Sofia Caesar – I Am Welton Santos

Informazioni Evento

Luogo
PAV - PARCO D'ARTE VIVENTE
Via Giordano Bruno 31, Torino, Italia
Date
Il
Vernissage
21/07/2016

ore 16

Artisti
Sofia Caesar
Generi
performance - happening
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Iniziativa del programma di residenza Resò-International Network for Art Residencies and Educational Programs, sostenuto da Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. Presentate anche le ricerche artistiche di tre piemontesi selezionati per le residenze di Rio, Canberra e Tel Aviv.

Comunicato stampa

ARTE. 21 LUGLIO AL PAV “I AM WELTON SANTOS”, PERFORMANCE DELL’ARTISTA BRASILIANA SOFIA CAESAR
Iniziativa del programma di residenza Resò-International Network for Art Residencies and Educational Programs, sostenuto da Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. Presentate anche le ricerche artistiche di tre piemontesi selezionati per le residenze di Rio, Canberra e Tel Aviv.

Torino, 13 luglio 2016 - Giovedì 21 luglio, alle ore 16, il PAV Parco Arte Vivente di via Giordano Bruno 31 a Torino, istituzione piemontese partner della rete internazionale di residenze per artisti Resò, ospiterà la performance I am Welton Santos dell'artista brasiliana Sofia Caesar.

La reading performance, momento conclusivo della residenza dell’artista, si articolerà in turni di 30 minuti. La partecipazione è gratuita, previa iscrizione via mail a [email protected].

A seguire, alle ore 18, saranno presentate le ricerche dei tre prossimi residenti piemontesi selezionati dalle istituzioni partner straniere per l'autunno 2016: l’antropologa Giulia Majolino e gli artisti Enrico Partengo, Nadir Valente. In particolare, Giulia Majolino, ricercatrice e antropologa interessata allo spazio come campo di ricerca tra pratiche artistiche e azioni politiche, svolgerà la sua residenza a Capacete a Rio De Janeiro in Brasile. Enrico Partengo, che nella sua pratica artistica include anche temi relativi all'ecologia e l'ambiente, sarà ospitato a CCAS di Canberra in Australia. Nadir Valente, artista torinese la cui ricerca esplora il tema della copia, della riproducibilità di immagini e di produzione in serie, sarà residente a Artport a Tel Aviv in Israele.

Il programma internazionale di residenza Resò - International Network for Art Residencies and Educational Programs, è sostenuto da Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT di Torino, ed è curato da una rete di otto istituzioni contemporanee operanti in Piemonte: Accademia Albertina delle Belle Arti, a.titolo, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Città di Torino GAI, Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, Fondazione Spinola Banna per l’Arte, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, PAV - Parco Arte Vivente, in collaborazione con le residenze internazionali di Canberra Contemporary Art Space (Canberra, Australia), Capacete (Rio de Janeiro e San Paolo, Brasile), Artport (Tel Aviv, Israele).
Il programma è coordinato da Cittadellarte - Fondazione Pistoletto. È giunto alla sesta edizione, con sei partnership internazionali, trenta artisti coinvolti, mostre, talk e la pubblicazione recente di un volume Working Geographies, edito da Mousse Publishing.

Per info : [email protected]

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L'artista brasiliana Sofia Caesar (ospite presso il PAV Parco Arte Vivente da metà giugno sino a fine luglio 2016) sta portando avanti la sua ricerca sulla reading performance I am Welton Santos. A partire da luglio 2015, il progetto - ancora aperto - è stato ospitato ed “attivato” in cinque diversi contesti, all’interno del programma di ricerca a.pass, a Bruxelles e nell’ambito della mostra collettiva TXT a Casamata, a Rio de Janeiro. Si tratta di uno scenario particolare, il set di un’intervista, a cui si aggiungono numerose copie di un libro-sceneggiatura, strumento necessario a guidare l’azione di lettura collettiva che è il cuore del lavoro. I am Welton Santos divide in due parti un dialogo tra il geo-bio-architetto brasiliano Welton Santos e la stessa Sofia Caesar. Nel libro, oggetto della lettura collettiva, si intersecano trascrizioni dell’intervista a Santos ed annotazioni sull’intervista come situazione, creando così una polifonia di azioni, rumori e slittamenti di senso. Tutto ciò si prefigura come occasione per l’apertura di un processo in grado di lasciarci intuire che tutto quel che percepiamo come realtà e verità può essere ricomposto tramite la voce e la parola scritta. La lettura collettiva attiva e sovverte le precondizioni dell’intervista, rivelando il potere che risiede nello spazio interstiziale tra il testo e l’azione: un potere malleabile, che può essere rivendicato.