Temporaneo

Informazioni Evento

Luogo
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA ENNIO MORRICONE
Viale Pietro De Coubertin 34, Roma, Italia
Date
Dal al
Vernissage
22/10/2011

ore 10.30 presspreview, Auditorium

Contatti
Email: info@musicaperroma.it
Sito web: http://www.temporaneoart.org
Patrocini

organizzata da IMF Foundation e Nomas Foundation, (con la collaborazione di Fondazione Musica per Roma, Teatro di Roma, Università degli Studi di Roma La Sapienza, Università degli Studi Roma Tre e con il sostegno di Invitalia) Media partner: Radio 3, Nero Magazine, cura.magazine

Artisti
Flavio Favelli, Hans Schabus, Claire Fontaine, Giorgio Andreotta Calò, Petrit Halilaj
Uffici stampa
STUDIO MARTINOTTI
Generi
arte contemporanea, collettiva
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Giunta alla sua seconda edizione, Temporaneo è una rassegna di arte contemporanea, che intende creare interruzioni nel tessuto urbano attraverso opere di giovani artisti internazionali esposte in importanti luoghi pubblici della Capitale, in cui sono stati effettuati recuperi industriali o nuove stratificazioni architettoniche. Gli interventi spostano l’attenzione dalla Roma storica, monumentale, a una città che ha la forza di cambiare e modificarsi.

Comunicato stampa

IMF Foundation e Nomas Foundation

Con il sostegno di : Invitalia - Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa
In collaborazione con: Fondazione Musica per Roma, Teatro di Roma, Università degli Studi di Roma La Sapienza, Università degli Studi Roma Tre
presentano

22 ottobre - 22 novembre 2011

inaugurazione: sabato 22 Ottobre ore 10.30, Auditorium, Parco della Musica
Talk: 29 Ottobre 2011 – MAXXI B.A.S.E. ( Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo)

Luoghi: Auditorium - Parco della Musica, Università degli Studi di Roma La Sapienza -Ex Vetreria Sciarra, Università degli Studi Roma Tre, Teatro India, Ponte della Musica.
Giunta alla sua seconda edizione, Temporaneo è una rassegna di arte contemporanea, che intende creare interruzioni nel tessuto urbano attraverso opere di giovani artisti internazionali esposte in importanti luoghi pubblici della Capitale, in cui sono stati effettuati recuperi industriali o nuove stratificazioni architettoniche. Gli interventi spostano l'attenzione dalla Roma storica, monumentale, a una città che ha la forza di cambiare e modificarsi.

Artisti e opere:

Giorgio Andreotta Calò, Senza titolo (2011) - Ponte della Musica - Lungotevere Flaminio.

Flavio Favelli, Supervietato (2011) - Università degli Studi di Roma La Sapienza - Ex Vetreria Sciarra,
Via dei Volsci 112.

Claire Fontaine, Siamo con voi nella notte (2011) - Teatro India - Lungotevere Vittorio Gassman (già lungotevere dei Papareschi) 1.

Petrit Halilaj, They are Lucky to be Bourgeois Hens II (2009) – Auditorium Parco della Musica - Viale Pietro de Coubertin.
Hans Schabus, Appostamento (2011)- Università degli Studi Roma Tre - Piazzale del Rettorato, Via Ostiense 159.

Nomas Foundation Fondata nel 2008 da Stefano e Raffaella Sciarretta Nomas Foundation, ha l’obiettivo di sostenere e promuovere la ricerca artistica contemporanea. Il programma, curato da Cecilia Canziani e Ilaria Gianni, riflette sullo stato attuale del linguaggio dell’arte e delle sue strutture attraverso l’analisi di pratiche artistiche critiche ed emergenti a livello internazionale. La programmazione si divide tra mostre con artisti nazionali e internazionali, talk e seminari con esponenti della cultura contemporanea, attività di ricerca e formazione in collaborazione con scuole ed accademie presenti sul territorio.
IMF Foundation si è costituita nel 2006 raccogliendo l’eredità trentennale del Festival Jazz International nell' ideazione e organizzazione di grandi eventi nel campo della musica e dell’arte in collaborazione con enti e istituzioni prestigiose a livello internazionale. Con la Fondazione Musica per Roma coproduce importanti festival musicali ed esposizioni artistiche dando spazio alla sperimentazione e ai nuovi linguaggi contemporanei.

Giorgio Andreotta Calò, Senza Titolo, 2011

Opera realizzata con il sostegno di ZERO…, Milano
Courtesy ZERO..., Milano

L’intervento pensato da Giorgio Andreotta Calò per il Ponte della Musica intende ragionare sulla sottile, eppure evidente, linea che separa l’alto dal basso creando, in contrasto all’asse orizzontale del ponte, una nuova linea verticale di collegamento, su cui disporre queste due polarità tipiche della civiltà contemporanea, che si richiamano, si negano e si ribaltano continuamente. Nel suono prodotto dal suo strumento e nel racconto del suo vissuto, sarà un violinista tzigano ad incarnare queste posizioni. La trasmissione simultanea delle due tracce audio, lungo un ideale asse verticale, intende mettere in comunicazione coloro che passeggiano sul nuovo ponte e lo scenario in transizione del cantiere sottostante.

Image credit: Courtesy l’artista. Foto di Luca Pagliani

BIO
Giorgio Andreotta Calò, nato a Venezia nel 1979, vive e lavora ad Amsterdam. Ha studiato scultura all’Accademia di Venezia e alla KHB KunstHochSchule di Berlino, per poi proseguire alla Rijksakademie di Amsterdam. Quella di Giorgio Andreotta Calò è una ricerca della trasfigurazione. Lo spazio urbano, l'architettura, il paesaggio, vengono così restituiti alla lettura del pubblico attraverso una decifrazione di significati inediti e simbolici, ribaltando spesso il punto di vista e la visone sulla realtà quotidiana.
Mostre personali: (selezionate): Scolpire il tempo, Wilfried Lentz Gallery, Rotterdam (2010); 1979-2009, Galleria Civica, Trento (2009); Atto Terzo. Volver, ZERO…, Milano (2008).
ILLUMInazioni / ILLUMInations, 54° Biennale di Venezia, Venezia (2011); Art in the Auditorium, Whitechapel Gallery, London (2011); SI - Sindrome Italiana, la jeune création artistique italien, Magasin - Centre National d'Art contemporain de Grenoble, Grenoble (2010); Postmonument, The XIV Internazionale di Scultura di Carrara, Carrara (2010).

Flavio Favelli, Supervietato, 2011
Opera realizzata con il sostegno di Galleria S.A.L.E.S., Roma
Courtesy Galleria S.A.L.E.S. (Roma)

Image credit: Flavio Favelli, Supervietato, 2011 Courtesy: l'artista e Galleria S.A.L.E.S., Roma

Il lavoro realizzato da Flavio Favelli, che investirà tutta la vetrata dell'entrata della Facoltà di Scienze Umanistiche, sarà un'operazione di recupero della memoria, attraverso un grande collage di manifesti di cinema per adulti usati degli anni ‘70-‘90, alcuni dei quali introvabili e ricercati da collezionisti del genere. Il risultato di questa ricomposizione di un immaginario ormai lontano e desueto sarà un muro affrescato da nomi, parole, loghi, stelline nere di censura, colori, grafiche audaci e veri e propri artifici linguistici in cui convergono le tracce della memoria del nostro paese e del vissuto dell’artista.

BIO
Flavio Favelli nasce a Firenze nel 1967; vive e lavora a Savigno nella provincia bolognese. Ha conseguito una laurea in letteratura persiana presso l’università di Bologna. Ha esposto in importanti spazi pubblici sia in Italia che all’estero. Il suo percorso artistico si sviluppa come indagine sui flussi di esistenza, un recupero dell’esperienza soggettiva riflessa attraverso gli oggetti e gli spazi del quotidiano.Mostre Personali (selezionate): L'Imperatrice Teodora, MACRO, Roma (2011); Sale Interne, Galleria S.A.L.E.S., Roma (2010); Mobilia Essay, American Academy in Rome, Roma (2010); Super Blu, Terme di S. Luca, Bologna; La Rotonda, Centro Arti Visive Pescheria, Pesaro (2010); Abito vs Habitat, Museo Marino Marini, Firenze (2010); Sala d'Attesa, Opera permanente, Pantheon Certosa di Bologna, Bologna (2008); Terrazzo con Decori, Galleria S.A.L.E.S., Roma (2008); Ambient Tour (con C. Frosi e D. Ligorio), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2007); Rosé Royal, Projectspace 176, Londra (2005);. Mostre Collettive (selezionate): Temi e Variazioni, Peggy Guggenheim Collection – Venezia (2011); Il Bel Paese dell'Arte, Gamec, Bergamo (2011); A Space without a use, IBID Project, London (2011); The Art of Camo, Cardi Black Box. Milano (2010); Trasparenze, MADRE, Napoli (2010); Spazio: Dalle Collezioni di Arte e di Architettura del MAXXI, MAXXI, Roma (2010); Souvenir d’Italie, No Soul For Sale, Tate Modern, Londra (2010); Italics, MCA, Chicago (2009); Italian Open, Annet Gelink Gallery, Amsterdam (2009).

Claire Fontane, Siamo con voi nella notte, 2011
neon, trasformatori, cavi, struttura, 460 x 15 x 3 cm
Opera realizzata con il sostegno di T293, Napoli, Roma
Courtesy l'artista e T293, Roma e Napoli

Image credit: Claire Fontaine, Siamo Con Voi Nella Notte, 2008, Veduta dell'installazione presso Arcos, Museo d'Arte Contemporanea Sannio, March 20 - August 31, 2008, Cortesia dell'artista e T293, Napoli/Roma
Il neon di Claire Fontaine che recita 'Siamo con voi nella notte' cita un'enigmatica scritta apparsa negli anni settanta sui muri di città italiane come segno di solidarietà verso i prigionieri politici. La notte puo' rappresentare il buio della detenzione ma anche lo spazio di azione per una possibile ribellione. Deterritorializzate in un contesto diverso queste stesse parole evocano oggi davanti al teatro India le lotte di coloro che resistono contro gli abusi e le violenze dei tagli spietati che i governi stanno infliggendo ai loro paesi per far fronte ad una crisi economica causata dalla speculazione finanziaria. In particolare "siamo con voi nella notte" evoca il movimento delle lavoratici e dei lavoratori dello spettacolo da oltre tre mesi occupano il Teatro Valle, per difendere la cultura e il sapere dai ripetuti attacchi del governo italiano, per restare vivi e luminosi come le lucciole di Pasolini.

BIO
Claire Fontaine è un'identità artistica collettiva fondata nel 2004 che vive e lavora a Parigi; il suo nome deriva da una nota marca di quaderni. Diversi sono i suoi campi artistici di sperimentazione, video, scultura, pittura, neon e scrittura. Il collettivo si autodefinisce un'“artista ready made” e lavora all’ elaborazione di un arte neo concettuale che spesso cita o ricorda i lavori di altri artisti e pone la sua stessa soggettività come equivalente della “Fontana” di Duchamp, un oggetto fuori posto il cui significato e' interamente condizionato dal contesto. Mostre personali (selezionate): Fighting gravity, Regina Gallery, Mosca e Londra (2011); No family life, Air de Paris, Parigi (2011); Ploughing the Sea, House of Gaga, México, D.F (2011); Consumption, Helena Papadopoulos Gallery, Atene (2010); Closed for Prayers, Dvir Gallery, Hangar 2, Jaffa Port, Israele (2010); Kultur ist ein Palast der aus Hundescheiße gebaut ist, MD72, Mehringdamm 72, Berlino (2010); Economies, MOCA, Miami (2010); Please Come Back, Museo Tamayo, Mexico City (2009); After Marx April, After Mao June, Aspen Art Museum, Aspen (2009); Destroy and Rejuvenate’, Regina Gallery, Moscow (2009); Utlendinger Overalt, The White Tube, Oslo (2007). Mostre collettive (selezionate): Biennale di Istanbul, (2011); Biennale di Mosca, (2011); To the arts, citizens!, Fundação Serralves, Porto (2010); Image at Work, Xposeptember Festival, Stockholm (2010); ‘Exhibition, Exhibition’, Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, Rivoli (To) (2010); Foreigners Everywhere, T293, Naples (2010); Languages and Experimentations, Mart - Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Rovereto (2010); Barock, Arte, Scienza, Fede e Tecnologia nell'Età Contemporanea, MADRE - Museo d'Arte Contemporanea Donna Regina, Naples (2009).

Petrit Halilaj, They are Lucky to be Bourgeous Hens II, 2009
legno, vernice, elettricità, galline circa 550 x 150 cm
Con il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica del Kosovo.
Courtesy Chert (Berlino), Collezione Raffaella e Stefano Sciarretta, Nomas Foundation (Roma)

Image credit: Petrit Halilaj, They are Lucky to be Bourgeous Hens II, 2009- Installation view “Back to the future” (Petrit Halilaj solo exhibition, curated by Albert Heta, Stacion, Contemporary Art Center, Pristhina, Kosovo) Courtesy Chert, Berlin, Collezione Raffaella e Stefano Sciarretta, Nomas Foundation, Roma

L’artista ha progettato e diretto la creazione di questo pollaio spaziale a forma di shuttle; l’opera è stata poi costruita materialmente a Runik, in Kosovo, da amici e parenti. They are Lucky to be Bourgeois Hens II gioca sull’evidente contrapposizione fra lo shuttle - invenzione dell’uomo, simbolo futuristico dell’aspirazione alla conquista dello spazio - e le galline, animali dotati di ali ma incapaci di spiccare il volo. Gli abitanti di questo shuttle di legno sono metafora della popolazione rurale che aspira a una vita cittadina, ad un passaggio verso un altrove. Il cambiamento, anelato e realizzabile, reca in sé tuttavia il retaggio delle proprie origini, da non abbandonare, né trascurare.

BIO
Petrit Halilaj nasce a Kostërrc (Skenderaj) in Kosovo nel 1986. Ha passato molto tempo in Italia, dove ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera. Ora vive e lavora tra Mantova,Berlino e Kosovo. Nei suoi progetti evidente è il dialogo tra la sua terra d’origine, la sua famiglia, le memorie della sua infanzia e inevitabilmente quelle legate alla guerra. Nelle opere di Halilaj, la Storia, l’emozione, l’esperienza e la nostalgia si incontrano e si raccontano.
Mostre Personali (selezionate): Kunsthalle Sankt Gallen (upcoming 2012); Kunstraum Innsbruck (2011); Statements, Art Basel presentazione personale con Chert, Berlino (2011); Back to the Future, , Stacion, Center for Contemporary Art Prishtina, Kosovo. (2009); Chert, Berlino (2009). Mostre Collettive (selezionate): Ernste Tiere: Petrit Halilaj, Judith Hopf, Bedwyr Williams, Kunstverein, Bonn (2011); Ostalgia, New Museum, New York (2011); Based in Berlin, Atelierhaus Monbijoupark, Berlino (2011); STRUKTUR & ORGANISMUS, Marillenhof - Destilleria Kausl, Austria (2011), You don’t love me anymore, Westfälischer Kunstverein, Münster (2011); Maladresses ou La Figure de l'idiot, The Institute of Social Hypocrisy, Parigi (2010); Drinnen & Draussen, Chert, Berlino (2010); 6 Biennale d’Arte Contemporanea di Berlino, Berlino (2010); Melancholy of Compassion, Siemens Gallery, Istanbul (2009); Time Machine, Kunstverein Arnsberg (2009); The Lamb´s Mother in the Creche, Chert, Berlino (2008); Art is my Playground, Tershane, Istanbul (2008); Mediterraneo Contemporaneo, Castello Aragonese, Taranto (2006); MIGRE, Careof, Milano (2006); Open Air, Orto Botanico, Parma (2006).

Hans Schabus, Appostamento, 2011

Opera realizzata con il sostegno del Forum Austriaco di Cultura Roma
Courtesy l’artista e ZERO… (Milano)

Image credit: Hans Schabus, Appostamento, 2011, sketch, Courtesy l’artista

Appostamento è un intervento espressamente concepito da Hans Schabus per l’Università degli Studi di Roma Tre. L’installazione userà elementi già presenti nello spazio del cortile del Rettorato. Le piante, i fiori, i vasi, gli alberi, che popolano il cortile saranno assemblate dall’artista in una nuova combinazione così da cambiare la percezione della piazza, passaggio di studenti e professori. Attraverso Appostamento, Hans Schabus prosegue la sua ricerca sull’idea di relazione tra il lavoro, lo spazio pubblico, il contesto sociale nel quale come artista agisce, attua trasformazioni, dialoga.

BIO
Hans Schabus nasce a Watschig in Austria nel 1970. Vive e lavora a Vienna. Nel suo lavoro affronta lo spazio esplorandolo, analizzandolo e riformulandolo da un punto di vista fisico e psichico. Le sue azioni sono frutto di un percorso di studio e osservazione nel quale la storia, la memoria sociale e materiale del luogo con il quale interagisce sono sempre in primo piano. Il suo rapporto diretto con il contesto nel quale lavora lo conduce ad uno stravolgimento di esso. Lo spazio stesso si fa scultura, assumendo una nuova fruizione, una nuova storia. Mostre personali (selezionate): The Space of Conflict, Culturgest, Lisbona (2011); Mamma mia, Base, Firenze (2011); Nichts geht mehr, IAC, Villeurbanne (2011); Wohin und Zuruec, Galerie Jocelyn Wolff, Parigi (2010); Die Rocky Horror Hansi Show, Clubblumen, Vienna (2010); Is it the river?, ZERO…, Milano (2009); Demand and Desire, Engholm Engelhorn Galerie, Vienna (2008); Next Time I’m Here I’ll Be There, The Curve – Barbican Art Center, Londra (2008); Deserted Conquest, SITE Santa Fe, Nuovo Messico (2007); should I leave or should I go…, ZERO… Milano (2006). Mostre collettive (selezionate): Palazzo Riso, Palermo (2011), Making is thinking, Wiite de With, Rotterdam (2011), SUSPENSE, Suspended sculptures, EX3, Firenze (2011); Alpine Desire, Forum Culturale Austrico, New York (2011); Il Coraggio – Arte contemporanea dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Centro Saint-Bénin, Aosta (2011); 6th Biennale d’Arte Contemporanea, Berlino (2010); Contemplating the Void, Museo Guggenheim, New York (2010); Portscapes, Museo Boijmans van Beuningen, Rotterdam (2010); PastPresentFuture, Kunstforum Bank Austria, Vienna (2009); Fifty Fifty, Kunst im Dialog mit den 50er Jahren, Museo di Vienna Vienna (2009); Best of Austria, Lentos Kunstmuseum, Linz (2009); Fabricateur d’espaces. Institut d’art contemporain, Lione (2008); Revolutions – Form at Turn, 16th Biennale di Sidney, Sidney (2008); Eurasia. Geographic cross-overs in art, Mart, Rovereto (2008); Hard Rock Walzer, Contemporary Austrian Sculpture, Villa Manin, Codroipo (Udine) (2007); MARTa schweigt, MARTa, Herford (2007); Unterspiel, Blackwood Gallery, University of Toronto, Toronto (2007).