Sacrosanctum – Memed Erdener

Informazioni Evento

Luogo
ORATORIO SAN MERCURIO
Largo San Giovanni degli Eremiti, Palermo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
06/09/2017

ore 19,30

Artisti
Memed Erdener
Generi
arte contemporanea, personale

Si inaugura per la seconda edizione di Sacrosanctum l’opera dell’artista turco Memed Erdener.

Comunicato stampa

6 - 30 settembre 2017

Mercoledì 6 settembre, alle h 19:30, si inaugura per la seconda edizione di Sacrosanctum l’opera dell’artista turco Memed Erdener.

Fondatore del movimento Extramücadele, Memed ha fatto dell’intervento artistico un’arma di intrusione culturale, uno strumento di lotta in contrapposizione ai diktat delle istituzioni turche. Riplasmando le narrazioni, i simboli e i miti del kemalismo e della Repubblica di Turchia, ha dato vita a combinazioni alternative, a immagini libere e politicamente in contrasto con le grandi ideologie.

Fendendo come una lama grandi ordini di pensiero, le sue riflessioni si concentrano sulla necessità di salvaguardare una personale libertà intellettuale, principale antidoto contro schiavitù e dogmatismo. Affinché gli errori dei padri non ricadano sui figli, infatti, occorre pervenire a un processo di demistificazione, trasformare la ripetizione di modelli culturali in motore di cambiamento piuttosto che in una rigida gabbia intellettuale.

La rassegna, curata da Adalberto Abbate e Maria Luisa Montaperto, è organizzata e sostenuta dall’associazione Amici dei Musei Siciliani, ente no profit da anni impegnato nella tutela e nella pubblica fruizione di siti monumentali altrimenti di difficile accessibilità. Con una libera offerta si potrà contribuire alla messa in opera di interventi di restauro, partecipando così attivamente al recupero del proprio patrimonio culturale.

BIO

Memed Erdener (Istanbul, 1970), vive e lavora a Istanbul. Nel 1994 esordisce come graphic designer per il settimale Mad, rivista umoristica nel mirino della censura turca. Nel 2003 è art director presso l'agenzia pubblicitaria Reklamevi a fianco di Serdar Erener. In quegli anni organizza una mostra dal titolo Allah Korkusu (Il timore di Dio), esposizione che costerà una denuncia penale nei riguardi di tre artisti per i loro tre rispettivi manifesti. Nonostante il persistente clima di repressione Memed si fa portavoce di un’incondizionata libertà d’espressione, impegno militante che lo porterà a subire ulteriori azioni di censura.

Laureatosi alla Mimar Sinan University of Fine Arts - Graphic Design Department di Istanbul nel 1998, annovera fra le sue personali I Only Did What I Was Told To Do (Zilberman Gallery, Istanbul, 2016); VOLTA 11 Basel (Basilea, Svizzera, 2015); There Is No God In the Sky Only Birds (Gallery NON, Istanbul, 2014) e I Didn’t Do This, You Did (Gallery NON, Istanbul, 2010). Le sue opere, sempre fuori dagli schemi convenzionali, sono state pubblicate nelle riviste di settore 101 Artworks, Forty Years of Turkish Contemporary Art (2011;) Unleashed. Contemporary Art From Turkey (2010); User’s Manual. Contemporary Art in Turkey (1986-2006 e 2007) e Vitamin D (Phaidon, 2005).

Numerose sono le esposizioni collettive a cui ha partecipato quali Istanbul: Passion, Joy, Fury, MAXXI (Roma, 2015); Objets Trouvés (Galerie Didier Claes, Brussels, 2015); Mom I'm Going Out to Pour Some Concrete (Studio X, Istanbul, 2015); Square(s) (Ghebaly Gallery, Los Angeles, USA, 2014); Black&White (Van Abbemuseum, Eindhoven, Olanda, 2013); Black&White (Museum of Modern Art, Varsavia, Polonia, 2011); Second Exhibition (ARTER, Istanbul, 2010); White Out (Kunsthaus Erfurt, Erfurt, Germania, 2010); Istanbul Cool! (LTHM Gallery, NY, 2010); États d’âmes (ENSBA, Parigi, 2010); Extrastruggles and Tanja Nellemann Poulsen (Danske Grafikeres Hus, Copenhagen, 2010); 10 years of Rotor (Rotor, Graz, Austria, 2009); The 13th Biennial of Art: Pure Expression (Pancevo, Serbia, 2008); E-flux video rental (Gulbenkian, Lisbona, 2008) e 10th Istanbul Biennial (Istanbul, 2007), alcune delle quali presentate sotto il nome di Extramücadele, movimento nato nel 1997 dalla volontà di andare oltre l’immaginario estetico delle correnti egemoniche turche.