Silvia Cini – Avant que nature meure

Presentazione del libro Avant que nature meure.
Comunicato stampa
Martedì 20 maggio il PAV Parco Arte Vivente (via Giordano Bruno, 31 Torino) ospita la presentazione del libro di Silvia Cini, Avant que Nature meure edito da Quodlbet. Silvia Cini sarà in dialogo con Carla Subrizi, critico e storico dell’arte, docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso Sapienza Università di Roma, Presidente della Fondazione Baruchello e Michele Cerruti But, urbanista, docente al Politecnico di Torino e Coordinatore Accademico di Accademia Unidee – Fondazione Pistoletto. L’incontro sarà introdotto e moderato da Orietta Brombin, docente di Museologia del Contemporaneo presso l’Accademia Albertina, curatrice delle Attività Educazione e Formazione e coordinatrice del public program del PAV Parco Arte Vivente.page1image20314560
La presentazione si svolgerà alle ore 16 ed è aperta a tutte e tutti gli interessati con ingresso libero fino a esaurimento posti. L’evento è inserito inoltre nella programmazione del Festival del Verde e del Salone del Libro OFF 2025.
Info: 011 3182235 - [email protected]
Marciapiedi, aiuole sparti traffico, parcheggi, fermate della metropolitana, spazi interstiziali di flora sinantropica, luoghi di confine tra incuria e iper-antropizzazione, bordi non addomesticati della città, sono il campo di ricerca dell’artista Silvia Cini; zone, talvolta di degrado, che costudiscono la biodiversità e con essa la metafora silenziosa della convivenza.
L’iniziativa coinvolgerà il pubblico nel dialogo tra la visione urbanistica di Michele Cerutti But e gli intrecci tra osservazione scientifica ed arte contemporanea di Carla Subrizi.
“Per anni ho cercato nella vastità del superorganismo urbano, olobionte interconnesso tra più sistemi interdipendenti, microscopiche orchidee spontanee, non solo per la loro straordinaria bellezza, ma soprattutto per il messaggio insito nel loro modo di esistere, il rapporto di simbiosi con le ife dei funghi, alle quali donano nutrienti che queste non potrebbero sintetizzare e dalle quali ricevono enzimi che permettono lo sviluppo del seme e della pianta, una forma di muto appoggio: sono perché donano e ricevono.
La loro tutela è centrale quanto l’atto di portare questo invisibile ai nostri occhi distratti dal fare quotidiano: nascono per questo le mie piccole sculture segnasfalcio, processi galvanoplastici di orchidee, prototipi per segnali da porre nei luoghi di fioritura. Non solo opere in sé, ma azioni affinché si possa tutelare quella parte di natura resistente. Cambiare le tempistiche di sfalcio è una chiave di svolta per preservare non solo le specie vegetali, ma con loro una catena che parte dagli impollinatori ed arriva al miglioramento della temperatura.”
Silvia Cini è artista e docente all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove insegna Didattica della multimedialità. Dalla fine degli anni Novanta pone come centro della propria pratica artistica l’ecosistema, prendendone in analisi specifici elementi e compiendo una trasposizione simbolica nei rapporti interpersonali e sociali.
Il lavoro di ricerca e mappatura delle orchidee spontanee che crescono nelle aree metropolitane ha costituito il centro generativo del progetto Avant que nature meure - tra i vincitori dell’XI edizione dell’Italian Council, il programma di promozione internazionale per l’arte contemporanea italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura - di cui il libro offre un resoconto e apre a nuove riflessioni, ripercorrendone il lungo percorso di realizzazione, articolato in mostre, conversazioni, talk, workshop, azioni e performance.
Nel suo svolgersi, Avant que nature meure ha collaborato con istituzioni culturali e museali come l’Hungarian Garden Heritage Foundation e l’ELTE Botanical Garden a Budapest, Careof a Milano, MAMbo a Bologna, PAV Parco Arte Vivente a Torino, Kunstraum München - En Plein Air a Monaco, l’Istituto di Cultura Italiana a Budapest e l’Istituto di Cultura Italiana a Monaco di Baviera, portando avanti una riflessione ecocentrica che ha coinvolto botanici, studiosi dell’ambiente ed antropologi, artisti, storici dell’arte, urbanisti, curatori, in un dialogo scandito dai diversi approcci disciplinari delle environmental humanities.
Curato da Alessandra Pioselli, docente, critica d’arte e curatrice, il volume annovera i contributi di Carla Subrizi, Professoressa di Storia dell’Arte Contemporanea presso Sapienza Università di Roma e Presidente della Fondazione Baruchello, Michele Cerruti But, urbanista, docente al Politecnico di Torino e Coordinatore Accademico di Accademia Unidee – Fondazione Pistoletto, Carlo Fratarcangeli, Dottore di Ricerca in Biologia Evoluzionistica ed Ecologia, collaboratore tecnico presso l’Orto Botanico di Sapienza Università di Roma e di Riccardo Venturi, docente di Teoria e Storia dell’Arte all’Università Pantheon Sorbonne di Parigi.