Sylvie Romieu – Immersion

Informazioni Evento

Luogo
WEBER & WEBER ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Via San Tommaso 7, Torino, Italia
Date
Dal al

da martedi a venerdi, ore 15.30 – 19.30
sabato su appuntamento

Vernissage
17/05/2018

ore 18

Artisti
Sylvie Romieu
Generi
arte contemporanea, personale
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La simbiosi fra arte e fotografia in Sylvie Romieu dà vita a un complesso organismo stilistico.

Comunicato stampa

La simbiosi fra arte e fotografia in Sylvie Romieu dà vita a un complesso organismo stilistico. Questa combinazione di influenze, questo particolare processo di sovrapposizione delle immagini spiega l’alta incidenza dell’inventiva fotografica usata dall’artista come arte pittorica in grado di cogliere le finezze e le aberrazioni del reale.
Lo stile impressionistico e fantasmagorico di Romieu ha un sapore tipicamente francese di fin de siècle, secolo pervaso dalle espressioni culturali legate all’estetismo e al decadentismo. La sua capacità di cogliere l’io interiore e le caratteristiche esteriori di questi ambienti fantastici sono il prodotto di una perenne ricerca di tecniche fotografiche sperimentali che le permettono di ottenere delle immagini evanescenti dense di carica espressiva. Le sue composizioni fotografiche mantengono un gusto stilistico pittorico che si rifanno alla letteratura per i contenuti sentimentali alla scrittrice francese Marguerite Duras.
La macchina fotografica di Sylvie Romieu fissa la natura marina e il suo corpo immersi in posizioni paradossali e li raggela in atteggiamenti del tutto estranei al modo normale di vedere, diventando così il risultato di un effetto di luce mutevole. Quelle di Sylvie Romieu sono des arts fictifs, arti della finzione, dove la scala e le proporzioni delle figure, il loro legame con l’ambiente circostante, non sono rispettati ma ricreati. Le sue immagini latenti sono ricche di poesia, giocano con il reale. La concezione dell’arte come gioco, secondo Théo van Doesburg, artista del gruppo De Stijl, consiste nel piacere spirituale proprio della libertà di sperimentazione che risulta essere un presupposto essenziale del vero processo creativo: Gestaltung, o processo formativo, come egli lo chiamò. Il gioco, egli scrisse, «è il primo gradino della creazione».
La Romieu gioca, infatti, con la realtà e con il suo rapporto strettamente connesso alla fotografia e ogni allontanamento da essa diventa inquietante per chi la osserva. Ma è proprio questa insaziabile inquietudine a spingere l’artista a creare, con l’ausilio di fotomontaggi, figure che nessuno avrebbe mai potuto ritrarre o immaginare. Difatti, la fotografia di Sylvie Romieu ritrae l’invisibile. La rivelazione fotografica di una realtà eterea, adulterata dalla mano dell’artista, diventa un atto critico assolutamente creativo. Il fotografo inglese Muybridge segnalava come lo strumento fotografico possegga un carattere simbolico. Ed è proprio questa “realtà” simbolica non rappresentativa ma illusoria contenuta in una scatola a rivelarci la possibilità di associare tali immagini ad altre icone mnemoniche e, dunque, a dimostrare come le fotografie di Sylvie Romieu abbiano una presa sull’inconscio. Il carattere suggestivo dell’immagine associata alla scatola come memorabilia non fa altro che accrescere il potere evocativo dell’opera dell’artista che si rivela come un’immersione in un universo alternativo e meraviglioso.

Valeria Ceregini