Shaping the Monochrome

La mostra si terrà in occasione di Start 2025 che festeggia i suoi 20anni; per questa occasione l’inaugurazione durerà due giorni: venerdì 3 ottobre dalle 18.00 alle 24.00 e sabato 4 dalle 12.00 alle 22.00.
Comunicato stampa
Nel ‘900 l’arte è cambiata. L’idea stessa di ciò che può essere considerato artistico si è trasformata. La pittura è sopravvissuta reinventandosi. Non più (o non solo) forma dipinta o armonia di colori, ma rappresentazione di sé stessa. Agnetti con le parole e i materiali, Bonalumi con le forme, Zappettini con le sovrapposizioni sono fra i protagonisti di questa rivoluzione. In Shaping the Monochrome si confrontano tra loro e con le opere di Atchugarry che ha sviluppato quella ricerca nella scultura.
Vincenzo Agnetti nasce a Milano il 14 settembre del 1926, si diploma a Brera e poi segue la scuola del Piccolo Teatro. Ancora giovanissimo inizia le prime esperienze artistiche nel campo della pittura informale e della poesia, di cui non è rimasta traccia se non nelle sue parole. Pensatore prima che artista, disancora il linguaggio dall’uso che ne fa la società moderna. Ne supera il senso e ne crea uno universalmente comprensibile, rendendo l’osservatore parte integrante di tale processo. La parola, dunque, nelle sue opere non si limita dunque ai rapporti semiologici, ma piuttosto realizza immagini, suggerisce indagini, costruisce narrazioni.
Agostino Bonalumi nasce il 10 luglio 1935 a Vimercate, Milano. Compie studi di disegno tecnico e meccanico. Pittore autodidatta, inizia a esporre giovanissimo. Nel 1958 nasce il gruppo Bonalumi Castellani e Manzoni con una mostra alla Galleria Pater di Milano, alla quale seguiranno altre mostre a Roma, Milano e Losanna. Nel 1961 alla Galleria Kasper di Losanna è tra i fondatori del gruppo Nuova Scuola Europea. La sua ricerca si concentrò sulle cosiddette “estroflessioni”, in cui la superficie pittorica viene modellata tramite strutture applicate sul retro della tela, trasformandola in un rilievo plastico e aprendo nuove relazioni tra pittura e spazio.
Gianfranco Zappettini nato a Genova nel 1939 è un esponente di spicco del gruppo della Pittura Analitica, movimento artistico nato in Italia alla fine degli anni Sessanta. La sua produzione artistica è caratterizzata da un processo operativo che mira ad annullare la presenza dell’artista nel risultato finale del lavoro, per conferire piena autonomia al linguaggio dell’opera d’arte attraverso un’indagine accurata rivolta alle componenti della pittura – supporto, materia, colore.
Pablo Atchugarry è nato a Montevideo, in Uruguay, il 23 agosto 1954. I suoi genitori, appassionati d'arte, lo incoraggiarono a intraprendere la carriera artistica. Nei suoi primi lavori sperimenta attraverso la pittura,
per poi aprirsi gradualmente all’esplorazione di materiali come il cemento, il ferro e il legno.
Le sue opere coniugano un ideale classico con forme moderne. La luce diventa il filo conduttore tra i diversi materiali e, insieme alla verticalità delle sculture, restituisce alla materia una dimensione di “movimento statico”, sospesa tra energia e quiete.
La mostra si terrà in occasione di Start 2025 che festeggia i suoi 20anni; per questa occasione l’inaugurazione durerà due giorni: venerdì 3 ottobre dalle 18.00 alle 24.00 e sabato 4 dalle 12.00 alle 22.00.