RomArchive – L’archivio digitale dei sinti e rom
Presentazioni, performance, proiezioni e musica.
Comunicato stampa
17.30
Performance di Selma Selman (New York)
18.00
Presentazione di RomArchive con Isabel Raabe, Franziska Sauerbrey (Berlino)
18.30
Tavola rotonda: Cos’è l’arte rom? con Daniel Baker (Londra), Emília Rigová (Banska Bystrica, Slovacchia) e Selma Selman (New York)
20.00
Proiezione del film Io, la mia famiglia rom e Woody Allen di Laura Halilovic (Torino). A seguire una conversazione con la regista
21.30
Musica
RomArchive, l’archivio digitale dei sinti e rom (www.romarchive.eu), si propone di far conoscere le arti e gli artisti sinti e rom, mettendo il luce il contributo che hanno dato e continuano a dare alla storia della cultura europea. Il vasto archivio digitale – la cui costruzione è stata supportata dalla Kulturstiftung des Bundes - è stato presentato al pubblico per la prima volta quest’anno, a Berlino. Attraverso le controstorie narrate in prima persona da rom e sinti, RomArchive si presenta come una piattaforma on-line accessibile e utile a contrastare stereotipi e pregiudizi. Con l’aiuto degli artisti e dei curatori coinvolti e di alcuni musicisti fiorentini, le due promotrici del progetto Franziska Sauerbrey e Isabel Raabe, presentano a Villa Romana i risultati di una ricerca protrattasi per anni e di un lavoro di cooperazione vario e multiforme.
Le 150 persone coinvolte provengono da 15 diversi paesi e costituiscono una rete internazionale di studiosi, attivisti e operatori del mondo della cultura. Nella fase di costruzione dell’archivio, durata cinque anni, si sono incontrati e confrontati interessi, identità culturali e caratteristiche nazionali diverse, con l’unico scopo di rispondere ad alcune fondamentali questioni: come è possibile la rappresentazione del sé, nonostante tutte le differenze? Come è possibile creare controstorie che vadano a combattere, e infine sconfiggere, i persistenti attributi discriminatori e di stampo razzista?
RomArchive è un archivio digitale delle arti e delle culture sinti e rom, che archivia arte di ogni genere e la arricchisce con documenti contemporanei e testi scientifici. I materiali sono curati e organizzati in diverse sezioni: politica delle immagini, arte figurativa, cinema, musica, flamenco, danza, teatro e drammaturgia, letteratura, movimenti per i diritti civili, olocausto, testimonianze. Le collezioni, strutturate in vista di un loro continuo implemento, non vogliono suggerire l’immagine irrealistica di una omogenea “cultura rom”, bensì riflettono l’enorme diversità delle identità culturali e delle caratteristiche nazionali coinvolte. Attraverso questo archivio vasto e sempre implementabile, si mette in luce per la prima volta la ricchezza di una produzione culturale e artistica ormai secolare, ma tutt’oggi estremamente vitale e multiforme.
Artisti coinvolti:
Dr. Daniel Baker è artista, curatore e teorico dell’arte. Nato nel Kent (Gran Bretagna) da una famiglia rom, nel 2002 si è laureato alla University of Greenwich di Londra. Nel 2011 ha conseguito il dottorato sul tema “L’estetica rom” presso il Royal College of Art di Greenwich con una tesi dal titolo Gypsy Visuality: Alfred Gell’s art nexus and its potential for artists. Ha partecipato come consulente e artista al primo e al secondo padiglione rom alla Biennale di Venezia, Paradise Lost (2007) e Call the Witness (2011). Nel suo lavoro, Baker indaga il ruolo giocato dall’arte nell’affermazione degli interessi delle minoranze. Nel 2019, l’Istituto Europeo per l’arte e la cultura Rom (ERIAC) gli ha conferito l’incarico di curatore del padiglione Rom presso la Biennale di Venezia.
Laura Halilovic è una regista. È nata nel 1989 in Piemonte, da una famiglia rom originaria della Bosnia Erzegovina. Dal gennaio 2017 lavora come assistente regista presso il Centro per la Comunicazione e i Media di Torino. Nel 2007 il suo cortometraggio Illusione è stato premiato al Sottodiciotto Film Festival e
in seguito trasmesso da Rai 3. Il film Io, la mia famiglia Rom e Woody Allen (Italia 2009) è il suo primo documentario a sfondo biografico. In seguito ha realizzato dei lungometraggi, tra cui Io rom romantica (Italia 2014).
L’artista e attivista Selma Selman (nata nel 1991 a Bihać in Bosnia Erzegovina) vive e lavora a New York. Nel 2014 ha terminato gli studi all’Istituto di pittura dell’Università di Banja Luka. Nel 2014 ha studiato sociologia e antropologia all’Università dell’Europa Centrale di Budapest. Al momento è impegnato in un master presso la Syracuse University di New York, dove tiene anche lezioni di arte. Con diversi mezzi espressivi – performance, pittura, fotografia e videoinstallazioni – Selma Selman affronta temi come il matrimonio delle adolescenti, l’educazione e il ruolo della donna nelle comunità rom.
Emília Rigová (nata nel 1980) è un’artista visiva originaria della Repubblica Slovacca. Oltre alla sua attività principale, insegna arte oggettuale, multi e intermediale alla Matej Bel University di Banská Bystrica. Nel suo lavoro esplora gli aspetti intersoggettivi delle emozioni influenzate da specifici ambienti socio-culturali; si occupa prevalentemente di stereotipi sociali e culturali e identità rom, anche alla luce di concetti psicologici come ombra e alter ego. Nel 2018 ha ricevuto l’Oskar Čepan Award e il premio Roma Spirit. Ha recentemente preso parte alla mostra Roma Women Weaving Europe presentata all’Istituto Europeo per l’arte e le cultura Rom (ERIAC) e al Rumänisches Kulturinstitut di Berlino (RKI).