Seven Things To Do In An Emergency

Informazioni Evento

Luogo
THE BRITISH SCHOOL AT ROME
Via Antonio Gramsci 61, Roma, Italia
Date
Dal al

Lunedi-sabato, ore 16.30-19.00

Vernissage
12/12/2011

ore 18

Generi
arte contemporanea, collettiva
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Seven Things To Do In An Emergency (Sette cose da fare in caso di emergenza) è la prima mostra per il 2011-12 del programma Fine Arts dell’Accademia Britannica. La mostra presenta nuove opere degli attuali residenti.

Comunicato stampa

Seven Things To Do In An Emergency (Sette cose da fare in caso di emergenza) è la prima mostra per il 2011-12 del programma Fine Arts dell’Accademia Britannica, diretto da Jacopo Benci. La mostra, sostenuta in parte dall’Australia Council for the Arts, il Linbury Trust, l’Edwin Abbey Trust, la Derek Hill Foundation, presenta nuove opere degli attuali residenti, l’architetto RASHID ALI e gli artisti KIMATHI DONKOR, RICHARD GASPER, NICHOLAS HATFULL, DAVID LOCK, FIONA MACDONALD, HEATHER B. SWANN.
Per ulteriori informazioni, si prega di contattare Celia Yang, Fine Arts Intern,

RASHID ALI (Giles Worsley Travel Fellow, ottobre-dicembre 2011) si è laureato in Architettura e Progettazione Urbana e in Scienze Sociali presso l’University College London e la London School of Economics. Prima di fondare il suo studio
RA Projects ha lavorato presso Adjaye Associates a Londra, dove ha partecipato a sviluppo e realizzazione di una serie di progetti di alto profilo pubblico come il Nobel Peace Centre di Oslo, oltre a una serie di collaborazioni con l’artista Chris Ofili. Nel 2011 Rashid è stato nominato per il prestigioso Young Architect of the Year Award e ha ricevuto la Giles
Worsley Travel Fellowship alla BSR.
“Durante la sua residenza alla BSR, Rashid Ali sta studiando lo sviluppo di Mogadiscio attraverso la sua architettura e
forma urbana durante il dominio coloniale italiano, e il suo rapporto con il paesaggio esistente e le pratiche sociali e
culturali autoctoni. Di particolare interesse sono gli spazi civici e l’architettura prodotti dalla presenza italiana, e
l’esperienza della città che ciò ha generato per la popolazione somala”. [AR]

KIMATHI DONKOR (Derek Hill Foundation Scholar in Painting, ottobre-dicembre 2011) ha conseguito il BA Hons in Fine
Art presso il Goldsmiths’ College nel 1987 e, nel 2010, il Master in Fine Art al Camberwell College of Art, Londra. Dal
2003 è attivo come artista, curatore, ricercatore e docente nel Regno Unito e all’estero. Nel 2010, il suo lavoro è stato
esposto nella XXIX Biennale di São Paulo, Brasile.
“Kimathi Donkor è venuto a Roma per dipingere uno o più africani-romani contemporanei, oltre che per approfondire
la sua comprensione di Caravaggio. Questi obiettivi, vividamente realizzati in un nuovo lavoro dal titolo La castità di
Santa Ifigenia, riflettono il suo interesse di lunga data per le identità transnazionali africane, e per la ritrattistica e la
pittura di storia come modalità di espressione e di impegno.” [KD]

RICHARD GASPER (già Sainsbury Scholar in Painting and Sculpture, attualmente residente alla BSR fino a fine dicembre
2011) ha conseguito il BA Hons in Painting alla Slade School of Fine Art nel 2005, e il MA in Painting al Royal College
of Art nel 2007. Da allora è attivo come artista e curatore a Londra e in Europa.
“Il lavoro di Richard Gasper è in gran parte determinato da un’interpretazione del termine ‘barocco’ radicata nelle
origini linguistiche della parola, che alludono a una perla grezza o imperfetta. Gasper è giunto a vedere questa perla
deforme come una visione distopica che parla di ideali borghesi deformati e aspirazioni distorte. In riferimento a questa
metafora, il lavoro di Gasper è legato a un’idea di corpo in stato di trasformazione o defigurazione. Sebbene le sue opere
non siano chiaramente figurative, sia i materiali che gli oggetti trovati sono considerati in relazione al corpo umano;
l’argilla è vista come carne o sostanza corporea e viene messa in opera con un processo assimilato alla ‘chirurgia’. Una
lampada a piantana, considerata come elemento di décor simbolico di aspirazioni sociali, diventa anch’essa una figura,

spesso sezionata e rimaneggiata. Una parete specchiante frammentata riflette lo spettatore e lo fa a pezzi. Le opere di
Gasper mirano a essere insieme seducenti e abiette. Egli definisce una tale estetica ‘sporca/rilucente’.” [RG]

NICHOLAS HATFULL (Sainsbury Scholar in Painting and Sculpture, ottobre 2011-settembre 2012) si è laureato alle Royal
Academy Schools nel giugno 2011. Ha tenuto recentemente una personale, Il Bagno, presso Peles Empire, Londra. Fra le
sue collettive recenti, Egocentric Space Lines, parte del programma Brief Habits curato da Shama Khanna presso E:vent
Gallery; The Call (FCO-CLJ-LTN), Peles Empire, Cluj, Romania; Drawing 2011, The Drawing Room; e Newspeak-British Art
Now, The Saatchi Gallery, Londra. La sua performance musicale Hallo Bagno Hallo Sommelier è stata presentata per la
prima volta lo scorso giugno.
“Ricercando l’ineffabile in una bottiglia di acqua minerale, i motivi di Nicholas Hatfull parlano di mangiare fuori, di
sogni e di rifiuti quotidiani. Numeri d’informazione per consumatori e dettagli del contenuto minerale sono messi
insieme a forme illeggibilmente stilizzate, opache. Nei dipinti, stampe, sculture e performance di Hatfull, gli stati e le
tonalità sono instabili; l’acqua gassata potrebbe diventare sangue, ciò che è espressivo potrebbe inaridirsi.” [NH]

DAVID LOCK (Abbey Scholar in Painting, ottobre 2011-giugno 2012) ha conseguito il MA in Fine Art presso il Goldsmiths’
College di Londra nel 2001 dopo il BA (Hons) in Fine Art presso l’Università di Reading nel 1999. Dopo la laurea ha fatto
parte per diversi anni della Candoco Dance Company come danzatore, prima di tornare al suo lavoro artistico nel 2005.
Le sue opere sono state esposte in Gran Bretagna e all’estero. Dopo aver avuto una personale da Fred, Londra, nel 2007,
Lock ne ha tenuta un’altra alla Zoo Art Fair, Londra, come vincitore del Premio acquisto John Jones ‘Art on Paper’ in
connessione con Zoo Art Fair. Commissioni recenti includono la progettazione della scenografia per la ventesima
stagione di Candoco, Turning 20, in associazione con la Trisha Brown Dance Company.
“Il desiderio e la sua costruzione sono un’area di indagine centrale per la pratica artistica di David Lock. Utilizzando
collage e pittura, il suo interesse risiede nell’idea del frammento e del ricombinare il corpo-a-pezzi mediato, al fine di
rivelare nozioni di differenza. L’approccio collagistico rappresenta per Lock un senso di contingenza – una dinamica in
costante slittamento del corpo in movimento. Per quanto riguarda i suoi ritratti Misfit, che uniscono frammenti di una
precedente identità goffamente incernierati assieme, essi cercano di interrogare sia la bellezza che l’imperfezione, pur
conservando una sensibilità che è al tempo stesso vulnerabile e perturbante.” [DL]

FIONA MACDONALD (Abbey Fellow in Painting, ottobre-dicembre 2011) vive e lavora a Londra. La sua mostra personale
Works from the mirrored series è in corso presso 10 Gresham Street, Londra. Nel 2010 ha avuto mostre a due con
Phyllida Barlow alla CoExist Gallery, Southend, e con Anne Gathmann alla Phoenix Gallery, Exeter. Le sue precedenti
personali includono Morphology, Maddox Arts, 2009; Anthropoflora, Long & Ryle, 2007; Habitat, Phoenix Brighton,
2006.
“Dal 2009 Fiona MacDonald esplora la traduzione dell’oggetto in immagine e viceversa attraverso una serie parallela di
opere che fanno riferimento a opere d’arte storiche, in particolare del Rinascimento e del Barocco. L’eccessività o
sovrabbondanza è una qualità che MacDonald persegue: in che modo inclina verso il decadimento, in che modo si
riferisce al gusto, in che modo il decorativo spinge contro il viscerale. Il critico Rebecca Geldard ha notato la sensibilità
barocca dell’opera nella ‘energia curiosamente basata sul tempo, il senso simultaneo di crescita e decomposizione che
implica movimento – il brivido dentro e fuori l’‘avanti veloce’ e il ‘riavvolgi’ tecnologici.” [FM]

HEATHER B. SWANN (Australia Council Resident Artist, ottobre-dicembre 2011) ha conseguito il Master alla University of
Tasmania, e espone da un ventennio; sue opere sono in numerose collezioni pubbliche australiane, fra cui National
Gallery of Australia, Artbank, e Latrobe University. Swann è rappresentata dalla Karen Woodbury Gallery, Melbourne.
“Il lavoro di Heather B. Swann è caratteristico per la sua materialità e manifattura; è un’arte esplorativa, sensuale della
mano e dell’occhio. Le sue sculture e i suoi disegni inquadrano ispirazioni tratte dall’arte preistorica, classica, medievale
e popolare nel contesto di un’estetica fermamente modernista, i loro elementi figurativi essendo temperati da
un’astrazione curvilinea e da un’oscurità surrealista-erotica.” [HBS]