Stefano Cerio – Vice Versa
Stefano Cerio sarà a Roma al MAXXI B.A.S.E. (Sala Graziella Lonardi Buontempo) per presentare il suo ultimo libro Vice Versa in dialogo conCristiana Perrella.
Comunicato stampa
Giovedì 27 giugno Stefano Cerio sarà a Roma al MAXXI B.A.S.E. (Sala Graziella Lonardi Buontempo, in Via Guido Reni 4) per presentare il suo ultimo libro Vice Versa in dialogo conCristiana Perrella. L’appuntamento è alle 18:30. L’incontro sarà l’occasione per conoscere il lavoro e il percorso artistico di Cerio che, come sostiene Cristiana Perrella nell’introduzione al volume, “da anni ha concentrato la sua ricerca sulla raffigurazione di un’Italia di plastica, luccicante e priva di peso, uguale ovunque, al sud come al nord, attraverso serie di immagini che presentano l’imitazione, il falso, l’artificio come tratti caratteristici del nostro paesaggio contemporaneo”. Nell’ambito della serata sarà proiettato in anteprima il video di Cerio Cruise Ship.
© Stefano Cerio
Vice Versa, diviso in tre sezioni, presenta altrettanti lavori di Stefano Cerio: Night Ski, Winter Aquapark e Navi da crociera. Lo sguardo del fotografo offre una panoramica del tutto inedita di luoghi conosciutissimi del turismo di massa. Piste da sci di notte, parchi acquatici d’inverno, navi da crociera vuote: Stefano Cerio lavora sull’assenza e il silenzio nella rappresentazione artistica di spazi che, insolitamente vuoti, rivelano la loro essenza surreale e straniante. Gli impianti sciistichi, gli scivoli dei parchi acquatici e gli interni delle mastodontiche navi da crociera, immortalati da Cerio senza la presenza umana, mostrano la propria essenza.
“La cosa strana è che quasi tutte queste fotografie sono vuote. Vuota la Porte d’Arcueil vicino alle mura ottocentesche, vuoti gli scaloni d’onore, vuoti i cortili, vuote le terrazze dei caffè, vuota, come deve essere, la Place du Tertre. Non che siano luoghi solitari, solo senz’animazione.”Vuote le piste da sci, vuoti i parchi divertimenti, vuota la nave da crociera: l’elemento dell’assenza della figura umana è talmente centrale in queste tre serie di Stefano Cerio da indurre immediatamente alla citazione di un brano famoso della Piccola storia della fotografia. Peraltro, è pur vero che Benjamin legge tale caratteristica delle fotografie di Atget come un’anticipazione dell’estraniamento surrealista, e anche in questo caso l’evidenza delle immagini dice di una posizione condivisa dallo stesso autore italiano, seppure con una sostanziale differenza: una realtà siffatta non solo è straniante, ma lo è in modo duplice.
Walter Guadagnini
© Stefano Cerio
Stefano Cerio vive e lavora tra Roma e Parigi. Inizia la carriera di fotografo a soli 18 anni, collaborando con il settimanale L’Espresso. Dal 2001 il suo interesse si sposta progressivamente verso la fotografia di ricerca e il video. I suoi lavori si indirizzano sempre più intorno al tema della rappresentazione, esplorando quella terra di confine tra la visione, il racconto del reale e l’orizzonte di attesa dello spettatore, la messa in scena di una possibile realtà se non vera almeno verosimile. In questo senso, progetti come Sintetico Italiano, Souvenir, Aquapark, Night Ski, sono tappe di un percorso artistico coerente che trova proprio nel concetto di ricordo, nel luogo “altro” come catalizzatore di desideri presenti e memorie future, nell’idea di vacanza e di svago, quella sospensione del quotidiano che l’autore studia e racconta in immagini. Le sue opere sono in molte collezioni pubbliche e private.