Semerani e Tamaro Architetti associati

Informazioni Evento

Luogo
IUAV - EX COTONIFICIO VENEZIANO S. MARTA
Dorsoduro 2196, Venezia, Italia
Date
Dal al

lunedì > venerdì
9.30 > 13.30
giovedì 15 > 17.30

chiuso
sabato e festivi

Vernissage
01/10/2015

ore 12

Biglietti

ingresso libero

Curatori
Antonella Gallo
Generi
documentaria, architettura
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La mostra accompagna l’ingresso nelle collezioni dell’Archivio Progetti del fondo archivistico dello Studio Semerani e Tamaro Architetti Associati, che con sedi a Trieste e Venezia ha svolto la propria attività a partire dal 1958.

Comunicato stampa

La mostra accompagna l’ingresso nelle collezioni dell’Archivio Progetti del fondo archivistico dello Studio Semerani e Tamaro Architetti Associati, che con sedi a Trieste e Venezia ha svolto la propria attività a partire dal 1958.
Autori di importanti realizzazioni architettoniche, presenti nei concorsi che hanno rappresentato per la ricerca teorico-progettuale italiana un momento di forte tensione culturale, i due architetti, entrambi nati a Trieste, hanno affiancato al lavoro di studio una intensa quanto impegnativa attività parallela che li ha visti promuovere o creare all’interno delle diverse istituzioni dove sono stati chiamati a ricoprire incarichi di responsabilità o di insegnamento importanti momenti di dibattito, strumenti di divulgazione e educazione all’architettura.

Nella mostra che presenta una scelta orientata di materiali (fotografie, disegni, modelli e serigrafie) si è scelto di evidenziare tre tipi di lettura di un operare peraltro ancora in atto: la capacità di controllare la nuova dimensione del rapporto “architettura/città”; l'invenzione di un'immagine sovrapposta del nuovo sull'antico; l'applicazione al territorio della nozione di paesaggio.
In ogni caso si tratta di un approccio al progetto sostenuto da un principio teorico o, se si vuole, ideale tipico della generazione che ha operato in Italia tra gli anni '60 e '80.
Tornano con questa mostra a Venezia, dopo essere stati esposti in Italia e all’estero, i modelli “trasparenti” delle operazioni concettuali pensate per Venezia, quella maturata in occasione del seminario internazionale su Cannaregio promosso da Carlo Aymonino e presentato da Francesco Dal Co, quella del Ponte dell'Accademia esposta alla Biennale d'Architettura diretta da Aldo Rossi. Vengono inoltre esposte per la prima volta a Venezia le grandi serigrafie viste negli anni '70 alle Triennali di Milano.
Dall'altra parte il rapporto con la città esistente, o meglio esistita, trova una espressione concreta nel modello per la riapertura del Canal Grande, davanti al Tempio di Sant'Antonio a Trieste e nel progetto per la ricostruzione del Souk di Beirut e quello con la periferia e la campagna nel progetto per la riorganizzazione della direttrice orientale di sviluppo di Milano.
Opportunamente la piccola esposizione sottolinea, accanto alla vocazione alla provocazione, ereditata da Giuseppe Samonà e da Ernesto N. Rogers, la capacità realizzativa dello studio di architettura Semerani e Tamaro.

Le due opere più grandi, significative non solo per essere state costruite, l'ospedale di Venezia, ai SS. Giovanni e Paolo, e quello di Trieste, a Cattinara, sono documentate principalmente con la lettura fotografica che Mario Bonfante, architetto e scrittore, ne ha realizzato e da alcuni dei molti modelli prodotti in fase di progetto.

L'intento è quello di far intuire, con i disegni ed i modelli scelti, la natura processuale di una progettazione sperimentale, fatta a più mani e a cui concorrono conoscenze diverse, in cui è meglio godere di uno stato d'animo aperto all'imprevisto.