Toru Hamada – Point-virgule

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO ZENOBIO - COLLEGIO ARMENO
Fondamenta del Soccorso 2596 - Dorsoduro , Venezia, Italia
Date
Dal al

martedì - domenica | ore 10:00 - 18:00

Vernissage
01/08/2019

ore 17

Artisti
Toru Hamada
Curatori
Italo Bergantini, Gaia Conti
Generi
arte contemporanea, personale
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La mostra inedita di Toru Hamada Point-virgule approda a Venezia in concomitanza con la 58 Biennale D’Arte di Venezia presentata dalla Romberg Arte Contemporanea di Latina.

Comunicato stampa

La mostra inedita di Toru Hamada Point-virgule approda a Venezia dal 1 agosto al 22 settembre in concomitanza con la 58 Biennale D’Arte di Venezia presentata dalla Romberg Arte Contemporanea di Latina. A cura di Italo Bergantini e Gaia Conti, l’esposizione conduce alla scoperta del tocco morbido e profondo del noto artista giapponese, residente in Francia da molti anni, già apprezzato nella recente personale a lui dedicata al Museo Collicola di Spoleto.
Nella città veneziana, presso la Sala d’Attesa di Ca’ Zenobio degli Armeni, si innesca la complessità del suo lavoro che, in questo caso particolare, mette in evidenza la potenza visiva e concettuale del bianco e del nero in un gioco di calibrati equilibri formali.
Cinque bianchi di diverse dimensioni narrano una trama fatta di silenzi, di nascondimenti, di sottrazioni progressive che mettono in mostra le stratificazioni di un gesto pittorico che insiste fino a rivelare nuovi percorsi; mentre l’unica opera vestita di nero, potente e delicata, è carica di un buio pesto - "le noir” - risplendente di una densa luminosità.
Il corpo delle tele si compone di pennellate estrose, movimentate, stese con vigore, disegnando un gesto che si sviluppa dal moto e dalla dinamicità del corpo intero “veloce come il vento, lento come una foresta” - citando Sun Tzu de L'arte della guerra - un modo di dipingere istintivo e ponderato allo stesso tempo.
Sono quadri dal sapore scultoreo che hanno il loro centro nell’opera realizzata in bianco marmo di Carrara, attraversato da sinuose venature corvine e posta al centro della sala.
Hamada non teme la sfida della materia e scava morbidi percorsi nella roccia in cui parti lisce e lucide si alternano a sezioni ruvide e grezze in una tensione che trova il suo apice nella singolare compattezza del lavoro. Il rapporto tra le forme è plurimo, le sagome geometriche si alternano con i vuoti determinando profondi incavi. Ha un andamento piano, di superficie, lento e calmo, che l’infiltrazione della luce rende dinamico e agitato.
Tutto è uno, e si compenetra; come una ruota di Yin e Yang che rappresentano l’armonia degli opposti nel quale luce e ombra si abbracciano. Come un punto e virgola all’interno di una frase, un segno che ha il sapore delle cose eleganti e antiche, e marca esattamente quell’istante di equilibrio in cui si incontrano l’inizio di una frase e la fine di quella precedente, laddove la virgola non basterebbe e il punto sarebbe eccessivo.
Point-virgule è un “momento” che racchiude in sé una sensazione di leggerezza fusa in rapporto di tensione dialettica, di pieni e vuoti, carica di una dose di arcaica violenza e di infantile serietà.
Una mostra senza compromessi, centrata ed elegante, un’esposizione dai forti contrasti emotivi nella quale occidente e oriente si fondono in un’energia che esprime la quintessenza del minimalismo.