Terra
Gli artisti scelti e i loro lavori concorrono a sviluppare un percorso espositivo che interpreta il quarto elemento attraverso linguaggi e strumenti contemporanei, quali l’intelligenza artificiale e le tecnologie digitali, che si intrecciano a tecniche più tradizionali.
Comunicato stampa
A partire dal 9 ottobre 2025, la Galleria d’Arte Moderna Achille Forti presenta la quarta ed ultima edizione del format CONTEMPORANEO NON-STOP Il respiro della natura, a cura di Patrizia Nuzzo, Curatrice Responsabile delle Collezioni d’Arte Moderna e Contemporanea, dedicata all’elemento TERRA.
La mostra si articola a partire dalla suggestione del pensiero di Anassimandro di Mileto (610 a.C. circa – 546 a.C. circa), filosofo presocratico che individua l’origine delle cose nell’ápeiron – letteralmente “senza limite”, “in-finito” – principio indeterminato da cui tutto si crea e dove tutto ha fine. In questo contesto viene associato all’elemento della terra, anch’esso inteso come luogo di genesi perenne, custode di memoria e appartenenza, e testimone di possibile estinzione.
Gli artisti scelti e i loro lavori concorrono a sviluppare un percorso espositivo che interpreta il quarto elemento attraverso linguaggi e strumenti contemporanei, quali l'intelligenza artificiale e le tecnologie digitali, che si intrecciano a tecniche più tradizionali – come la pittura ad olio, il disegno a carboncino e la scultura modellata attraverso una varietà di materiali.
Le opere e gli artisti di TERRA
Le opere degli artisti del comparto del contemporaneo della GAM – Giorgio Andreotta Calò, Davide Maria Coltro, Giuliana Cunéaz, Debora Hirsch – vengono allestite insieme a quelle degli artisti Arcangelo e Silvano Tessarollo, rappresentati rispettivamente dalla galleria MARCOROSSI artecontemporanea e dalla galleria La Giarina Arte Contemporanea. La partecipazione delle gallerie veronesi si conferma un modello di condivisione e valorizzazione culturale: una modalità di fruizione del patrimonio artistico che offre la possibilità di realizzare una più stretta sinergia tra pubblico e privato.
La mostra si espande oltre i confini di Palazzo della Ragione grazie all’opera Remoto (2022) di Andreotta Calò, esposta presso il Famedio di Palazzo Forti dal 9 al 26 ottobre 2025, tra le iniziative correlate ad Art Verona, in occasione di ripresa di iniziative espositive nella storica sede della Galleria d’Arte Moderna Achille Forti.
Arcangelo (rappresentato dalla galleria MARCOROSSI artecontemporanea) è in mostra con opere storiche, il dipinto Subito notte (1985), dal ciclo Terra mia, e una selezione di sculture Montagne (1990-1991), e un lavoro appositamente realizzato per l’esposizione, Solitarie magnolie (2025). Caratterizzati da un gesto pittorico istintivo e radicato, i lavori dell’autore esprimono appartenenza e identità, mantenendo, allo stesso tempo, un’essenza spirituale e meditativa, suggerita dai materiali poveri come terre, pigmenti naturali e carboni.
Davide Maria Coltro, artista la cui ricerca da oltre 25 anni sonda e sviluppa i linguaggi della tecnologia digitale sull’espressività e potenzialità dello schermo digitale, espone il progetto inedito Vox Terrae (2025). Nelle opere dell’autore veronese – un intreccio di linguaggio visivo aniconico, riflessione teologica e tensione contemplativa – l’elemento della terra non riveste unicamente un ruolo prettamente scientifico ed ecologico, ma anche spirituale e simbolico, testimone e custode delle vicende umane.
Giuliana Cunéaz, esponente dell’arte digitale contemporanea, presenta un gruppo di opere dalla serie Spiriti di Terra (2025), lavori inediti realizzati con digital painting, Intelligenza Artificiale e realtà aumentata. Attraverso la fusione tra poesia visiva e tecnologia avanzata, l’artista crea opere che esplorano la memoria e l’onirico, sollecitando una riflessione sul nostro rapporto con la realtà. Gli spiriti sono archetipi universali o numi tutelari che si manifestano con sembianze antropomorfe, rappresentando un ponte fra visibile e invisibile.
Debora Hirsch nell'installazione video inedita Sedimenta (2025) riporta in vita, attraverso pittura digitale e IA, i resti botanici di specie vegetali in via di estinzione, di cui quattro del territorio veronese. Da una condizione statica di oblio, le piante tornano epifanicamente alla vita per un istante sufficiente a riassumere un'esistenza, per poi svanire di nuovo, alludendo alla difficoltà di ripristinare ecosistemi ormai compromessi. La loro breve apparizione diventa monito dell’irreversibilità delle nostre azioni. Insieme ad essa, sono esposti tre lavori della serie PLANT, ovvero Cinnamodendron occhionianum, Phragmipedium besseae, Deppea splendens. La serie fa parte di un progetto in corso che esplora tanto le dimensioni estetiche quanto quelle etiche dell’estinzione, mettendo in discussione la capacità dell’arte di preservare ricordi ed esemplari.
Silvano Tessarollo (rappresentato dalla galleria La Giarina Arte Contemporanea) presenta lavori tratti dalle serie Gli alberi siamo noi (2024) e Flores (2018), insieme a Robinia (2019). Nelle sue opere, disegni e dipinti a pennello realizzati con fine precisione, ritroviamo una natura buia e attraente, che riflette la difficoltà che contraddistingue il mondo attuale di riuscire a rapportarsi con essa. Nei suoi lavori integra il mondo della natura alla sfera umana, come a sottolineare, a chi osserva, che non vi è distanza possibile tra lo spettatore e il resto del mondo.
L’opera Remoto (2022) di Giorgio Andreotta Calò, allestita nel famedio di Palazzo Forti, è parte del progetto vincitore dell’avviso pubblico PAC2020 - Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Visibile dal 9 al 26 ottobre, il lavoro commissionato dai Musei Civici di Verona per l’incremento delle collezioni della GAM e del Museo di Storia Naturale, è nato da una campagna geognostica volta a rintracciare, tramite carotaggi estratti nel territorio veronese, diverse sequenze di strati rocciosi. Nel suo allestimento permette al visitatore di compiere un attraversamento simbolico nelle viscere della Terra, spostandosi dal presente al passato geologico, per poi risalire nuovamente in superficie.