Santiago Faraone Mennella – L’ultimo messaggio

Informazioni Evento

Luogo
HOME GALLERY WO-MA'N
Via Pietro Ruga 24, Roma (zona Pigneto), Roma, Italia
Date
Dal al

7° piano - Via Pietro Ruga 24, Roma (zona Pigneto)
Per visitare la mostra: citofonare int. 19
oppure chiamare Marta: 328 – 9292 - 135
o Wolfango: 339 – 6111 - 009

Vernissage
30/06/2012

ore 19

Artisti
Santiago Faraone Mennella
Curatori
Sarah Carlet
Generi
fotografia, personale
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Con il progetto “L’ultimo messaggio” wo-ma’n esce da Roma e si addentra nei vicoli di Napoli.

Comunicato stampa

Sabato 30 Giugno alle ore 19, inaugura a Roma, presso la home gallery wo-ma'n, la mostra dedicata al fotografo Santiago Faraone Mennella e al suo lavoro “L’Ultimo messaggio”. La mostra è curata da Sarah Carlet.

wo-ma'n è la prima home gallery dedicata alla fotografia, un progetto nato a Roma nel 2010 dalla passione dei due fotografi Marta Rossato e Wolfango De Spirito che hanno pensato di fondere il concetto di galleria con quello di casa.
Dal living, alla cucina, dalla doccia alle cabine armadio, tutti gli ambienti sono messi a disposizione per essere luoghi espositivi. Gli spettatori potranno entrare in luoghi intimi della casa per osservare le opere degli artisti, che, di volta in volta, saranno chiamati a confrontarsi con questa nuova idea di esposizione.

Ogni mostra diventa così un evento informale, come una cena tra amici, dove il tempo è speso per conoscere e parlare con l’artista gustando anche le creazioni di giovani cuochi o semplicemente sorseggiando un buon bicchiere di vino.

Con il progetto “L’ultimo messaggio” wo-ma’n esce da Roma e si addentra nei vicoli di Napoli.

A Napoli quasi tutti hanno un soprannome, tratto distintivo e unico che la gente del luogo porta con sé per tutta la vita: ’a comunista, ’o musicante, ’o maestro letterato. Molto più di un’etichetta, il nuovo nome diventa la vera identità, riservata a una sola persona la quale riceve “l’investitura” dalla propria comunità, pur senza volerlo.

Come le storie tramandate dalla saggezza popolare tutti riconoscono il soprannome, anche se non è mai stato registrato sui documenti personali. “E’ morto Salvatore o’ pirata!”. Trascritto sui necrologi che tappezzano le strade, nell’ultimo saluto che la città rende ai suoi abitanti, il riconoscimento del defunto è immediato.

Con questo lavoro l’autore ci accompagna alla scoperta delle microstorie che avvolgono gli abitanti di Napoli. Leggendoli, abbiamo l’impressione che i personaggi assumano delle connotazioni fisiche, riusciamo a lasciarci trasportare con l’immaginazione in quella che è stata la loro vita e la loro storia.

Passeggiando tra i vicoli e le strade di Napoli, collezionando fotograficamente una serie di manifesti, Santiago Faraone racconta così la morte ma anche la vita dei suoi abitanti.

Sabato 30 giugno, per la serata inaugurale, la mostra invaderà il tetto e i lavatoi del palazzo, e in un continuum con il terrazzo della home gallery wo-ma’n, proietterà i visitatori nell’atmosfera popolare dei muri e dei vicoli di una città.

Nota biografica
Santiago Faraone Mennella, vive e lavora a Napoli.
Santiago nasce alle pendici del Vesuvio nel 1972, e si appassiona alla fotografia nell'epoca della pellicola, nei primi anni ’90. La sua formazione nel campo della fotografia è da autodidatta, seguendo la formula di chi sbaglia, ed anche tanto, per imparare. Diventa un fotografo professionista nel 2004 con l'esperienza maturata in una piccola agenzia napoletana chiamata Fotodisturbo. Da allora, dopo una esperienza nel fotogiornalismo e con alcuni reportage in giro per Napoli e per il mondo, si dedica anche alla fotografia commerciale (pubblicità e cerimoniale) ma il suo ambito di riferimento preferito resta la fotografia di strada, come mostra il lavoro sui necrologi. All'attivo ha alcune mostre napoletane e l'organizzazione di eventi fotografici con l’associazione RadiophotoFM. Atttualmente, dopo una laurea in economia internazionale, lavora anche come guida turistica, immancabilmente accompagnato dalla sua macchina fotografica documentando lo stato dell'arte napoletana e i suoi problemi, con scatti che diventano spunti di denuncia d'interesse collettivo.