Spettacoli e Polvere

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO9APOSA
Via Val d’Aposa 1/c, Bologna , Italia
Date
Dal al

dal lunedì al venerdì 10.30-13.30/15.00-18.30

Vernissage
03/07/2013

ore 19

Generi
arte contemporanea, doppia personale
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I lavori di due artisti dialogano tra loro proponendo nuove possibilità di derivazione dell’immagine e nuove forme di interpretazione, rispondendo alla necessità di trovare processi rappresentativi alternativi alla sovrapproduzione di immagini della contemporaneità.

Comunicato stampa

Spazio9 è lieto di invitarvi alla presentazione della mostra “Spettacoli e Polvere” curata da Steve Bisson, che ospita le opere di Luca Capuano e Giuseppe de Mattia.

I lavori di questi due artisti dialogano tra loro proponendo nuove possibilità di derivazione dell’immagine e nuove forme di interpretazione, rispondendo alla necessità di trovare processi rappresentativi alternativi alla sovrapproduzione di immagini della contemporaneità.

Sulla scia del pensiero di Guy Debord, per il quale “Tutta la vita delle società nelle quali predominano le condizioni moderne di produzione si presenta come un'immensa accumulazione di spettacoli…”, gli “Spettacoli” di Luca Capuano rappresentano un percorso visivo fatto di frammenti di immagini reali e riprodotte, una sequenza di affreschi/racconti legati e comunicanti, che creano un continuo oscillare tra presente e passato, creazione e riproduzione, in un divenire mai finito. Ogni singola scena, ogni frammento, ogni “spettacolo” costituisce il flusso emotivo che crea l’opera.

La ricerca artistica di Giuseppe De Mattia è incentrata sulla rappresentazione del tempo e la sua testimonianza. Questa avviene portando alla luce i sedimenti, il deposito casuale della materia che compone l’atmosfera su oggetti, come nella serie “Dust Collector”. La polvere depositata su scarti di pellicola fotografica viene fissata e scannerizzata, restituendo altra forma alla materia, che appare come un cielo stellato. In collaborazione con il musicista Claudio Rocchetti, alle “costellazioni” dell’opera “Dust Constellation” viene data voce attraverso un vinile, usurato passivamente dal tempo, che suona.
Oppure attraverso la testimonianza della trasformazione secolare dell’opera dei tarli fissata dalla lacca rossa su una trave del seicento.