Rosaria Iazzetta – Sandwich

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA E23
Via G.T.Blanch, e/23 , Napoli, Italia
Date
Dal al

da lunedì a venerdì dalle 10.30 alle 12.30

Vernissage
20/01/2016

ore 18,30

Artisti
Rosaria Iazzetta
Curatori
Stefano Taccone
Generi
arte contemporanea, personale
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Da ormai quasi vent’anni Rosaria Iazzetta, tramite diversi media – fotografia e scultura innanzitutto; da un certo punto in poi anche la scrittura, ma tendenzialmente sempre più aperta e vogliosa di sperimentare nuove soluzioni -, costruisce i suoi spesso ironici ma sempre accorati discorsi-denuncia intorno alle emergenze della società, con particolare riferimento al suo martoriato territorio.

Comunicato stampa

«Non esiste alcun documento di civiltà che non sia anche documento di barbarie», sostiene Walter Benjamin. Così qualora lo sviluppo industriale del Nord Italia durante gli anni del boom economico ed oltre potesse assimilarsi alla civiltà, senz’altro lo smaltimento selvaggio dei rifiuti tossici nel Sud Italia costituirebbe la sua controparte di barbarie. Da ormai quasi vent’anni Rosaria Iazzetta, tramite diversi media – fotografia e scultura innanzitutto; da un certo punto in poi anche la scrittura, ma tendenzialmente sempre più aperta e vogliosa di sperimentare nuove soluzioni -, costruisce i suoi spesso ironici ma sempre accorati discorsi-denuncia intorno alle emergenze della società, con particolare riferimento al suo martoriato territorio. Proprio quest’ultimo è più che mai al centro del percorso che l’artista, nativa di Mugnano – cittadina posta poco più a nord di Napoli e pienamente entro il perimetro della cosiddetta Terra dei Fuochi – propone: organi umani trafitti da metalli pesanti; frottole dei politici sistematicamente smentite dalla drammaticità dei dati; bulbi di giglio da raccogliere e piantare; un sandwich che allude al sistema di smaltimento dei rifiuti tossici secondo l’espressione adoperata dal pentito Carmine Schiavone, ma anche all’esempio scelto dal biologo statunitense Bruce Lipton per illustrare il percorso delle sostanze nutritive attraverso la membrana cellulare per arrivare alla cellula e quindi perpetuare la vita - un dualismo che in qualche modo replica quello benjaminiano. È un parlare epico, nella misura in cui l’artista si fa qui portavoce del dramma di tutto un popolo, ma anche una piattaforma ove confrontarsi, coordinarsi, uno sprone a mobilitarsi sempre più numerosi contro chi mortifica la vita e brucia il futuro.