Stefano W. Pasquini – Non ho capito
Scelte diverse, insolite proposte, contrastanti intenzioni, intimi segreti, oggettive casualità, curiose espressioni e irreali visioni sono il carattere emblematico di questo strabiliante artista. Pasquini, poliedrico e multicolor, riflette in maniera affascinante il caos che ci circonda, mettendo a disposizione un’arte pronta a ogni uso, ma soprattutto pronta a tutto.
Comunicato stampa
I DON’T UNDERSTAND CONTEMPORARY ART
Rassegna a cura di Chiara Ronchini
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“NON HO CAPITO”
Stefano W. Pasquini
INAUGURAZIONE
sabato 14 aprile 2012, ore 18.00
Quattrocentometriquadrigallery
Via Magenta 15, Ancona
"La vita è già abbastanza complicata, e io non te la rendo più facile. Tendo a mettere in discussione tutto, dai parametri utilizzati per scrivere la storia dell'arte, alla validità delle leggi dello stato, dal comportamento delle forze dell'ordine ai metodi del vivere all'occidentale. Questo, unito ad una totale indifferenza sul mezzo espressivo usato, risulta in un mucchio eclettico di sculture con materiali di rifiuto, liquida pittura figurativa, acquerelli stupidamente ironici, azioni completamente inutili, scatti fotografici diaristici, ritratti su bandiere cucite a mano, progetti irrealizzabili, un cinico podcast, Obsolete Shit e, alle volte, un lavoro ben riuscito".
Stefano W.Pasquini
Scelte diverse, insolite proposte, contrastanti intenzioni, intimi segreti, oggettive casualità, curiose espressioni e irreali visioni sono il carattere emblematico di questo strabiliante artista. Pasquini, poliedrico e multicolor, riflette in maniera affascinante il caos che ci circonda, mettendo a disposizione un’arte pronta a ogni uso, ma soprattutto pronta a tutto.
Non segue regole se non le sue, che non ha.
Stefano non predilige uno stile, non preferisce dei materiali, li usa tutti; nelle opere ritroviamo ogni cosa in ogni forma, l’atto creativo è un esperimento continuo, in costante divenire nel pensiero e nel gesto.
Nella difficoltà di un’analisi dell’opera a volte, molto spesso, può sembrare di non capire nulla, ma in fondo cosa dobbiamo capire? Una cosa ci piace o no, e non sempre ne conosciamo le ragioni, il pensiero lo formuliamo noi, le domande vengono spontanee, o è l’artista stesso a porle, e forse la risposta giusta è la più semplice che ci sia.
Osservando i video, le carte, le foto, i dipinti, le sculture, leggendo i suoi articoli, seguendo i suoi progetti, rimaniamo spiazzati, a bocca aperta, senza poterci aggrappare a nessuna certezza se non quella di prendere coscienza che alla creazione non ci sono limiti.
Nella sua libertà di espressione realizziamo l’infinito intorno a noi.
Nel progetto espositivo “Non ho capito” l’artista allestisce lo spazio di ogni sua traccia, tralasciando un percorso specifico da seguire, non ci guida, senza dare un inizio e una fine, non consegna il libretto delle istruzioni, e sicuramente non sarò io a farlo, lasciandovi semplicemente godere la sensazione di dispersione e fascinazione che si può provare incontrando queste improbabili opere.
Opere frutto di un’insistente volontà di comunicare, soprattutto con i non addetti ai lavori, nella convinzione che l’arte la può fare chiunque. In un’era dove i social network hanno preso il sopravvento - permettendo creazioni alla mano, di facile fruibilità - è l’impeto creativo a fare la differenza.
Genialità, consapevolezza, coraggio, costanza, forza e sfrontatezza si mescolano a un sentire particolarmente sensibile in una poetica tutta da scoprire, tra domande senza risposta e risposte senza domanda.
All’affermazione “lo potevo fare anche io” Pasquini controbatte con un dialogo aperto a tutti, dove l’arte va alla velocità della società contemporanea, alimentata dal caos in cui viviamo, catapultata in un mare di ironia.
Testo di Chiara Ronchini
FINO AL 13 MAGGIO 2012
QUATTROCENTOMETRIQUADRI gallery via Magenta 15, Ancona centro storico, vicino p.za Roma
CON IL PATROCINIO
Assessorato alla Cultura
INGRESSO LIBERO
ORARI DI APERTURA dal giovedì alla domenica 18.30_20.00 e in altri orari su appuntamento INFORMAZIONI [email protected] / +39 3934522197
UFFICIO STAMPA Isabella Tombolini
www.quattrocentometriquadri.eu
Stefano W. Pasquini (Bologna, 1969) è artista, curatore e scrittore. Si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1991 e immediatamente ha lasciato l’Italia per Dublino. Ha poi vissuto a Londra per sette anni e a New York per due, lavorando anche come PA per il critico d’arte Robert C. Morgan e come Guest Editor del mensile New York Arts. Ora è di nuovo a Bologna, dove vive e lavora. E’ stato per due anni curatore del Sesto Senso, spazio alternativo di Bologna, e Art Editor del trimestrale Collezioni Edge. È stato Art Director di “Work – Art in Progress”, rivista della Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento, dal 2001 al 2008. E’ Contributing Editor del mensile New York Arts Magazine, fotografo freelance, curatore indipendente, nonché lomografo membro della International Lomography Society. Scrive d’arte su Collezioni Sport & Street, Luxos Style ed altre testate. Dal 1988 ha partecipato a mostre collettive in gallerie tra cui la Collective Gallery (Edinburgo), 30 Underwood Street (Londra), Trasmission(Glasgow), la National Portrait Gallery (Londra), Casco (Utrecht), ICA (Londra), Art in General (New York), Star67 (Brooklyn), Neon (Bologna), ONI (Boston), Alphadelta (Atene) e mostre personali alla Bond Gallery(Birmingham), Sesto Senso, Graffio, Villa Serena (Bologna), 42Contemporaneo, PaggeriArte (Modena) e MelePere (Verona). E’ autore di “Accidental//Coincidental”, Newhouse, New York, 2008, editore del magazine “Obsolete Shit” e direttore del podcast“Why the FucknotPpodcast”.
Nell’immagine
Stefano Pasquini, NON HO CAPITO - UP1006 (Federico Aldrovandi)- 2011, acrylic on canvas
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I DON’T UNDERSTAND CONTEMPORARY ART
Rassegna a cura di Chiara Ronchini
La rassegna, a cura di Chiara Ronchini, vuole proporre un’immersione totale nell’arte, al fine di comprendere che non c’è niente da comprendere, se non la bellezza e la complessa semplicità della forza artistica, della sua assoluta necessità nel mondo ed in ogni individuo.
Riscoprendo i gesti e le intenzioni dell’arte da vicino, guidati dagli artisti stessi da sempre dalla parte della società in modo sincero, senza mai arrendersi anche nell’indifferenza più ostinata, lo spettatore avrà la possibilità di capire quello che non c’è da capire.
Senza un tema particolare o specifico, gli artisti saranno invitati ad esprimersi liberamente per mostrare al meglio la loro essenza.
La rassegna proporrà da aprile a luglio tre personali: Stefano W. Pasquini, Cristiano Carotti e Giulio Zanet.
I tre artisti italiani di diversa provenienza, esperienza e maniera, esprimono in sintesi quello che sta accadendo nell'arte contemporanea, tutti e tre racchiudono il senso assunto in diverse forme e diversi colori, inevitabvilmente presente in tutti i giovani artisti italiani emergenti.
Chiara Ronchini. Classe 1980, è curatrice indipendente di arte contemporanea. Ha iniziato a curare mostre durante gli anni universitari a Bologna dove ha frequentato il D.a.m.s per poi trasferirsi e continuare il suo lavoro a Londra. Dopo tre anni è tornata in Italia dove continua la sua costante ricerca in giovanissimi artisti. La sua intenzione più grande è quella di dare spazio all'arte, sempre e ovunque, senza limiti e senza restrizioni, cercando di comunicare l'importanza della forza artistica. Si batte per l'arte che per lei è sinonimo di libertà totale. "Revolutionary art should be revolutionary ".
Attualmente collabora con il Caos Centro arti Opificio Siri di Terni dove cura mostre e progetti per indisciplinate. Contemporaneamente lavora a progetti indipendenti.