Signal Festival

Informazioni Evento

Luogo
IL GHETTO
Via Santa Croce 18, Cagliari, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

19-24

Vernissage
06/12/2011
Contatti
Email: pressoffice@signalfestival.org
Sito web: http://www.signalfestival.org
Biglietti

6 euro Per la prima serata, ingresso gratuito fino alle 22, ingresso per il live di Christian Fennesz € 10,00

Generi
musica, new media

Musica d’avanguardia e mixed media performances. Suoni e Visioni e’ il sottotitolo per l’edizione 2011 del festival cagliaritano da sei anni dedito alla musica d’avanguardia e ai suoi molteplici linguaggi collaterali. Per cinque giorni artisti e musicisti del panorama contemporaneo nazionale e internazionale sono impegnati tra live, dj set e performances nella cornice del Ghetto, suggestivo edificio storico nel quartiere di Castello.

Comunicato stampa

Sperimentazione, ricerca, improvvisazione sulle nuove forme del suono e dell'immagine: Suoni e Visioni è il sottotitolo per l'edizione 2011 di SIGNAL, festival cagliaritano da sei anni dedito alla musica d'avanguardia e ai suoi molteplici linguaggi collaterali. Per cinque giorni, a partire dal 6 dicembre, artisti e musicisti di primissimo piano nel panorama contemporaneo nazionale e internazionale saranno impegnati tra live, dj set e performances nella cornice del Ghetto, suggestivo edificio storico nel quartiere di Castello a Cagliari.

Il festival di dicembre è stato anticipato, martedì scorso, dallo spettacolo Wisława Szymborska: Tutaj (Qui), del collettivo veneto Interensemble: in scena Alessandro Fagiuoli al violino, Luca Paccagnella al violoncello, Alessia Toffanin al pianoforte e Natalina Bortolami come voce recitante: un suggestivo reading-concerto dedicato alla poetessa polacca Wisława Szymborska, premio Nobel per la letteratura nel 1996.

Organizzato dall'associazione TiConZero, attiva dal 1995 a Cagliari in ambito musicale e teatrale, il festival sotto la direzione artistica di Simon Balestrazzi e Alessandro Olla ha come obiettivo sin dalla sua prima edizione proporre percorsi sonori innovativi grazie soprattutto all'utilizzo delle nuove tecnologie applicate al suono. Quest'anno, ancor più che nelle passate edizioni, SIGNAL si propone come una rassegna di arti performative su più livelli, in cui la dimensione percettiva supera i limiti predefiniti di arte, suono e immagine e le suggestioni sonore e visive si fondono interamente con lo spazio.

Definitivo il programma per l'edizione numero sei, che vedrà ogni giorno due live per cinque serate. I toscani VipCancro, il progetto di Paolo Bandera (Sigillum S) Sshe Retina Stimulants, il chitarrista austriaco Fennesz, il performer inglese Philip Jeck, il trio di musica sperimentale italiano Luminance Ratio sono i nomi confermati, oltre allo spettacolo tra danza e sperimentazione musicale BarokTheGreat, e gli isolani Terminale_3, Cut-Up, Trees of Mint, Nobody K Spaces. Faranno da sfondo alle performances musicali anche installazioni artistiche e visuali con le opere di Daniele Serra, Ermenegildo Atzori, Mei Ziqian, Giuseppe La Spada, Luca Plumitallo.

SIGNAL è realizzato con il contributo di Regione Autonoma della Sardegna,
Provincia di Cagliari, Comune di Cagliari.

PROGRAMMA COMPLETO DEGLI EVENTI

6 dicembre
h. 19
Apertura dei lavori con l'inaugurazione di SIGNAL ART: installazioni site-specific di Emenegildo Atzori, Daniele Serra, Mei Ziqian

Daniele Serra, “Machineries of dream”: il lavoro di Serra, illustratore e grafico cagliaritano, è un concept ispirato ai lavori del regista Shinya Tsukamoto, in particolare al film Tetsuo: "un incubo di sangue e metallo che preme i nostri nervi scoperti". Daniele Serra lavora come illustratore per diverse case editrici americane e inglesi come DC Comics, Image Comics, PS Publishing, Weird Tales Magazine, Cemetery Dance. Ha all’attivo numerose collaborazioni con scrittori americani e inglesi per libri illustrati, covers e graphic novels. I suoi lavori sono stati pubblicati in Europa, Australia e Stati Uniti e si è esibito in personali e collettive a S. Francisco e in Inghilterra. Nel 2011 è stato nominato per il British Fantasy Award.

Mei Ziqian, “Building site” : L'installazione, realizzata in collaborazione con SDNA e Alessandro Olla, è un cantiere mentale, un contenitori di colori e suoni che mira a stimolare le facoltà conoscitive dell'uomo. Composta da due Edifici in costruzione, l'opera è "figlia" del progetto "LIGHT BUILDING" che si ispira ad alcune domande sulle potenzialità dell'immaginazione. L'immaginazione ha, infatti, un potenziale straordinario poiché stimola la curiosità e la capacità di cogliere la piena umanità delle persone andando al di là degli stereotipi e di superficiali paure. Al tempo stesso, l'opera intende anche sottolineare l'effetto sull'immaginazione di un determinato tipo di modernità: all'avanzare dei mondi virtuali pare ridursi contestualmente la capacità degli uomini moderni di immaginare. La sua ricerca artistica è mirata a catturare i simboli e i dettagli della “resistenza” in tutte le sue forme nel tentativo di immobilizzare una realtà in continuo divenire. Le sue opere sono racconti di luoghi e di persone reali e inventate e, al tempo stesso, atti di solidarietà verso chi si trova in difficili condizioni materiali dell’esistenza. Donne e uomini che interpretano e si fanno portatori del loro presente, ma anche proiezioni di sé nel futuro. Essi diventano medium inconsapevoli della sua volontà di affermare la dignità umana che, in ogni sua forma, si fa arte elevandosi al di sopra dell’aridità e dell’anomia della modernità.

Ermenegildo Atzori, “Ambiente con fischio” (installazione in progress): l'opera di Ermenegildo Atzori, che vive e lavora a Capoterra (CA), è caratterizzata dalla convivenza di diversi mezzi espressivi: nelle sue installazioni, al disegno e alla pittura si affiancano spesso suoni e oggetti tridimensionali.

h. 21
Terminale_3
Il trio nasce nel 2009 con Sandro Mungianu, Filippo Mereu e Marco Salaris nel contesto accademico del Conservatorio di Cagliari e sviluppa fin da subito una propria individualità artistica e musicale. L'attività di ricerca del trio si articola su diverse aree interconnesse: produzioni di opere elettroacustiche, installazioni multimediali e live electronics, come “Serie#00000011” (2010), un sistema di relazioni musicali che tende ad esasperare la logica operativa delle macchine. Tra le ultime produzioni dei Terminale_3 c'è "Land In Movements": una performance multimediale audio/video sulle conseguenze delle evoluzioni geopolitiche. Il lavoro di Terminale_3 unisce la storicità del suono degli strumenti tradizionali (sax, clarinetto, chitarra) con l'elaborazione audio in tempo reale e la musica da laptop. Le interazioni musicali e artistiche trovano fondamento su un'apertura particolare nei confronti della tecnologia, elemento connotante del progresso umano e nostro imprescindibile contesto.

h. 22
Christian Fennesz:
Chitarrista austriaco, compositore e musicista, Fennesz è riconosciuto come una figura chiave e una delle voci più originali della musica elettronica di oggi. Ha iniziato la sua carriera con Maische, una delle band più interessanti della scena underground nella Vienna dei tardi anni Ottanta. Successivamente si trova immerso nella scena techno viennese e sceglie la sua strada, iniziando a produrre musica con un sound che ruota intorno a chitarra e sintetizzatore. Da qui nascono importanti collaborazioni, come il giapponese Ryuichi Sakamoto, l’icona del freestyle elettroacustico Keith Rowe e il gruppo americano Sparklehorse. Tra i vari EP prodotti spicca Plus Forty Seven Degrees 56’ 37” Minus Sixteen Degrees 51’ 08”, il primo album per l’etichetta Touch e l’unico registrato usando solo un laptop. Nel 2004 viene pubblicato Venice, un disco registrato a Venezia in cui arriva a combinare tutta la gamma di suoni ambient con elementi pop-song. Dopo la collaborazione con Sakamoto per lo stupendo “Sala Santa Cecilia”, registrato live all’Auditorium Parco della Musica di Roma in occasione del Romaeuropa Festival, la carriera di Fennesz raggiunge l’apice e il suo sound vira decisamente verso una maggiore preponderanza della chitarra , L’ultimo album “Black sea” del 2008 va oltre la sperimentazione, con tracce costruite come un continuo e complesso spazio sonoro. Negli ultimi dieci anni Fennesz ha collaborato con musicisti come David Sylvian, Keith Rowe, Mark Linkous, Mike Patton.

Il live di Fennesz per SIGNAL è arricchito dalla visual art di Giuseppe La Spada, creativo e web designer palermitano che ha collaborato con artisti e musicisti di fama internazionale. Sua è la recente installazione flash-mob dell'albero umano, realizzata con oltre 600 persone in piazza Duomo a Milano.

7 dicembre
h. 21
Cut -Up Project:
La musica del quartetto isolano, che vede in scena Sebastiano Meloni (piano, flauto, violino, glockenspiel, fiati), Simona Bandino (voce, sax, fiati), Massimo Tore (contrabbasso e serraggia) e Roberto Pellegrini (batteria, vibrafono, percussioni, voce) si muove tra la libera improvvisazione free jazz-avantgarde e la classica contemporanea. Esprime un impianto sonoro astratto, una rigorosa esplorazione di forme e timbri “inauditi”, sempre privilegiando la costruzione strutturale concepita come composizione istantanea.

h. 22.15
Nobody in K-Space,
Concerto di musica e video liberamente ispirato al capolavoro Kubrichiano “2001: A Space Odyssey” e ideato da Matteo Muntoni. Il quartetto (Matteo Muntoni al basso, contrabbasso e chitarre elettrice,Valter Mascia al sax, Gianluca Piras al basso e live electronics, Antonio Pinna alle percussioni e clarinetto) delinea paesaggi sonori in cui sperimentazione e improvvisazione incontrano la musica descrittiva, elettronica e minimale. La continua ricerca timbrica messa in piedi dai musicisti mette in risalto il percorso evolutivo dell’uomo secondo l’introversa e complessa visione del regista: il concerto pertanto è suddiviso in tre momenti: 1.Earth: A) Beginning B) Something else C) Versus; 2. Moon A) The Journey B) Monolith; 3. Jupiter A) Beyond infinity B) Hal 9000 C) Jupiter mission D) Starchild.

8 dicembre
h. 21
Sshe Retina Stimulants,
Paolo Bandera, insieme ad un’attività professionale e manageriale nell'ambito dell'industria farmaceutica, da decenni propaga suoni non convenzionali e diramazioni culturali ulteriori con Sigillum S. In aggiunta, genera tessuti rumorosi in configurazione solista come Sshe Retina Stimulants, oltre a supportare e collaborare con vari progetti mutanti di amici (Iugula-Thor, The Sodality,, Sidra ed altri ancora). Ha scritto per diverse riviste (musicali e non), oltre ad avere curato le due edizioni italiane del “Manuale di Cultura Industriale” ed avere collaborato al volume sull’underground post - industriale italiano, “Rumori Sacri”, di imminente pubblicazione.

h. 22.15
Philip Jeck,
Compositore, coreografo e artista multimediale inglese, non è certo nuovo a prove sperimentali, soprattutto dopo aver vinto nel 1993 il premio della rivista Time Out per aver suonato dal vivo con ben 180 giradischi nella memorabile performance "Vinyl Requiem". Da sempre interessato alla degenerazione del vinile rispetto al suono originale, procede per accumulo, sovrapponendo elementi sonori e destrutturandoli ad arte. Philip Jeck ha studiato arti visuali al Dartington College of Arts, iniziando a lavorare con i giradischi, i registratori a nastro e l’elettronica nei primi anni ’80. Dopo aver composto numerose colonne sonore ed esibendosi sia in solo, sia con compagnie teatrali e di danza, si interessa ai delay per chitarra e alle tastiere elettroniche, per poi inoltrarsi nel campo della sperimentazione radicale: per generare i suoi loop Philip Jeck inizia così a versare colla sulla superficie dei vinili, creando quelli che lui definisce 'classici low-fi per la generazione elettronica': tra saturazione del suono, eco reiterati e frequenze ammalianti, sussurri melodici infranti da un percussivismo violento e ignoto. Nelle sue performance Jeck manomette i suoni provenienti da più giradischi, riuscendo a plasmare materialmente quanto riprodotto. Pubblica per Touch.

9 dicembre
h. 21
BarokTheGreat,
Il progetto opera nel vasto bacino della performing art con una particolare attenzione verso la radice mentale del movimento, la fisicità e funzione rituale della musica e l'architettura dello spazio come dispositivo abitativo. Diretto dalla performer-coreografa Sonia Bunelli e dalla musicista Leila Gharib dal 2008 produce performance sonico-gestuali ricercando un linguaggio teso all'espansione del significato, sorpassando il laccio mimetico fino alla perdita di senso. Presenti in festival nazionali, sono vincitori del Premio Mondo/GAI 2010 e vengono selezionati per Marathon of the Unexpected/Biennale di Venezia 2010.

h. 22.15
VipCancro,
Quartetto di sperimentazione elettroacustica composto da Andrea Borghi, Filippo Ciavoli Cortelli, Alberto Picchi e Nicola Quiriconi. Ispirandosi alla musica di ricerca e d’avanguardia e avvalendosi degli basso mono tono, percussioni, oscillatori, nastri, laptop ed effetti a pedale, il gruppo esplora i concetti di continuum e drone music.

10 dicembre
h. 21
Trees of Mint,
ToM nasce nel '99 come progetto solista per chitarra e voce di Francesco Serra. Un anno dopo registra, nella sua stanza, il suo primo album intitolato “Trees of Mint”. Nel 2003 pubblica “Songs for Drawers”, secondo lavoro di registrazione casalinga in collaborazione con Dainocova alla batteria. Poco dopo viene realizzato il videoclip, interamente girato in super8, per la canzone “Heroes feel alone”, contenuta nel primo album. Dal 2006 nasce una felice collaborazione con Andrea Siddu alla batteria. La formula del duo (chitarra-voce/batteria) si rivela particolarmente efficace già dalle prime esibizioni live, e inizia una nuova sessione di registrazione con cui nel 2008 viene pubblicato il nuovo disco, “Micro Meadow”, per l'isolana Here I Stay records. L'attuale batterista è Salvo Ridolfo. I live di Trees of Mint prevedono la presenza di visuals a cura dell'artista visivo Olak o di clips video realizzate da Francesco Serra.

h. 22.15
Luminance Ratio,
La musica dei Luminance Ratio, e nello specifico del loro primo disco “Like Little Garrisons Besieged” è il risultato di lunghe sessioni di registrazione che hanno condensato in 5 tracce tra ambient, elettro-acustica e suoni concreti. Per le registrazioni sono state usate le più svariate fonti sonore, synth, chitarre, piatti, laptop, melodica, glockenspiel, il tutto filtrato e rimescoltato meticolosamente in fase di mixaggio. Ad impreziosire questo certosino lavoro, una lunga traccia ad opera di Paul Bradley (Twenty Hertz, Monos...), che raccoglie a modo suo lo spirito del disco del trio.
Attualmente il progetto vede la partecipazione, oltre ad Andrea Ferraris e Gianmaria Aprile, anche di Luca Sigurtà e Luca Mauri, ed è anche grazie al loro apporto che si è riusciti a proporre il progetto dal vivo e a condividere il palco con molte band, tra cui Jackie O’Motherfuckers, Zu, Inferno, Daniele Brusaschetto ed altre. Attualmente i LR stanno lavorando sul materiale registrato durate l’anno per il nuovo disco