Samizdat #1

Informazioni Evento

Luogo
NABA - NUOVA ACCADEMIA DI BELLE ARTI
Via Carlo Darwin 20, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
06/05/2014

ore 16.30

Contatti
Email: sabrina.dipietrantonio@laureatedesign.it
Sito web: http://www.laureatedesign.it
Generi
incontro - conferenza

Un nuovo ciclo di incontri incentrato sul rapporto tra publishing, produzione editoriale e arte concettuale con il primo appuntamento dedicato a uno dei fenomeni più significativi del dissenso sovietico e dei paesi del blocco comunista: i «samizdat».

Comunicato stampa

Samizdat: si scrive da sé, ci si redige da sé, ci si
censura da sé, ci si pubblica da sé e ci si distribuisce
da sé e alla fine ci si ritrova in carcere,
soli con se stessi.
Vladimir Bukovskij

NABA - Nuova Accademia Belle Arti di Milano è lieta di presentare SAMIZDAT: un nuovo ciclo di incontri incentrato sul rapporto tra publishing, produzione editoriale e arte concettuale con il primo appuntamento dedicato a uno dei fenomeni più significativi del dissenso sovietico e dei paesi del blocco comunista: i «samizdat». Alla diffusione clandestina di scritti illegali, censurati dalle autorità o ritenuti ostili al regime, la ricercatrice Valentina Parisi ha dedicato un’ampia indagine e il volume Il lettore eccedente. Edizioni periodiche del samizdat sovietico, 1956-1990 (Il Mulino) che ricostruisce le forme di produzione e circolazione della letteratura non ufficiale in relazione alla scena artistica e culturale alternativa alla fine della Guerra Fredda.

Che cosa ha significato per generazioni di intellettuali sovietici leggere i frutti proibiti della letteratura degli anni Dieci e Venti in forma di effimeri dattiloscritti, talvolta appena intelligibili, dal momento che quei testi di poeti e scrittori caduti in disgrazia non venivano da tempo più ripubblicati nelle edizioni di Stato? E quali possibilità di sperimentazione e contaminazione con le ricerche precedenti dell’avanguardia del primo Novecento ha offerto agli artisti cosiddetti non ufficiali la prassi del samizdat (“autoedizione”), ossia la ricopiatura e diffusione di testi manoscritti, dattiloscritti, fotocopiati, fotografati e divulgati al di là dei canali editoriali ufficiali sottoposti a censura? Frutto di estensive ricerche d’archivio, Il lettore eccedente offre una interpretazione nuova del samizdat, riposizionandolo nel contesto transnazionale della storia del libro, e ricostruendo le pratiche di lettura elaborate in parallelo all’apparizione di questa forma di autoeditoria a partire dagli anni Cinquanta. L’analisi del corpus delle edizioni periodiche letterarie ed artistiche autoprodotte in un arco temporale che va dal 1956 al 1990 si accompagna a una più ampia rievocazione del retroterra socio-culturale d’origine, tra contestazione politica e dissenso estetico, appartamenti comunitari (kommunalki) e sporadiche incursioni nello spazio pubblico. Tra recital di poesia e mostre allestite tra le mura di abitazioni private emerge la fisionomia collettiva di un lettore eccedente rispetto alle funzioni in genere assegnate al destinatario del testo letterario, certamente assai pervicace nella sua volontà di contendere allo Stato l’appannaggio esclusivo dell’attività editoriale.

Il programma di appuntamenti di SAMIZDAT, sul rapporto tra editoria ed arte, riprenderà in autunno con il primo incontro di Maurizio Nannucci dedicato all’attività della casa editrice Exempla fondata a Firenze nel 1968 e la Zona Archives Edizioni, cui seguirà Nanni Balestrini.

Valentina Parisi (1976), dottore di ricerca in letterature slave, ha usufruito di una borsa biennale di postdottorato dell’Istituto Italiano di Scienze Umane (SUM) nel 2009-2011. Nel 2012-2013 è stata Junior Fellow EURIAS presso l’Institute for Advanced Studies, Central European University, Budapest. Traduttrice dal russo, dal polacco e dal tedesco, ha curato l’edizione dei taccuini di viaggio in Grecia di Lev Bakst, scenografo e costumista dei Ballets Russes (In Grecia con Serov, Excelsior 1881, 2012). Collabora con Alias, Alfabeta, Galatea e con le pagine culturali de il manifesto.