The Kids Aren’t Alright

  • LA RADA

Informazioni Evento

Luogo
LA RADA
Via alla Morettina 2 secondo piano della Centrale Swisscom, Locarno, Italia
Date
Dal al

La visita è possibile praticamente ogni giorno - anche festivo - dalle ore 14 in poi, ma l'apertura è garantita dal giovedì al sabato, dalle ore 14 alle 19;
Prevediamo di svolgere il primo evento pubblico - seguendo le normative allora vigenti - venerdì 29 maggio, con un re-opening ufficiale dell'esposizione, dalle ore 18

Vernissage
29/05/2020

ore 18

Generi
arte contemporanea, collettiva
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The Kids Aren’t Alright è una mostra di millennial, anche se per “millennial” non si intende solo la data anagrafica, ma un sentimento condiviso di instabilità.

Comunicato stampa

Prima di annunciare la nuova esposizione in apertura, segnaliamo che ogni giorno dalle 14 alle 19 sino a sabato 15 è possibile visitare alla rada l'assai apprezzata personale di Davide Cascio curata da Elio Schenini.

Nove artisti, quattro paesi diversi, un solo medium: la pittura. The Kids Aren't Alright è una mostra di millennial, anche se per "millennial" non si intende solo la data anagrafica, ma un sentimento condiviso di instabilità, lutto per un futuro ormai morto, e rabbia repressa che trova conforto in stati d'animo alterati.

Era il 1998 quando la band punk rock californiana The Offspring pubblicò la canzone "The Kids Aren't Alright", il cui testo recita: "Quando eravamo ragazzini il futuro sembrava così luminoso" e poi "Possibilità sprecate / Niente è per niente / Pensando nostalgicamente a ciò che è stato / Ancora è difficile / Difficile da ammettere / Vite fragili, sogni infranti".

Come descrivere meglio la cosiddetta generazione millennial? Quella che, nata dagli anni Ottanta fino alla fine degli anni Novanta, è ora una generazione che deve far fronte ad una crisi economica e climatica globale senza precedenti, alle prese con l'aumento dei problemi di salute mentale e l'esaurimento sociale dovuto all'ultimo giro di giostra del capitalismo. "È più facile immaginare la fine del mondo che la fine del capitalismo", afferma Slavoj Zizek, e infatti gli ultimi trent'anni sono stati un progressivo ciclo a spirale che ha cancellato speranze e sogni. Oltre il mondo nord-occidentale, la fine della cortina di ferro e la diffusione del mercato neoliberale nei paesi dell’Est non hanno portato ad uno scenario generazionale diverso: le conseguenze attuali sembrano infatti essere le stesse.

Non stiamo bene. Ci è stato promesso tutto, siamo diventati deliranti, eppure siamo accusati di essere avidi quando combattiamo per la nostra sopravvivenza, mentre sono anni che urliamo che qui qualcosa davvero non va. Ma nessuno ci ha ascoltato - lasciate che i bambini giochino, alla fine la smetteranno.

La mostra The Kids Aren't Alright presenta opere di nove nuove posizioni nella pittura, urlando che non stiamo bene, che abbiamo bisogno di una cura, ma che siamo troppo stanchi per cercarla.

Partner dell’esposizione

Adam Mickiewicz Institute, Varsavia

Pro Helvetia, Swiss Arts Council

DECS – Fondo SwissLos, Repubblica e Canton Ticino

Migros Kulturprozent

Pro Litteris.

Crediti per le opere

Naoki Fuku: courtesy of SinArts, L’Aia

Mathis Gasser: courtesy of WeissFalk Gallery, Basilea

Maja Kitajewska, Mikolaj Malek, Malgorzata Mirga-Tas’ works: courtesy of Galeria Szydlowski, Varsavia

Yoan Mudry: collezione privata, courtesy of Union Pacific, Londra; Nicolas Krupp, Basilea.

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Before announcing the new opening exhibition, we would like to point out that every day from 2 to 7 p.m. until Saturday the 15th it is possible to visit Davide Cascio's much appreciated solo show curated by Elio Schenini.

Nine artists, four different countries, one medium: painting. The Kids Aren’t Alright is a millennial exhibition, although for “millennial” is intended not only the year of birth, but a shared feeling of instability, grief for our dead futures, and repressed anger that finds comfort in altered states of mind.

It was 1998 when the Californian punk rock band The Offspring released their song “The Kids Aren’t Alright”, which lyrics go like this: “When we were young the future was so bright” and then “Chances thrown / Nothing’s free / Longing for what used to be / Still it’s hard / Hard to see / Fragile lives, shattered dreams”.

How to better describe the so-called “millennial” generation? Those who, born from the 1980s until the end of the 1990s, are now young adults: a generation that is facing unprecedented global economic and climate crisis, struggling with rising mental health issues and social exhaustion due to the final twirl of capitalism. “It is easier to imagine the end of the world than the end of capitalism”, wrote philosopher Slavoj Zizek, and in fact the last 30 years have been a progressive, spiral loop erasing future’s hopes and dreams. The end of the iron curtain and the spread of neo-liberal market in central-eastern countries didn’t show a different generational scenario in non-Western narratives: the current consequences appears to be the same. We aren’t alright. We were promised everything, we grew delusional and yet we are accused to be greedy when fighting for our survival, while it has been years that we are screaming that something is going really wrong here. But nobody listened – let the kids play, they’ll eventually stop.

The exhibition The Kids Aren’t Alright collects works from nine new positions in painting, screaming that we aren’t alright, that we need a cure, but we are too tired to look for it.

Exhibition’s partners

Adam Mickiewicz Institute, Warsaw

Pro Helvetia, Swiss Arts Council

DECS – Fondo Swiss Los, Repubblica e Canton Ticino

Migros Kulturprozent

Pro Litteris.

Credits

Naoki Fuku’s works: courtesy of SinArts, Den Haag

Mathis Gasser’s works: courtesy of Weiss Falk Gallery, Basel

Maja Kitajewska, Mikolaj Malek, Malgorzata Mirga-Tas’ works: courtesy of Galeria Szydlowski, Warsaw

Yoan Mudry’s works: private collection, courtesy of Union Pacific, London; Nicolas Krupp, Basel.