Tempus fugit

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA ARTE CONTEMPORANEA IL VICOLO
Via Chiaramonti 6, Cesena, Italia
Date
Dal al

dal lunedì al sabato 9.00-12.30 / 15.30-19.30 - Chiuso il giovedì

Vernissage
05/02/2016

ore 18

Curatori
Marisa Zattini, Augusto Pompili
Generi
arte contemporanea, collettiva
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Mostra Tempus fugit curata e allestita dagli architetti Marisa Zattini e Augusto Pompili, nelle due sedi de Il Vicolo.

Comunicato stampa

Tempus fugit

LUCIA BALDINI, CLAUDIO BALLESTRACCI, MAURIZIO BATTAGLIA,
PAOLA CAMPIDELLI, CARLO CAVINA, AMANDA CHIARUCCI, LUCA FRESCHI, DANIELE MASINI, FRANCO POZZI, MASSIMO PULINI, MONIA STRADA, MARISA ZATTINI con un omaggio a SERGIO VACCHI

a cura di Augusto Pompili e Marisa Zattini

Dove: CESENA - IL VICOLO Galleria Arte Contemporanea - Contrada Chiaramonti 6
- IL VICOLO Interior Design - Via Carbonari 16
Graphie - Fragilis Mortalitas

Comunicato Stampa

Venerdì 5 febbraio 2016, alle ore 18.00, a Cesena, presso Il Vicolo Galleria Arte Contemporanea, si terrà l’inaugurazione della mostra Tempus fugit curata e allestita dagli architetti Marisa Zattini e Augusto Pompili, nelle due sedi de Il Vicolo. Nell’occasione Gianfranco Lauretano e Marisa Zattini presenteranno l’ultimo numero della rivista GRAPHIE dedicato al tema Fragilis Mortalitas (Anno XVII n. 73-2015). Nelle rubriche Monographie, Mitographie, Cromographie, Fotographie e Calligraphie, attraverso un ricco repertorio di contributi e riflessioni dedicati al tema della caducità dell’essere umano, si “complementarizza” quanto l’esposizione propone e indaga.
Nelle simbologie dell’arte il tempo e la morte abitano l’essere nella sua fragilità e lo testimoniano attraverso i suoi enigmi. Perché arte e scrittura appartengono all’archeologia del pensare e dell’essere con un’attitudine che aspira al¬la permanenza dell’impermanente. Così, il significato del concetto di morte che contrasta quello di vita, si rivela essere una delle chiavi più illuminanti per indagare i diversi stati e le differenti nature della dimensione umana. Differentemente dalla parola scritta e dal cinema, l’immediatezza fruitiva dell’opera d’arte porta direttamente la frec¬¬cia al centro, al fulcro del pensiero che l’artista vuole esprimere. Così gli artisti, attraverso le loro creazioni, met¬tono radici nel mondo attivando la loro muta partecipazione alla vita, contaminandoci fruttuosamente.

La mostra: “Tempus fugit” - Per restare sulla centralità dell’idea di “impermanenza” i dodici artisti invitati riflettono sulla fragilità dell’esistenza umana con sensibilità e memoria proprie e attraverso tecniche e materiali differenti. DANIELE MASINI (Forlì, 1951) in Natura ri-morta (1984) ci offre una composizione di grande formato dalla plastica prospettiva architettonica dove reliquie e resti si offrono all’infinito di un cielo terso e cristallino. Sulle pagine della rivista, invece, il tema si completa attraverso alcune “cripte” notturne degli anni Settanta: per celebrare il luogo «dell’estrema riduzione dell’essere alla pura fisicità dell’ossame dilavato» (N. Micieli). Di PAOLA CAMPIDELLI (Longiano, 1948) sono esposte quattro Teste che appartenengono al ciclo In nuce noctis - della fine degli anni Ottanta - che esprimono un vero e proprio coagulo di disfacimento che si fa grido e svuotamento. Per MASSIMO PULINI (Cesena, 1958) due piccoli e intensi interventi ad olio su negativi fotografici in vetro: Ritrosia ed Estatico, entrambi del 2008, congiuntamente all’Arcano XVI dei Tarocchi, La Torre (2008): «Una crepa nel costato delle certezze ci insegna che nulla è incrollabile. L’architettura sta al corpo come il fulmine al dubbio, ma il chiuso delle mura si apre come un fiore alla forza dell’imprevisto» (M. Pulini). MONIA STRADA (Cesena, 1977) declina pittoricamente in un dittico impeccabile, Limen 1 e Limen 2, spazi dilatati del silenzio, di alta intimità spirituale. LUCA FRESCHI (Forlì, 1982) con l’opera Vanitas - una raffinata accumulazione mnestica ancora densa di desiderio e di passione - ripercorre nuovi sentieri scultorei dal sapore arcaico e al contempo memori dei tableaux-pièges di spoerriana memoria. FRANCO POZZI (Rimini, 1966) riflette sull’eterno scorrere del tempo fra sedimentazioni e stratificazioni sensoriali, mentre CLAUDIO BALLESTRACCI (Vimercate, 1965) raccoglie e accoglie resti animali per innesti sensibili per nuovi luoghi di memoria messi “sotto teca”. LUCIA BALDINI (Bagnacavallo, 1970) trasforma metamorficamente una semplice foglia di calla in naturalistica carta fotoimpressionata con luce solare. CARLO CAVINA (Forlì, 1972), sempre attraverso il medium della fotografia, ci offre un raffinato trittico, Multipla visione, ottenuto con una esposizione diretta su carta fotografica. AMANDA CHIARUCCI (Cesena, 1974) ci esibisce sculture di carta e utopie di crateri con propagazioni che originano universi multiformi di Talee. Con Scultura del pianto (2008), installazione di MAURIZIO BATTAGLIA (Cesena, 1971) e Clepsydra-Clepsydrae (2014) di MARISA ZATTINI (Forlì, 1956) si completa la rassegna Tempus Fugit.
Infine un “omaggio speciale” al grande pittore SERGIO VACCHI, recentemente scomparso (Castenaso 1925-Siena 2016), attraverso tre suoi splendidi Autoritratti (VI, VIII, XI) eseguiti nel 1980.