Spiriti. Otto fotografi raccontano Giancarlo De Carlo a Urbino

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA NAZIONALE DELLE MARCHE - PALAZZO DUCALE
Piazza Duca Federico 107 , Urbino, Italia
Date
Dal al

da lunedì a venerdì: dalle 8:30 alle 19:15 con chiusura biglietteria alle ore 18:15

sabato e domenica CHIUSO
Nel primo giovedì dei mesi di marzo, aprile, maggio e giugno, il Direttore sarà lieto di accompagnare un piccolo gruppo di visitatori alla scoperta dei tesori del museo, secondo modalità che verranno presto comunicate.

Vernissage
06/02/2021

no

Contatti
Email: segreteria@isiaurbino.net
Sito web: http://www.isiaurbino.net
Biglietti

€ 8,00 Intero € 2,00 Ridotto Abbonamento annuale € 25,00 (12 mesi)

Curatori
Marco Pierini, Jonathan Pierini
Generi
fotografia, collettiva
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Otto fotografi di fama internazionale, docenti ISIA, sono chiamati a raccontare il lavoro di Giancarlo
De Carlo a Urbino, raccogliendo l’invito dell’architetto a valutarne l’ultima fase, il risultato finale.

Comunicato stampa

Otto fotografi di fama internazionale, docenti ISIA, sono chiamati a raccontare il lavoro di Giancarlo
De Carlo a Urbino, raccogliendo l’invito dell’architetto a valutarne l’ultima fase, il risultato finale: in
L’Architettura della partecipazione egli denuncia come spesso la rappresentazione dell’architettura
non includa le persone che la abitano, mentre, per lui, un luogo è uno spazio «esperito, consumato,
perennemente trasformato dalla presenza umana».
Una raccolta di immagini, quindi, che narrano il lavoro urbinate di De Carlo nell’attualità.
Paola Binante, Luca Capuano, Mario Cresci, Paola De Pietri, Jason Fulford, Stefano Graziani, Armin
Linke, Giovanna Silva, esplorano e raccontano, attraverso la fotografia, la natura di questa lezione.
Ai loro molteplici sguardi si affianca il lavoro performativo portato avanti dal grafico Patrick Lacey e
dall’artista Ben Cain con gli studenti ISIA e le narrazioni elaborate dagli studenti dell’Università Iuav di
Venezia insieme ad Armin Linke a partire dal materiale fotografico di archivio.
Una selezione di pubblicazioni a cura di Sara Marini e Alberto Petracchin sottolinea il contributo teorico
del progetto-pensiero decarliano, componente imprescindibile della sua eredità.
Per l’architetto Gianni Filindeu, che ha realizzato l’allestimento, e per i grafici Leonardo Sonnoli e Irene
Bacchi, anch’essi docenti ISIA, lavorare a questa mostra ha costituito l’opportunità di partecipare al
dialogo illustre tra De Carlo e gli architetti del Palazzo Ducale: Luciano Laurana e Francesco Di Giorgio
Martini.
De Carlo, nell’introduzione al volume Il Palazzo di Federico da Montefeltro del 1985, a cura di Maria
Luisa Polichetti, parla del Laurana e di Francesco di Giorgio come degli «spiriti» del Palazzo. Non
possiamo fare a meno di immaginare lui stesso – che è stato capace di animare a Urbino un discorso
sul progetto di città che ha coinvolto numerosi attori (dalle istituzioni alle scuole, alla cittadinanza)
superando i confini disciplinari per farsi progetto culturale e sociale, come una presenza per la città,
sempre presente e viva attraverso il suo progetto.

ISIA Urbino
ISIA Urbino è una scuola di progettazione grafica e comunicazione visiva. Una scuola con una forte
identità che può essere definita, in sintesi, nella sua natura laboratoriale, nel legame con le questioni
locali e territoriali, nella dimensione politica del progetto, intesa come una forma di attenzione alle
sue implicazioni socio-economiche.
L’identità dell’Istituto è legata alla storia del nostro Paese, di quella parte sana e produttiva che affonda
le sue radici nel secondo dopoguerra. ISIA è un luogo in cui apprendere pratiche di impegno sociale
e progettazione culturale. L’Istituto nasce come CSAG, Corso Superiore per Arte Grafica, nel 1962.
È Albe Steiner, invitato dall’allora Preside della Scuola del Libro, a strutturare il corso, in un clima
intellettuale effervescente cui partecipano, tra gli altri, Carlo Bo, rettore dell’Università di Urbino, il
filosofo Livio Sichirollo, l’architetto Giancarlo De Carlo. Per Steiner, il progettista è un intellettuale per cui
gli aspetti culturali e tecnici sono entrambi essenziali e indissolubilmente connessi.
Nel 1971, a Steiner, subentra Michele Provinciali. Il suo approccio soggettivo e emozionale al progetto,
ispirato dagli studi presso il Chicago Institute of Design, è determinante nell’evoluzione della scuola.
Novità centrale nella sua didattica è l’introduzione di un corso propedeutico che ha l’obiettivo di
riportare gli studenti a un ipotetico stato creativo primitivo. Steiner e Provinciali sono i rappresentanti
di due modi storici di intendere il progetto, contrapposti. Tuttavia, questi confluiscono in un percorso
comune che condivide l’impegno e la responsabilità sociale, sia che questa si esplichi attraverso un
coinvolgimento politico nel riformare le strutture socio-culturali, sia che si intenda come un’attenzione
più intima al contesto e alle tracce materiali della cultura.
Nel 1974, la scuola diventa ISIA, Istituto Superiore per le Industrie Artistiche, entrando a far parte
dell’AFAM, Alta Formazione Artistica e Musicale, garantendosi, in questo modo, ampia autonomia
e flessibilità didattica. Oggi ISIA Urbino è caratterizzata da un percorso formativo improntato
all’interdisciplinarità. Il corpo docente è costituito da professionisti di comprovata qualità e provenienze
diverse, dall’Italia e dall’estero. In quanto scuola-laboratorio, ISIA Urbino può adattarsi agilmente al
mutevole scenario contemporaneo, costituendo un luogo ottimale in cui elaborare e prototipare nuovi
ruoli, funzioni e economie del progetto

Galleria Nazionale delle Marche – Palazzo Ducale di Urbino
Nella Galleria Nazionale delle Marche è conservato ed esposto al pubblico un vasto patrimonio di opere
d’arte comprendente dipinti e sculture dal XIV al XVIII secolo, ceramiche, monete, disegni e arredi, cui
vanno ad aggiungersi le decorazioni ‘fisse’ degli ambienti del Palazzo Ducale di Urbino.
Il prestigio del museo si lega ai capolavori indiscussi del Rinascimento italiano che fanno parte del
nucleo del ‘400 e del ‘500, come la Flagellazione e la Madonna di Senigallia di Piero della Francesca,
la tavola con la prospettiva conosciuta come Città ideale, di autore ancora sconosciuto, il Ritratto di
Gentildonna detto La Muta e la Santa Caterina d’Alessandria, entrambi di Raffaello, le due tele di Tiziano
che in origine costituivano lo stendardo processionale della Confraternita del Corpus Domini di Urbino.
Le collezioni della Galleria Nazionale delle Marche sono esposte in una cornice unica al mondo: lo
splendido Palazzo Ducale di Urbino, voluto da Federico da Montefeltro (1422- 1482) a gloria della sua
casata e, al contempo, espressione della sua personalità di uomo del Rinascimento, che coniugava la
cultura con il mestiere delle armi e l’abilità politica.
Il Palazzo Ducale ebbe diverse fasi di sviluppo e ad esso contribuì essenzialmente l’architetto
dalmata Luciano Laurana cui si devono i fiabeschi torricini.
Il palazzo ha una struttura funzionale nella quale è presente l’ingegnere e architetto militare del duca,
il senese Francesco di Giorgio Martini. L’aspetto “tecnico” della costruzione e la modernità della
residenza possono essere particolarmente apprezzati con la visita ai sotterranei, alle cucine, alla neviera
e ai servizi, che mostrano l’organizzazione di una struttura che poteva ospitare un esercito di famigli e
una ricchissima corte.