Spazi altri

Informazioni Evento

Luogo
ARTGALLERY
Via Pietro Orseolo 3, Milano, Italia
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Date
Dal al

Visite su appuntamento

Vernissage
23/02/2017

ore 18,30

Generi
arte contemporanea, collettiva

Spazi altri nasce e si sviluppa a partire dalle riflessioni del filosofo Michel Foucault che così intitolò il suo intervento presso il Cercle d’études architecturales di Tunisi nel marzo del 1967.

Comunicato stampa

ArtGallery Milano è lieta di presentare la nuova mostra collettiva Spazi altri che verrà inaugurata giovedì 23 aprile 2017 alle ore 18:30.
Spazi altri nasce e si sviluppa a partire dalle riflessioni del filosofo Michel Foucault che così intitolò il suo intervento presso il Cercle d'études architecturales di Tunisi nel marzo del 1967.

Il filosofo francese incentrò il suo discorso sulle eterotopie, termine da lui stesso coniato per indicare quei luoghi che racchiudono in sé una eterogeneità di spazi apparentemente incompatibili. Spazi che assumono molteplici valenze e che comprendono quindi una pluralità di significati. Spazi dove si manifesta una sospensione del tempo come le biblioteche e i musei dove oggetti di diverse epoche convivono a stretto contatto, oppure luoghi come i teatri e i cinema dove durante la messa in scena di uno spettacolo coesistono ambienti, momenti storici, linguaggi e significati distinti.

Partendo da questa teoria prende forma Spazi altri, percorso che raccoglie le opere di quattro giovani artisti eterogenei per tecnica e ricerca artistica, le cui opere riprendono il tema della varietà e della compresenza di elementi differenti. Ne sono una testimonianza le cianotipie di Virginia Dal Magro, lavori incentrati sul concetto della memoria dove frammenti casuali di ricordi riaffiorano formando nuove composizioni.
La mostra prosegue con le opere di Giacomo Lambrugo, dove ambientazioni suggestive avvolgono dei fiori artificiali, sintomo dell’impatto dell’uomo sulla natura. I petali, realizzati con materiali di riciclo, riprendono le installazioni di Luana Corrias, anch’esse create a partire da prodotti di scarto. Questi oggetti vengono infatti spogliati della loro funzione originaria e ricollocati in un nuovo ambiente, con nuove fattezze e nuovi ruoli.
Il percorso si conclude con le opere di Flavia Albu, risultato di una gestualità ripetuta dove, seppur all’interno di un processo creativo consolidato, emergono la sperimentazione e la casualità delle colature cromatiche che rimandano a forme e spazi complessi.
La mostra è realizzata in collaborazione con il professor Renato Galbusera, titolare della cattedra di pittura presso l’Accademia di Brera.

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