Spiagge
In mostra sono esposte opere che hanno come comune denominatore la spiaggia, raffigurata sia come paesaggio, e quindi essa stessa protagonista del quadro, sia come ambiente vissuto, animato dall’uomo.
Comunicato stampa
Il mare è sempre stato un elemento di forte ispirazione per gli artisti, grazie alle sue inesauribili suggestioni e per la riflessione che suscita il confronto tra la sua instabilità e la solidità della terra, tra la finitezza dell’uomo e l’eterna bellezza della natura. Il paesaggio marino è stato inoltre privilegiato, specie nell’Ottocento, dagli artisti più interessati alla resa della luce e, di conseguenza, ai cambiamenti atmosferici, ai giochi di luce e ombra che si creano in un contesto marino, per esempio dopo una tempesta o una mareggiata. Dal XIX secolo anche la spiaggia comincia a diventare protagonista: gli artisti ritraggono il lido come luogo di villeggiatura, i bagnanti che lo popolano e le nuove abitudini sociali.
In mostra sono esposte opere che hanno come comun denominatore la spiaggia, raffigurata sia come paesaggio, e quindi essa stessa protagonista del quadro, sia come ambiente vissuto, animato dall’uomo. Questa panoramica di opere offre l’opportunità di presentare artisti diversi per formazione e cultura, russi, italiani e francesi. Poniamo l’accento su due opere recentemente acquisite: una tempera del 1972 di un autorevole esponente della Scuola di Mosca, Evsey Reshin (Bukhara, 1916 – Mosca, 1978) e un olio del 1950 di uno dei più brillanti rappresentanti della Scuola di San Pietroburgo, Mikhail Natarevich (Vitebsk, 1907 – San Pietroburgo, 1979). Piacevolissima la serie di studi a olio di piccolo formato delle spiagge di Palanga (Lituania), degli anni ’60, di un altro grande esponente della Scuola di San Pietroburgo, Gleb Savinov (Charkev, 1915 - San Pietroburgo, 2000). Suggestivo il soggetto di una bassa marea di Pite Sarranof, autore di origine russa residente in Francia da molti anni. Tra gli italiani segnaliamo due potenti oli degli anni ’50 di Edgardo Corbelli (Torino, 1918 – 1989) e i cromaticamente accesi litorali di Fernando Farulli (Firenze, 1923-1997). Data la tematica, tra gli artisti in mostra non poteva mancare Henry Maurice Cahours (Parigi, 1889 – Vence, 1974), straordinario interprete della luce e dell’atmosfera delle spiagge del Nord.