Stefano Di Stasio – Figure dell’incerto

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA ALESSANDRO BAGNAI
Via della Repubblica, 39 52045, Foiano della Chiana, Italia
Date
Dal al
Vernissage
15/05/2021

ore 12

Artisti
Stefano Di Stasio
Curatori
Vittoria Coen
Generi
arte contemporanea, personale
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Prima mostra personale di Stefano Di Stasio presso la Galleria Alessandro Bagnai a cura di Vittoria Coen.

Comunicato stampa

Il giorno 15 maggio 2021 alle ore 12.00 si inaugura la prima mostra personale di Stefano Di Stasio presso la Galleria Alessandro Bagnai a cura di Vittoria Coen.
Le opere sono state create appositamente per questo evento che vede un’interessantissima selezione di inediti.
Sono esposti lavori realizzati, infatti, tra il 2019 e il 2020, di medie e grandi dimensioni che segnano una importante svolta nella sua ricerca e che si ricongiungono idealmente alle prime sperimentazioni degli anni ’70.

L’arte è una “forza” senza tempo, pare dirci Di Stasio, che si serve della pittura, una bella pittura che non fa sconti alla improvvisazione e che racconta una vitale esperienza di ricerca che anche oggi appare totalmente libera dalle influenze e dalle mode momentanee. Essa sa guardare oltre il limite della tela e diventa fiaba, racconto, sogno, idealità. I lavori sono realizzati con grandissima e meticolosa attenzione ai dettagli, in un contrappunto di immagini e colori che dà origine al concerto “silenzioso” e a lungo meditato.

…” la riappropriazione di qualche elemento astratto all’ interno della rappresentazione mi sta regalando un nuovo entusiasmo, qualcosa di sopito nella mia immaginazione, per molti anni tenuto a bada dalla necessità perversa di re- inventare il linguaggio figurativo della tradizione pre-moderna, ma che ora, nella costruzione del quadro, può intervenire e combinarsi con le figure e le scene consuete della mia pittura”. Così scrive Stefano Di Stasio nel suo testo pubblicato in catalogo, insieme al saggio introduttivo di Vittoria Coen.

Nuove coordinate, ad esempio, un lavoro realizzato nel 2020, appare quasi come un manifesto della nuova svolta dell’artista: grandi cesure forti e dirette che esaltano le immagini senza confini di spazio e di tempo.