Transizioni. Impresa – Lavoro – Società

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO PALAZZO REALE
Via Balbi 10, Genova, Italia
Date
Dal al

sarà aperta al pubblico, con ingresso gratuito, dal 22 febbraio al 10 aprile 2023, presso il Teatro del Falcone di Palazzo Reale

Vernissage
24/02/2023
Biglietti

ingresso libero

Generi
arte contemporanea
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Per la prima volta, i materiali della Fondazione vengono accompagnati da opere d’arte provenienti da musei pubblici e collezioni private, testimonianze fotografiche di Street art e dall’opera Magnetic Nanoparticles realizzata appositamente per Transizioni.

Comunicato stampa

“Transizioni. Impresa – Lavoro – Società” è realizzata da Fondazione Ansaldo, con la co-organizzazione del Comune di Genova, in collaborazione con l’Università degli Studi di Genova e il sostegno di Leonardo, Confindustria Genova e Camera di Commercio Genova

Con la realizzazione di questo percorso espositivo Fondazione Ansaldo svela una parte preziosa del patrimonio archivistico di cui è custode. Lo scopo è quello di promuovere una riflessione su temi ancora oggi di grande attualità: quelli delle transizioni del Novecento, aprendo anche un dialogo sulle sfide del nostro presente, attraverso fotografie e filmati provenienti dagli archivi della Fondazione

Per la prima volta, i materiali della Fondazione vengono accompagnati da opere d’arte provenienti da musei pubblici e collezioni private, testimonianze fotografiche di Street art e dall’opera Magnetic Nanoparticles realizzata appositamente per Transizioni

Fondazione Ansaldo conserva un vasto patrimonio documentale che si impegna a valorizzare nel modo più ampio possibile. In questo un potente alleato è la digitalizzazione, avviata nel 2015, che consente una totale accessibilità dei materiali e contribuisce in maniera incisiva sulla loro conservazione e il loro tramandarsi nel tempo. Ancora più importante però è rendere questo patrimonio vivo, attuale e protagonista della vita culturale contemporanea e dei percorsi formativi rivolti alle nuove generazioni e quelle future.

All’interno degli archivi custoditi da Fondazione Ansaldo si trovano numerose e ricche testimonianze che raccontano, in modo trasversale, molte delle trasformazioni avvenute nel Novecento, non soltanto nelle strategie imprenditoriali e in intere filiere produttive, ma anche nella società e nei costumi, toccando altri importanti aspetti quali quelli degli impatti sul territorio.

Il Novecento stacca dal passato con un’accelerazione improvvisa, radicale. L’industrializzazione stravolge territori e comunità, ridefinendo contorni urbani e stabilendo nuovi centri di potere e nuove gerarchie sociali. Il liberismo di inizio Novecento cede il passo ai mercati globali, non senza essere passato prima attraverso politiche autarchiche. I venti di guerra portano con sé milioni di morti, ma anche convenzioni sociali nuove; cambiano i costumi, le abitudini, persino la moda. Le tecnologie, sulla spinta degli eventi bellici, compiono un improvviso balzo in avanti e, messe poi al servizio della pace, promettono un benessere diffuso. Gli orizzonti si allargano a dismisura, dall’atomo allo spazio, dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande. Trasformazioni tuttora in corso in uno scenario sempre più liquido, delle quali è possibile tuttavia individuarne le direttrici.

Su queste riflessioni Fondazione Ansaldo ha deciso di progettare il percorso espositivo sul tema delle transizioni, che diviene titolo stesso della mostra, sviluppato lungo tre direttrici: impresa, lavoro e società.
Il percorso espositivo vuole essere una riflessione sui grandi cambiamenti del Novecento che hanno investito e che tuttora investono territori e comunità, analizzati in un’ottica industriale, economica, culturale, sociale e ambientale.

Grazie all’organizzazione di Transizioni, Fondazione Ansaldo ha compiuto un ulteriore importante passo in avanti nel proprio percorso. Oltre a contenuti scientifici di rilievo basati sui materiali conservati in Fondazione, la mostra utilizza una commistione di linguaggi e un approccio esperienziale transgenerazionale in grado di raggiungere un pubblico anche non specialistico e diversificato, con grande attenzione alle giovani generazioni. Così Fotografie e contenuti multimediali, provenienti dagli archivi della Fondazione, per la prima volta si integrano con opere d’arte di grande rilievo storico-artistico, provenienti da musei pubblici e collezioni private, e fotografie raffiguranti opere di Street art realizzate negli spazi che un tempo costituivano la Mira Lanza. Il percorso termina con un’opera d’arte: Magnetic Nanoparticles di Michelangelo Penso, realizzata appositamente per la mostra grazie al sostegno di Confindustria Genova e Camera di Commercio Genova. Il risultato di tale commistione è la dimostrazione che gli archivi possono essere attuali, contemporanei e, soprattutto, vivi.

Per la selezione delle opere che illustrano il rapporto arte-industria, Fondazione Ansaldo ha potuto contare sulla collaborazione del Prof. Leo Lecci dell’Università degli Studi di Genova e di Matteo Fazzini. Per la selezione ed esposizione delle fotografie dell’ex stabilimento Mira Lanza e delle opere di Street art, realizzate da Sabrina Losso e Roberto Bobbio, Fondazione Ansaldo ha potuto contare sulla collaborazione di Maurizio Gregorini. La prof.ssa Paola Valenti ha curato il commento all’opera di Michelangelo Penso.

Fondazione Ansaldo ha infine realizzato il catalogo della mostra, con traduzione in inglese, edito da Erga edizioni – Genova, in vendita nel circuito delle librerie nazionali e sulle principali piattaforme on-line. Il catalogo include una serie di Qr code per la visualizzazione di contenuti multimediali, tra i quali anche un contributo dell’Istituto Italiano di Tecnologia – IIT.

La presidente di Fondazione Ansaldo, Raffaella Luglini, ringrazia per la co-organizzazione il Comune di Genova e, per la collaborazione nell’allestire la mostra, Palazzo Reale e l’Università degli Studi di Genova. Ciò rappresenta un impegno corale che gratifica il territorio e la sua comunità. Un ringraziamento va anche alla generosità di Leonardo, di Confindustria Genova e di Camera di Commercio Genova e, naturalmente, di tutti gli altri sostenitori della Fondazione che hanno contribuito a rendere possibile questa impresa, senza dimenticare naturalmente le istituzioni pubbliche e le collezioni private che hanno prestato con immediatezza e generosità le opere d’arte esposte.