Scripta Manent
La mostra raccoglie più di venti opere di artisti il cui lavoro spazia dalla poesia visiva alla calligrafia espressiva, alla grafica.
Comunicato stampa
La mostra raccoglie più di venti opere di artisti il cui lavoro spazia dalla poesia visiva alla calligrafia espressiva, alla grafica. E’ un’indagine sulla parola che diventa segno come principio strutturale del fatto artistico e ci offre la possibilità di esplorare, da molteplici punti di vista, quella realtà propria dell’esperienza umana che è il comunicare.
Il modo di fare arte della poesia visiva parte dalle sperimentazioni delle avanguardie degli Anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, quando i poeti si rendono conto che l’arte e la letteratura si stanno allontanando dal linguaggio comune, e tentano di recuperare un contatto con il pubblico abituato alla comunicazione di massa proposta da rotocalchi, fumetti e pubblicità.
La ricerca contemporanea, generatrice di esperimenti che cercano di far leggere la scrittura come se si guardasse un quadro, evolve e indaga nuove forme espressive, anche avvalendosi delle nuove modalità consentite dalla tecnologia. Esplora la parola oltre il significato, la destruttura e la ricompone, offrendole nuove possibilità di interpretazione.
L’interazione tra parola e testo è base di partenza anche per altre forme di espressione creativa. Nella calligrafia il gesto è protagonista dell’elaborazione di segni spesso privi di funzione semantica, che nascono dall’inconscio e sono generati dal ritmo.
La grafica, che nella sua funzione di disciplina ha il compito di divulgare concetti, si libera dalla sua funzione e inventa un altro modo di comunicare.
Questa mostra offre un percorso di facile fruizione e dimostra come l’arte contemporanea, nel confronto tra le sue molteplici espressioni, possa essere vitale e accessibile.