Ruach – All’origine della creazione

Informazioni Evento

Luogo
PAOLA MELIGA GALLERY
Via Maria Vittoria 46/D 10123 , Torino, Italia
Date
Dal al

dal mercoledì al sabato 11.00/13.00|15.30/19.30
Martedì pomeriggio dalle 16.00/19.30
Lunedì, Martedì mattina e Festivi chiuso

Vernissage
16/07/2015

ore 18

Curatori
Barbara Vincenzi
Generi
arte contemporanea, collettiva
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Collettiva d’arte contemporanea “Ruach – All’origine della creazione” sul tema della Spiritualità e della Sacra Sindone conservata nel Duomo di Torino.

Comunicato stampa

Prima della pausa estiva la Galleria Paola Meliga dedica alla sua città e al suo pubblico una mostra impegnata sul concetto di Spiritualità vista con occhi contemporanei, a quella Torino magica e misteriosa che nel suo Duomo conserva la Sacra Sindone.
Si ringrazia per la preziosa collaborazione Arte Tv.
Ruach . All’origine della creazione
Ruach, un'espressione della religione ebraica che si traduce in "Spirito Santo", Ruach è il soffio sacro, l’alito generatore della vita, il respiro, la forza motrice invisibile dello spirito.

La ruach è l'immagine di Dio che si comunica all'uomo. La ruach dell'uomo è la stessa ruach di Dio. Volendo legare metaforicamente tali riflessioni risulta a questo punto più chiaro il titolo attribuito all'esposizione, legata alla realtà impercettibile: ciò che lo sguardo percepisce è una rappresentazione più vicina ad un mondo interiore, di tipo emozionale e per questo difficilmente decodificabile, tuttavia la più importante per l'essere umano.

S’indaga quell’invisibile sacralità che ogni artista “vuole o può“ rappresentare andando alla nascita del tutto, ricercando quel soffio di spiritualità che da inizio all’universale, sin dalla genesi dei tempi, dove dal caos emerge ”la ruach” che da origine al primo giorno, alla sacralità che è dentro di noi e passa sotto diverse forme a volte superando le iconografie classiche per riconoscersi sotto altre forme e simboli.

Artisti presenti: Enzo Cacciola, Riccardo Guarneri, Bernard Aubertin, Gianfranco Zappettini, Giorgio Griffa, artisti provenienti dal Gruppo Zero (Aubertin) e dalla pittura Analitica, fino a Giorgio Griffa che esplora un suo personalissimo percorso tra Pittura Analitica e Minimalismo, accanto ai fotografi Ivana Galli e Alberto Pomi, agli scultori Emanuela Battista, Roberto Scarpone, Tommaso Pellegrini e infine alla pittrice e scultrice Patricia Glauser.

Se l’arte è da sempre lo specchio del tempo e/o a volte quasi precursore dei tempi, si noterà una differente interpretazione della sacralità intima degli emergenti, che risulta essere più manifesta se pur concettuale e meno minimalista dei Maestri storicizzati, in entrambi i punti di vista viene messo l’accento sulla ricerca dell’essenza. I puri cromatismi o il bianco assoluto come simbolo della trasformazione, in un confronto ravvicinato di diverse forme espressive, tra la storia e l’odierno, tra geometrie ed essenzialità, tra forme pure e materia viva. (Barbara Vincenzi)