Todo Cambia

Informazioni Evento

Luogo
2.18 GALLERY
Corso Matteotti, 170, , Fano, Italia
Date
Dal al
Vernissage
30/01/2014

ore 19

Artisti
Alberto Giuliani, Pino Corrias
Generi
fotografia, personale
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Todo Cambia “, ritratti fotografici di Alberto Giuliani con testi di Pino Corrias.

Comunicato stampa

Giovedì 30 Gennaio 2014 presso la 2.18 Gallery avrà luogo l’inaugurazione “ Todo Cambia “, ritratti fotografici di Alberto Giuliani con testi di Pino Corrias.

Todo Cambia è una rubrica settimanale che Giuliani e Corrias tengono sull’edizione italiana di Vanity Fair. Rubrica nella quale vengono raccolte e raccontate le esperienze e le storie di persone che per un motivo o per l’altro hanno deciso di cambiare la loro vita, persone che, molto semplicemente, un giorno, hanno smesso di fare quello che facevano dedicandosi a qualcosa di nuovo, di differente, qualcosa di vero per il nuovo “ loro “.

Alla 2.18 Gallery, Giuliani e Corrias presenteranno quattro storie, quattro ritratti e quattro testi quindi e presso la Galleria sarà posta una speciale buca per le lettere destinata a tutti quelli che vorranno condividere con i due ospiti la storia di quel giorno speciale. Il giorno che ha visto nascere il nuovo “ io “.
Tra tutte le lettere ricevute ne verrà selezionata una e una soltanto che verrà poi fotografata e scritta e pubblicata all’interno della rubrica che i due tengono su Vanity Fair.

Alberto Giuliani, storyteller, fotografo, giornalista, è stato fondatore dell’agenzia LUZ. Nato a Pesaro nel 1975, si appassiona molto presto al mezzo fotografico e alla scrittura, mentre il viaggiare caratterizzava già la sua vita. A 18 anni, terminati gli studi secondari, inizia a collaborare con il fotografo Alex Majoli. A 19 anni si unisce allo staff dell’agenzia Grazia Neri e nel 1995 il lavoro sui bambini di strada in Sud America gli vale il premio Lo Straniero. Inizia nello stesso periodo a pubblicare i suoi reportage dal mondo sulle principali testate giornalistiche internazionali, testimoniando i grandi eventi del nostro tempo, Dalle sterilizzazioni forzate del governo Fujimori in Perù, all’occupazione e la diaspora del popolo tibetano, dalla crisi economica in Argentina e alla guerra in Afghanistan. Si dedica all’attualità internazionale e ai temi sociali più rilevanti, senza per questo tralasciare l’aspetto più riflessivo e autorale della fotografia. Nel 2000 conclude il suo primo progetto fotografico, iniziato all’età di 17 anni, che raccoglie immagini realizzate tra Canada, Siberia, Mongolia, Tibet, Patagonia e Australia. Il lavoro dal titolo Nextonothing viene raccolto in un libro dell’editore Logos. Queste immagini vincono il premio Canon e il premio Agfa. Nel 2003 realizza con le sue immagini Viaggio a Samarcanda, uno spettacolo teatrale per il Piccolo di Milano insieme al musicista Cesare Picco e all’attore Gioele Dix. Dello stesso anno è il suo lavoro, realizzato in Argentina per Pirelli, P0photo. Raccolto nell’omonimo libro edito da Motta, è stato esposto al Museo della Permanente di Milano. L’Argentina è il paese che più è presente nella vita di Giuliani. Qui concentra per tre anni tutti i suoi lavori che tra i vari premi lo portano al J.S.Masterclass del World Press Photo. Tornato in Italia, si dedica al progetto Malacarne-Married to the Mob. Un lavoro sulle mafie Italiane e sulle ramificazioni del narcotraffico internazionale. Questo lavoro ha visto la partecipazione degli esponenti più autorevoli del mondo del giornalismo antimafia. Roberto Saviano sceglie questo lavoro per il suo intervento di chiusura del Festival Internazionale delle Letterature di Roma nel 2010. Per Malacarne, raccolto in un libro edito da EDEL Germany, e le sue inchieste sul narcotraffico Giuliani riceve tra gli altri, il premio Siani per il giornalismo con il riconoscimento della Presidenza della Repubblica Italiana, il premio Leica per il reportage, partecipa alle esposizioni internazionali di Freedom to Create e arriva finalista al prestigioso W.E. Smith Grant. Già da alcuni anni Giuliani si dedica con passione alla scrittura, ritenendo questo mezzo complemento fondamentale per la narrazione del mondo. Autoproduce un piccolo libro di racconti che intitola Le foto che non ho mai fatto. Nello stesso tempo inizia a pubblicare su alcune testate giornalistiche nazionali i suoi racconti e articoli giornalistici. Concluso il lavoro Malacarne e ricevuta la notizia della chiusura dell’ agenzia Grazia Neri, Giuliani decide di raccoglierne l’eredità e la storia e fonda l’agenzia LUZ di cui è stato direttore artistico fino al luglio 2013, mese in cui decide di lasciare la direzione e la proprietà per dedicarsi nuovamente a tempo pieno a ciò che più lo appassiona, raccontare la vita. Intanto intensifica le sue collaborazioni in qualità di giornalista e narratore con alcune testate giornalistiche. I suoi testi sono infatti pubblicati su D La Repubblica, Vanity Fair, Io Donna, MarieClaire, Geo. Nel giugno 2013 realizza il suo primo cortometraggio dal titolo Ti Amo. Addio con il quale vince il Premio FEDIC della giuria. Giuliani sta ora lavorando al suo progetto sull’Argentina, che raccoglie i suoi diciotto anni di lavoro in questa terra.

Pino Corrias è giornalista e scrittore.
È stato inviato speciale del quotidiano La Stampa.
Ha pubblicato tra l'altro: Luoghi comuni – dal Vajont a Arcore, la geografia che ha cambiato l’Italia (Rizzoli 2006), Vita agra di un anarchico (Baldini e Castoldi, 1993), Colpo grosso, con Curzio Maltese e Massimo Gramellini (Baldini e Castoldi, 1994), Ghiaccio Blu (Baldini e Castoldi, 1999).
Ha lavorato come sceneggiatore (Ultimo, Distretto di polizia). Per Raidue ha condotto con Renato Pezzini l’inchiesta in 4 puntate Mani pulite.
Come dirigente Rai, si occupa di fiction, ha prodotto La meglio gioventù, regia di Marco Tullio Giordana e De Gasperi, regia di Liliana Cavani. Collabora al quotidiano La Repubblica e al settimanale Vanity Fair.
Vive e lavora a Roma.

2.18 Gallery è un’idea di Tommaso Mei e di Andrea Belacchi. Nasce dalla necessità di esprimersi, confrontarsi, produrre e ospitare arte. Nasce dall’esigenza di rispondere alla domanda: quanto spazio serve per le idee?
2.18 è una galleria di arte contemporanea di 114x64 cm, che gioca sul concetto della trasformazione, inizia con il cambiamento dello spazio di una bacheca commerciale in uno spazio d’arte, fino a mutare l’utilizzo stesso del termine galleria, che, in questo caso, indica uno spazio insolito che impone la riduzione spaziale come campo d'azione su cui intervenire.