. Le performance che compongono la “Trilogia” - “Tesorino, perché hai perso?”, “Riflessi in bianco e nero”, “Kind of Blue” - e affrontano e si impigliano nel tema del perdere e del vincere, della sua relazione col tempo in tutte le sue dinamiche, reali e non, si replicano fino al 2 giugno dal venerdì alla domenica.
La “Trilogia” intreccia il suo cammino con la mostra “Estados indefinidos para una existencia” dell’artista spagnolo Pablo Rubio, curata da Antonio Arévalo, che si inaugura nello stesso giorno nello Spazio Espositivo alle ore 11.00 e prosegue fino al 28 luglio. Entrambi i progetti, strettamente interrelati, si interrogano sul tempo passato e presente, indagando sulle finzioni dei ricordi e sulla solitudine dell’individuo.

La “Trilogia dell’Assenza” chiude un percorso iniziato nel 2005 con la realizzazione di “Tesorino, perché hai perso?” e inaugura una nuova stagione di scambio tra spazi interni ed esterni, nella Tenuta Dello Scompiglio. Le tre performance parlano, ognuna a proprio modo, di come l’individuo viva il quotidiano, sommerso di ricordi reali o immaginari, di esperienze vissute o fantasticate e di incontri concreti o ideati, indagando su un’intimità che non è in grado di discernere se il passato è una concatenazione di eventi oppure se viene trasformato, alterato o manipolato per definire una propria identità presente. In ciascuna delle parti che compongono la “Trilogia” cambiano la relazione tra attori e spettatori e il mezzo usato: nella prima la relazione è frontale; nella seconda, un percorso all’aperto in quattro tappe fra azioni e installazioni, pubblico e performer talvolta si mischiano; nella terza si ribalta la relazione iniziale e il pubblico è su un’impalcatura, circondato da un’installazione video, con una torretta e un astronauta dal vivo in scena.

“Tesorino, perché hai perso?” è una composizione di Cecilia Bertoni, Carl G. Beukman, Serge Cartellier, Claire Guerrier, Saskia Mees con Cecilia Bertoni e Serge Cartellier, diretti da Claire Guerrier che nasce e si sviluppa intorno all’assurdità ironica del vincere e del perdere, a come l’uno o l’altro condizionino esageratamente la stima che abbiamo di noi stessi e l’idea del successo nella nostra cultura. Due artisti-pattinatori, non più giovani e non più al culmine del successo, si stanno preparando al grande rientro. Devono vincere, oppure no? Si può, in verità, affermare che non importa se si vince o se si perde? Si può veramente rinunciare alla vittoria? La tentazione è grande; si sa che il momento del trionfo è delizioso. E se invece perdessero, cosa succederebbe? Ricordi e immagini dei ricordi si mescolano in un impasto dei tempi.

“Riflessi in bianco e nero”, ideato e diretto da Cecilia Bertoni con musiche e suoni di Carl G. Beukman, è una performance itinerante divisa in quattro tappe: L’Attesa, La Perdita, Il Cimitero della Memoria (mostra collettiva), Il Funerale del Tempo. La performance si snoda su un itinerario che conduce dalla terra all’acqua, dalla sospensione aerea alla concretezza di una buca che sprofonda nel terreno, concentrandosi sulla perdita, sul tempo e sulla memoria. Nella terza tappa dell’itinerario i performer interagiscono con un’installazione realizzata da otto artisti le cui opere, create individualmente, disegnano un cimitero, un memoriale tra i pilastri di cemento che una volta sorreggevano un vigneto. Il percorso tra le tappe è segnato da musica, suoni e testi in forma di installazioni sonore.

In “Kind of Blue”, infine, ideato e diretto da Cecilia Bertoni con Mauro Carulli in scena e musiche e suoni di Carl G. Beukman, gli interpreti delle prime due parti diventano i soggetti di un film in cui raccontano i loro segreti e i loro corpi visti come case imperfette. In un sala sotterranea, lo spettatore è su un’impalcatura circondato da un’istallazione video, mentre in scena, dal vivo, c’è una torretta con un astronauta che non sa più discernere fra ciò che è vero e ciò che è finto, personaggi reali e non, presente e passato, concretezza e immaginazione. Interventi visivi e sonori ispirati alla performance e uno dei video di “Kind of Blue”, disseminati nei diversi spazi dello SPE, accompagnano il pubblico nel corso della giornata. Da giugno i cortometraggi contenuti in “Kind of Blue” diventeranno, inoltre, un'opera a sé stante come video e video installazione.

La “Trilogia dell’Assenza” dialoga e si confronta con la mostra “Estados indefinidos para una existencia” di Pablo Rubio (Cordoba, 1974), a cura di Antonio Arévalo, nello SPE Interrogandosi sugli stati indefiniti dei ricordi nella conformazione della propria identità, l’artista propone una grande installazione che rappresenta la memoria di coloro che hanno lasciato un segno del loro passaggio nel mondo attraverso leggere tracce sbiadite, ombre illusorie, luoghi sotterranei e ritratti anonimi; Rubio infatti utilizza oggetti a loro appartenuti - lettere, vestiti, chiavi e più in generale i segni tangibili - per creare un “trattato” sugli “Stati indefiniti per un’esistenza”. L’intera esposizione è un lavoro intimista che mira a costruire uno spazio sacro, individuale e collettivo, un non-luogo mentale e simbolico, che ha bisogno di sguardi che lo abitino, lo occupino fino a farlo riapparire, una sorta di palinsesto che rivive attraverso tracce e brandelli di memoria. “Estados indefinidos para una existencia” e la “Trilogia dell’Assenza”, si interrogano sul tempo passato e presente, indagano sulle finzioni dei ricordi, accennano alla sfuggevolezza delle esperienze e ci spingono a rimanere in attesa davanti a un silenzio che nessuno potrà mai infrangere. Il dialogo fra il linguaggio di Pablo Rubio e Cecilia Bertoni nasce già al Cimitero della Memoria, parte della performance Riflessi in Bianco e Nero, con una libreria di ricordi in cui la parola scritta si amalgama e si fonde fino a perdersi, bruciata, sotto la terra.
Fino al 28 luglio dal giovedì alla domenica dalle 14.00 alle 18.00, o su appuntamento, e nei giorni di apertura serale dalle ore 14.00 fino a 30 minuti dopo il termine degli spettacoli.

La “Trilogia” dà il via a un percorso fra spazi diversi – interni, esterni e sotterranei - della Tenuta; un percorso culturale e sensoriale nel quale le persone sono invitare a passeggiare, osservare, partecipare in modi diversi alla performance e degustare creazioni gastronomiche del tutto inedite. Tracce della “Trilogia” sono, infatti, reperibili anche nelle proposte della Cucina Dello Scompiglio, subito fuori le mura perimetrali della Tenuta, che sabato 18 maggio offre fino a sera aperitivi, spuntini e menù speciali dedicati, insieme al nuovo vino “Lavandaia, Madre 2010”, prodotto negli antichi vigneti Dello Scompiglio, disponibile in edizione limitata con etichetta realizzata da Pablo Rubio.
A partire dal 18 maggio nel mezzanino dello SPE è inoltre visibile una installazione composta da fotografie, immagini e tracce della “Trilogia” e sono anche disponibili i quattro libri con gli appunti di Cecilia Bertoni sulla realizzazione delle performance, oltre al catalogo delle opere ospitate nella mostra collettiva “Il Cimitero della Memoria”, parte integrante di “Riflessi in Bianco e Nero”.
Si inaugura così dal 18 maggio un ciclo di programmazione che si svilupperà da giugno a settembre 2013, durante il quale artisti che hanno già realizzato e mostrato il loro lavoro negli spazi esterni della Tenuta potranno completare il loro intervento elaborandone una fase all'interno, o viceversa, contribuendo così a una visione totalmente soggettiva Dello Scompiglio.

Calendario programmazione
Le performance della “Trilogia” proseguono fino al 2 giugno dal venerdì alla domenica: il venerdì dalle ore 17,30 si presenta “Riflessi in bianco e nero” all’esterno e “Kind of Blue” nello SPE, con ingresso limitato a 20 persone.
Il sabato e la domenica dalle ore 15,45 è possibile invece assistere a tutta la “Trilogia dell’Assenza” nella giornata: “Tesorino, perché hai perso?”, con ingresso non soggetto a prenotazione e le altre due performance, sempre con accesso limitato a 20 persone.
Sabato 18 maggio debutto (anteprima venerdì 17 maggio)
Repliche: 19, 24, 25, 26, 31 maggio; 1 e 2 giugno

Il Progetto Dello Scompiglio ideato e diretto da Cecilia Bertoni, prende vita nella omonima Tenuta, situata alle porte di Lucca, sulle colline di Vorno; una realtà in cui le attività legate alle arti visive e performatiche negli spazi interni ed esterni e il dialogo e le attività con la terra, con il bosco, con la fauna, con l’elemento architettonico contribuiscono a una ricerca di cultura. Ogni scelta relativa al Progetto è perciò valutata in relazione alla propria sostenibilità ambientale, attraverso forme di interazione e di responsabilità. All'interno della Tenuta Dello Scompiglio, accanto all'Azienda Agricola e all'Osteria, opera l'omonima Associazione Culturale. L'Associazione dal 2007 crea, produce e ospita spettacoli, concerti, mostre, installazioni; realizza residenze di artisti, laboratori, corsi e workshop; organizza e propone itinerari performatici all’aperto, visite guidate, lezioni Metodo Feldenkrais®; gestisce lo Spazio Performatico ed Espositivo (SPE). Una particolare attenzione è dedicata infine alle attività culturali per bambini e ragazzi, con rassegne teatrali, laboratori e campi estivi.