Sara Paltenghi – Lucido infrangibile

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO 44-46
Via Della Posta 46, Livorno, Italia
Date
Dal al

visitabile il lunedì dalle 16 alle 18, o su appuntamento

Vernissage
26/04/2014

ore 18,30

Contatti
Telefono: +39 3481427738
Artisti
Sara Paltenghi
Curatori
Michael Rotondi
Generi
arte contemporanea, personale
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Le opere di Sara Paltenghi trasudano dell’odore di default produttivo da cui siamo ormai asfissiati e riflettono la nostra epoca bisognosa del riciclo continuo.

Comunicato stampa

Le installazioni di plastica e i giochi di luce, ombre e trasparenza, fanno parte della produzione di Sara Paltenghi, artista svizzera, che declina il concetto del “cio che appare attraverso” in ogni forma possibile.

Spazio 44-46, nuovo luogo per l'arte, a Livorno, nasce dalla volontà di aprire uno scambio culturale tra la città e quello che c'è fuori; un ponte aperto con l'espressione artistica che circonda le mura cittadine.

“Per me la trasparenza é come una finestra del fotografo ceco Josef Sudek : piena di condense, che ci permette di vedere attraverso, e, specchiandoci in essa, possiamo cogliere lo spessore della nostra vita, della nostra sensibilità e del nostro pensiero”, dice Sara della sua ricerca e del percorso che vedremo nello spazio.

Animali plactonici che volano , frammenti di bocche in gesso, nature morte di plastica , fanno parte della “piazza che c'è fuori” che Paltenghi crea nello spazio.
Si parla della città , delle persone , di eventi realmente accaduti , ma anche di educazione in-conscia all' ecosostenibilità .
Luce, spazio, e leggerezza fanno da padrone nell'ambiente installativo che avvolge lo spettatore. Esplorazione di una realtà argentea e pura.
Le sculture, dai diversi materiali, ci fermano in un territorio libero, dall'aria serena. L'artista è inventore di nuovi luoghi, lontani da caos e polvere.

Sara Paltenghi nasce nel 1982 a Lugano, Svizzera. Ha frequentato il Centro Scolastico di Industria artistica di Lugano ed in seguito si è laureata presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, indirizzo decorazione.
Attualmente vive e lavora a Livorno ed ha all'attivo diverse mostre in Italia ed all'estero.

"Voglio un pensiero superficiale che renda la pelle splendida", diceva Manuel Agnelli nel celebre disco degli Afterhours, "Hai paura del Buio".

Le opere di Sara Paltenghi trasudano dell’odore di default produttivo da cui siamo ormai asfissiati e riflettono la nostra epoca bisognosa del riciclo continuo.
L'artista svizzera , oggi trapiantata sul mare di Livorno, ha studiato decorazione alle Belle Arti di Bologna. Questo suo percorso di studi si intuisce nei suoi lavori. Le sue opere richiamano la progettualità del design di arredo che si manifesta nell’installazione. L’ iter creativo dell’artista ha un approccio analitico: ogni lavoro realizzato ha il fine ultimo di essere entità viva nello spazio.

Sintomatico ed incisivo è il connubio che si crea tra scultura e design. Un' unione ottenuta mediante la ricerca continua, dell’artista, sia sui materiali sia sulle multiple direzioni e soluzioni che si possono ottenere attraverso gli assemblaggi.
Sara Paltenghi ha nel suo lavoro quel nutrimento di leggerezza e lucentezza partorita dal gioco di materie povere e materiali di recupero. Plastica in primis.

Ambienti lucidi - perché acqua e plastica giocano con la luce - di color bianco cristallino emanano riverberi che si rifrangono nello spazio.
Luce, spazio, e leggerezza fanno da padrone nell'ambiente installativo che avvolge lo spettatore immergendolo totalmente nel riflesso.
Ambienti trasparenti , perché lo sguardo può valicare l'opera e l'immaginazione ci fa passare attraverso, come succede se ci tuffiamo nell'acqua di un fiume, lago, mare.

“Per me la trasparenza é come una finestra del fotografo ceco Josef Sudek : piena di condense, che ci permette di vedere attraverso, e, specchiandoci in essa, possiamo cogliere lo spessore della nostra vita, della nostra sensibilità e del nostro pensiero”, dice Sara.

Le sue opere sono forme infrangibili perché forza e stabilità si compiono, paradossalmente, nello stesso momento che l'artista plasma l'opera con sostanze delicate e tenui.
Costruzioni gentili e brillanti tanto da essere solide e complesse.
Lo spettatore si ritrova avvolto in quell'habitat, apparentemente simile ad una piazza, ad una zona conosciuta, ma in realtà è rimpastata da una vegetazione "volante" e da fontane cristallizzate.

Animali planctonici che volano , frammenti di bocche in gesso, volti di resina epossidica, e nature morte di plastica , fanno parte della “piazza che c'è fuori” e che Paltenghi ricrea nello spazio espositivo.
Il suo lavoro parla della città, delle persone, di eventi realmente accaduti , ma anche di educazione inconscia all' ecosostenibilità. L'operazione dell'artista può essere definita come opera formativa per le prossime generazioni , poiché riutilizza oggetti creando soluzioni per un mondo evoluto all’educazione dell’eco-sostenibile.

L'artista è inventore di nuovi luoghi, lontani da caos e polvere; un territorio libero e dall’aria serena.
Le sculture, dai diversi materiali, riflettono la realizzazione concreta di una realtà argentea e pura.

Io voglio una visione leggera che renda la giornata trasparente.

Michael Rotondi