So will your voice vibrate – Riccardo Benassi

Informazioni Evento

Luogo
GAM - GALLERIA D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Via Magenta 31, Torino, Italia
Date
Dal al

da martedì a domenica 10-18 – chiuso il lunedì (la biglietteria chiude alle 17)

Vernissage
03/11/2022

ore 10

Artisti
Riccardo Benassi
Generi
arte contemporanea
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In mostra l’opera inedita di Riccardo Benassi, Poeticizzare il deserto invece di sapere dove termina, 2019-2022.

Comunicato stampa

A partire dal 3 novembre 2022 e fino all’8 gennaio 2023 la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea è felice di presentare nei suoi spazi l’opera inedita di Riccardo Benassi, Poeticizzare il deserto invece di sapere dove termina, 2019-2022. Originariamente composta nel 2019, come colonna sonora temporanea dello shopping mall/concept store disegnato da Zaha Hadid per City Life a Milano, è ora rielaborata da Benassi in forma di scultura sonora la cui presenza, nello spazio della GAM, agisce attraverso la forza minimale di un segno grafico. La traccia audio, 4 secondi in loop, è interamente realizzata con la voce dell’artista, attraverso un uso non convenzionale dell’Autotune, una scelta che sottolinea la commistione tra il soggettivo corporeo delle corde vocali e la ‘rettificazione’ oggettivante della griglia digitale. La commistione si trova ribadita nella particolare scelta di utilizzare l’unico speaker morbido attualmente disponibile. Il suo corpo flessuoso si sovrappone idealmente alla corporeità dell’artista che ha generato i suoni, in una duplicazione tecnologica che sembra desiderare l’identificazione col biologico e persino il suo superamento in una forma assoluta. Benassi riconduce la traccia audio alla tipologia di suoni chiamata Mallwave, un sottoinsieme della Vaporwave, musica pensata per insinuarsi, come un sottofondo quasi inavvertito, nel vuoto psicologico degli ascoltatori distratti, dallo shopping, dalla necessità di spostarsi da un luogo all’altro, dai propri pensieri. Il dislocamento di quel vuoto nello spazio di un museo che, al contrario, è intessuto di significati e di volontà di ascolto e osservazione da parte del pubblico, rivoluziona la vacuità del centro commerciale e dei cosiddetti non-luoghi del contemporaneo, ne fa realmente la poesia di un deserto incastonato in un’architettura: una proiezione, o il miraggio, di uno spazio che non possiede un termine e forse neppure un tempo.