Surprise – Fluxus alla GAM 26 Aprile 1967
In occasione del terzo appuntamento, viene presentato al pubblico il lungo rotolo di carta, interamente percorso da un unico segno pittorico, traccia di un’azione Fluxus che ebbe luogo alla GAM il 26 aprile 1967.
Comunicato stampa
Il progetto espositivo Surprise concentra l’attenzione su aspetti specifici del contesto artistico torinese tra anni Sessanta e Settanta, in cui si intersecarono discipline diverse, dall’architettura al design, dalla moda alla grafica, dalla musica alle arti visive e performative gettando in questo modo le basi per il riconoscimento artistico di Torino a livello internazionale.
In occasione del terzo appuntamento di Surprise, viene presentato al pubblico il lungo rotolo di carta, interamente percorso da un unico segno pittorico, traccia di un’azione Fluxus che ebbe luogo alla GAM il 26 aprile 1967.
Si inaugurava quel giorno la mostra del Museo sperimentale di arte contemporanea, formato a partire dai primi anni Sessanta dallo storico dell’arte Eugenio Battisti e da lui affidato, per evitarne la dispersione, alla Galleria d’Arte Moderna di Torino. Nell’imminenza dell’apertura della mostra, Germano Celant aveva reso possibile l’incremento della collezione con un nuovo nucleo di opere, in particolare degli artisti che egli avrebbe di lì a poco uniti sotto la definizione di Arte Povera. In quello stesso 26 aprile prendeva il via a Torino la manifestazione Les mots et les choses. Concert Fluxus art total, tre giornate di azioni e concerti di musica gestuale tra la Galleria Il punto, la Sala delle Colonne del Teatro Gobetti e le vie della città. I protagonisti di quegli eventi - Ben Vautier, Ugo Nespolo, Plinio Martelli, Mario Ferrero, René Pietropaoli, Gianni-Emilio Simonetti – decisero di intervenire all’inaugurazione del Museo Sperimentale riproponendo le azioni Zen for Head, ideata nel 1961 da Nam June Paik per un concerto di Karlheinz Stockhausen, e Anima I & Ben Vautier, Attaché de Ben,, proposta nel 1964 da Takehisa Kosugi e Ben Vautier durante il Fluxus Street Theatre di New York. La dimensione performativa entrava così per la prima volta in museo, secondo i principi Fluxus di una pratica artistica diffusa, collettiva, tesa a negare i principi dell’originalità e dell’autorialità.
Il terzo appuntamento di Surprise, è curato, come i precedenti due dedicati a Ugo Nespolo e Pietro Gallina, da Maria Teresa Roberto, docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Accademia Albertina di Torino.