The Stones are My Ideas of Imagination

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO CIVICO DEL MARMO
Viale XX Settembre (54033) Carrara (Massa-carrara), Carrara, Italia
Date
Dal al
Vernissage
15/12/2012

dalle ore 14.00 alle 17.00

Contatti
Email: museomarmo@amiatelfree.it
Sito web: http://www.database-carrara.com
Patrocini

Organizzazione: Associazione Ars Gratia Artis con il sostegno del Comune di Carrara
Con il patrocinio di: Regione Toscana, Provincia di Massa Carrara, Comune di Carrara, Accademia di Belle Arti di Carrara
Con il sostegno di: Comune di Carrara, Camera di Commercio di Massa Carrara, Associazione Industriali Massa Carrara, Rotary Carrara, Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara
Main Sponsor: Tor Art, Gemeg
Sponsor: Bundles, Toro

Artisti
Robert Pettena, Graham Hudson, Andrew Rutt
Curatori
Mike Watson
Generi
arte contemporanea, collettiva
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La mostra è il risultato del programma di residenze e workshop curato da Mike Watson per il progetto Database, organizzato da Ars Gratia Artis con il sostegno del Comune di Carrara.

Comunicato stampa

Inaugura il 15 Dicembre dalle ore 14.00 alle 17.00 presso il Museo del Marmo di Carrara The Stones are My Ideas of Imagination, la mostra risultato del programma di residenze e workshop curato da Mike Watson per il progetto Database, organizzato da Ars Gratia Artis con il sostegno del Comune di Carrara.

Mike Watson, curatore residente presso la Nomas Foundation di Roma, ha invitato gli artisti Graham Hudson, Robert Pettena e Andrew Rutt a lavorare a Carrara tra settembre e novembre.

Durante questi mesi e' stato sperimentato un nuovo modo di concepire il workshop: l'artista sceglie una fascia di popolazione con cui lavorare, ma il laboratorio viene gestito in maniera orizzontale. Non e' l'artista ad impartire una lezione, ma e' il pubblico che interagendo struttura il lavoro dell'artista stesso.

Come suggerito dal titolo della mostra, The Stones are My Ideas of Imagination, che rivisita una celebre frase di William Blake, il materiale del workshop e' diventato l'elemento fondante di nuovi lavori esposti in mostra.

Graham Hudson porterà il prodotto di una ricerca condotta con gli studenti del corso di estetica del prof. Francesco Galluzzi presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara. Il gruppo di lavoro ha speculato sul tema Speaking to the walls ideato da Maria Rosa Sossai (Alagroup) e Mike Watson.

Robert Pettena ha lavorato sull'anarchismo entrando in contatto sia con i cavatori che lavorano nei tre bacini marmiferi di Colonnata, Torano e Miseglia, sia con i circoli anarchici Germinal e Gogliardo Fiaschi del centro storico di Carrara. Farà parte dei sui lavori, durante l'opening, una performance di Blanca Teatro.

Andrew Rutt ha lavorato con gli scultori degli Studi Nicoli di Carrara, il più antico laboratorio ancora esistente nel centro storico, dando voce a coloro che effettivamente eseguono e realizzano le opere d'arte in marmo per conto degli artisti internazionali.

In mostra saranno presenti anche i lavori di Stefano Canto, artista selezionato dal curatore per la sua ricerca filologica sulla realizzazione del Monolite, l'obelisco che il carrarese Renato Ricci e Benito Mussolini collocarono al Foro Italico nel 1932. Il progetto crea un collegamento fra Roma e Carrara, due città che hanno tra loro un rapporto storico a cavallo tra giochi di potere e volontà di piegare la bellezza al servizio del potere.

DATABASE | IL PROGETTO
Il progetto DATABASE, a cura di Federica Forti, nasce dall’esigenza di creare una piattaforma sulla quale stabilire un nuovo senso di appartenenza alla città di Carrara, attraverso il rilancio del Museo del Marmo di Carrara che costituisce la porta d’accesso alla città ed il complemento per comprendere la storia del nostro popolo al ritorno dal suggestivo viaggio nel cuore delle cave. Il nostro intento è quello di catalizzare differenti soggetti presenti in città e di metterli in sincronia attraverso un attento lavoro che ricuce legami tra le aziende, le istituzioni e le risorse del territorio.

DATABASE come un vero e proprio archivio digitale è capace di comunicare e conservare oltre che diffondere la nostra storia attraverso i codici contemporanei.