Samar Singh Jodha – Outpost
L’ultima ricerca dell’artista Samar Singh Jodha è una disquisizione visiva su una cultura globale in cui le nozioni estetiche individuali sono sempre più influenzate da interessi commerciali e rese così uniformi dai media che le espressioni spontanee dei singoli spesso emergono solo come prodotti casuali di percorsi non estetici.
Comunicato stampa
L'ultima ricerca dell'artista Samar Singh Jodha è una disquisizione visiva su una cultura globale in cui le nozioni estetiche individuali sono sempre più influenzate da interessi commerciali e rese così uniformi dai media che le espressioni spontanee dei singoli spesso emergono solo come prodotti casuali di percorsi non estetici.
Questo fenomeno è evidente nel suo nuovo lavoro, che mostra i contenitori di scarto che i minatori trasformano in abitazioni nel nordest dell’India.
La toccante ironia è che i lavoratori che estraggono i preziosi minerali dal ventre della terra contribuiscono a mantenere in funzione la macchina della cultura e dell'industria di massa.
L'intreccio di narrative rappresentata dai minatori spezzati e dalle loro espressioni forti, indomabili, mostra i fili di un “tecnopolio” globale che promette a pochi un futuro roseo grazie alla rapidissima innovazione ma che condanna molti a una regressione quasi medievale.
Utilizzando il linguaggio fotografico come pietra miliare del suo lavoro, Jodha evoca un discorso visivo che è radicato nella pratica documentaria ma che non la usa per mimetizzarsi.
Come artista con una certa esperienza è più che consapevole del suo limitato potere nell'era post-moderna.
C'è quindi un doppia spoliazione prospettica in gioco.
La scheggia di ottimismo nell'opera è l'idea che la creazione artistica sia un dono troppo prezioso per essere ristretto solo ai virtuosi.