Roberto Ghezzi – 480 Ore di Luce

Per l’artista Roberto Ghezzi, invitato ad esporre per la prima volta a Torino nelle sale della galleria Moitre, la curatrice Elena Radovix, oltre alla personale ha organizzato due talk con l’artista per approfondire insieme ad autorevoli relatori la connessione tra arte, scienza ed ecologia ambientale.
Comunicato stampa
Per l'artista Roberto Ghezzi, invitato ad esporre per la prima volta a Torino nelle sale della galleria Moitre, la curatrice Elena Radovix, oltre alla personale ha organizzato due talk con l'artista per approfondire insieme ad autorevoli relatori la connessione tra arte, scienza ed ecologia ambientale. Temi assiali del dibattito contemporaneo per rilevanza, urgenza e gravità.
Quattrocentottanta ore di luce, questo il titolo scelto per illuminare le circa trenta opere selezionate nella vasta produzione di Ghezzi, tra cui le Naturografie©, monotipie, piccole pitture a olio, disegni, fotografie stenopeiche, video e taccuini di viaggio che saranno presenti in mostra.
Una restituzione visiva della sensibilità e dell'inclinazione dell'artista per dare voce e sostanza agli ambienti naturali attraverso un processo poetico e scientifico al contempo. Le opere di Ghezzi sono il frutto di lunghe residenze in territori remoti e spesso estremi come l'Islanda, l'Alaska, le Isole Svalbard, la Patagonia, la Groenlandia e il Nepal dove la natura è cosa viva, non domata, potente, intransigente.
Ciò che caratterizza Ghezzi è un istinto, un desiderio di farsi medium utilizzando supporti come tele o le possibilità della fotografia, recependo il senso sovra esteso del naturale, per costruire un luogo artistico dove il paesaggio è l'interlocutore privilegiato e la dimensione temporale viene incanalata fino a divenire presenza scenica.
Tra le opere spicca per intensità una fotografia stenopeica, realizzata con carta Ilford e una rudimentale camera oscura ricavata da una lattina di birra raccolta sull’Annapurna — residuo lasciato da altri e trasformato in strumento creativo — utilizzata per registrare movimento del sole dall’alba al tramonto in sette giorni di esposizione.
Il paesaggio scrive se stesso attraverso un scia luminosa che attraversa il blu profondo, intensa e vibrante come un gesto pittorico. Le variazioni di tono — dal blu cobalto al blu notte, fino a sfumature più chiare e pastello — restituiscono la materia atmosferica della montagna, trasformando il documento fotografico in una composizione astratta.
Scrive Ghezzi: «A volte si vedono anche la luna e i pianeti, la montagna di fronte, gli alberi e persino le nuvole». È in questa rivelazione che la fotografia stenopeica, diventa un poema di luce, dove perfino uno scarto umano si trasforma in strumento di memoria del paesaggio.
Come sottolinea Elena Radovix, “Incontrare Roberto Ghezzi significa lasciarsi attraversare dal respiro lento della natura, accogliere il caso come compagno di viaggio e scoprire che il tempo non si misura più in ore, ma in tracce. Il suo lavoro non rappresenta il paesaggio: lo attraversa, lo ascolta e lo restituisce come esperienza viva. È diario visivo e testimonianza di un incontro fisico, relazionale e spirituale, dove la sfida con gli elementi si intreccia con la ricerca interiore e la necessità di lasciare traccia”.
La mostra che si avvale del patrocinio della Regione Piemonte, della Città metropolitana e della Città di Torino, sarà visitabile fino al 18 ottobre 2025. Dal mercoledì al venerdì con orario 15 – 19 o su appuntamento al 3520718200
www.robertoghezzi.it
I talk in programma:
480 Ore di Luce – Arte, Scienza ed Ecologia Ambientale
18 ottobre 2025 ore 10:30 - 12:30
Orto Botanico di Torino - Aula Magna Viale Pier Andrea Mattioli, 25 - Torino
Interverranno:
Roberto Ghezzi – Artista
Prof.ssa Consolata Siniscalco – Direttrice dell’Orto Botanico di Torino
Loic Maurice Mingozzi – Referente e curatore dell’Orto Botanico
Modera: Elena Radovix – Curatrice artistica della mostra
480 Ore di Luce – Arte, Scienza ed Ecologia Ambientale
18 ottobre 2025 ore 15:00 - 18:00
Centro Studi Sereno Regis - Sala Gandhi Via Giuseppe Garibaldi, 13 - Torino
Interverranno:
Roberto Ghezzi, artista
Prof. Rodolfo Carosi, Full professor in Structural Geology and Tectonics, Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Torino, Presidente della Società Geologica Italiana
Prof. Gabriele Romeo – Full Professor of Phenomenology of Contemporary Arts, Accademia Albertina di Belle Arti di Torino; Presidente AICA Italia, Board Member AICA International (Parigi)
Orietta Brombin, curatrice AEF PAV Parco Arte Vivente, Centro sperimentale d'arte contemporanea, e docente di Museologia del contemporaneo all'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino
Fioly Bocca – Scrittrice
Alessio Moitre – Presidente Exhibito, Art Director Galleria Moitre
Modera: Elena Radovix – Curatrice della mostra
La partecipazione è gratuita con prenotazione: [email protected] cell.+39 352 0718200
Roberto Ghezzi classe 1978 Cortona. La sua formazione ha avvio all’interno dello studio di scultura di famiglia e si perfeziona all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Inizia ad esporre negli anni Novanta e i suoi esordi sono legati alla pittura. Tutta la sua produzione è fondata sul forte interesse per il paesaggio naturale, muovendo da un approccio scientifico di esame approfondito della realtà organica, sino ad assumere una forma concettuale attraverso la materia e le sue mutazioni. Dai primi anni 2000 si dedica alle sue Naturografie©, dove il processo di creazione è parte integrante dell’opera, in un viaggio all’origine del rapporto tra artista e natura.