Spolvero. Il Cenacolo rivelato

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE STELLINE
Corso Magenta 61, Milano, Italia
Date
Dal al

martedì – domenica, ore 10.00-20.00 (chiuso il lunedì)

Vernissage
12/09/2019

ore 18,30

Biglietti

ingresso libero

Uffici stampa
STUDIO BONNEPRESSE
Generi
arte contemporanea
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Un’opera multisensoriale che ribalta la prospettiva del “Cenacolo”, scambiando il ruolo tra chi vede e chi non vede.

Comunicato stampa

“La pittura è una poesia muta, e la poesia è una pittura cieca.”
[Leonardo Da Vinci]

[Milano, 15 luglio 2019] Fondazione Italiana Accenture, Fondazione Stelline e Comune di Milano realizzano la mostra Spolvero. Il Cenacolo rivelato dal 13 settembre al 13 ottobre 2019.
L’installazione è tra i vincitori del concorso “Milano da Vinci” – promosso da Fondazione Italiana Accenture, in collaborazione con il Comune di Milano e in partnership con Scuola di Cinema Luchino Visconti – che è stato lanciato a dicembre 2018 con l’obiettivo di premiare e realizzare idee di team di giovani creativi under 35 che sapessero raccontare lo spirito innovatore di Leonardo da Vinci attraverso l’utilizzo dei nuovi media.

Spolvero. Il Cenacolo rivelato è un’opera multisensoriale divisa in due parti: la scultura tangibile del Cenacolo di Leonardo Da Vinci, realizzata con una tecnica ispirata all’alfabeto Braille, sarà fruibile come una pagina da poter toccare e, sulla parete opposta, in modo esattamente speculare, sarà proiettata la “costellazione” corrispondente, che riproduce l’opera d’arte scomposta in punti luminosi.
Il ribaltamento di prospettiva è la chiave di lettura del progetto, che renderà “visibile” l’opera a chi può vedere. Nello scambio di ruolo tra chi “vede” e chi “non vede” si ha un vero dialogo, sullo sfondo della più grande scultura braille mai realizzata e dalla sua costellazione luminosa. Un gioco di scambio tra reale e non reale, tra luce e ombra, tra assenza e presenza. Una scultura in scala 1:2 che dovrà essere toccata e fruita per restituire sulla parete opposta la sua costellazione luminosa. A ogni punto braille ne corrisponde uno luminoso, un punto di scrittura, un punto di pittura, un punto di luce dove assenza e presenza si confondono.

La centralità dell’icona del Cenacolo viene creata dall’artista e resa “leggibile” da chi non può vedere, rompendo cosi il primo tabù museale: non toccare l’opera. Chi non vede è chiamato con il suo gesto di lettura a chiudere il cerchio e a regalare a chi vede la visione, parziale, che il suo movimento rivela.
L’intera installazione, inoltre, sarà dotata dell’audio ipotetico dell’Ultima cena, “ricreato” ad hoc in Ebraico Biblico, riprendendo esattamente gli scritti di Leonardo tra pittura, poesia e musica.

Il ribaltamento di prospettiva, non più di sfondamento oltre la parete ma di presenza imponente e monumentale, è la chiave di lettura, dove chi non vede ma può toccare rende “visibile” l’opera a chi può vedere; l’installazione, realizzata al buio, pone sullo stesso piano fruitori ipovedenti, non vedenti e vedenti. La fruizione che rivela il non visibile non sarà individuale: l’intera opera è pensata anche per una fruizione collettiva, che rende quindi l’arte per tutti.

Realizzato dall’artista Lucrezia Zaffarano, dal grafico Matteo Carbonara e dal film maker Andrea Sartori, il progetto è anche un omaggio a ciò che non si vede mai, ma esiste prima ancora dell’opera “visibile”: spolvero è infatti il disegno preparatorio, quel “prima dell’opera” che è stato scelto per la correlazione con l’alfabeto braille. Lo spolvero è già l’immagine che non sarà mai visibile, quel “prima” sempre presente, una presenza assente. Se Leonardo decise di sorprendere la corte del Moro con un’opera che tramite la prospettiva creava uno sfondamento nella parete, al contrario il team che ha vinto il concorso vuole rivendicare la materialità tangibile dell’opera d’arte con la sua centralità.