Rizòmata – Stefania Galegati Shines
Con l’intervento urbano di Stefania Galegati s’inaugura la terza puntata di Rizòmata, un progetto artistico ideato e organizzato da Cosessantuno Artecontemporanea col patrocinio del Mibact, a cura di Antonella Marino.
Comunicato stampa
Con l’intervento urbano di Stefania Galegati - domenica 19 marzo 2017 alle 12, in Piazza Indipendenza nel centro di Palermo - s’inaugura la terza puntata di Rizòmata, un progetto artistico ideato e organizzato da Cosessantuno Artecontemporanea col patrocinio del Mibact, a cura di Antonella Marino. Il progetto si articola in cinque personali (di Sarah Ciracì, Federico Pietrella, Stefania Galegati, Raffaele Quida, Carlo Bernardini) e una collettiva finale, anticipate da una tavola rotonda rientrante nel programma di lavoro e di pianificazione proposto dagli Studi legali. Presupposto comune, come suggerisce il titolo, è l’idea di un confronto reticolare tra saperi e punti di vista, che focalizza l’attenzione sui “beni comuni” naturali e culturali.
L’ operazione di Stefania Galegati - artista romagnola che da qualche anno ha scelto Palermo come luogo in cui risiedere - si differenzia dal format delle esposizioni “al chiuso” di “Rizòmata”. In sintonia con un’idea di arte non come prodotto separato o puramente estetico, ma come processo di interazione col reale che si interfaccia con le esigenze e le emergenze ambientali e sociali, la Galegati propone qui una modalità partecipata di relazione con il territorio: attraverso la realizzazione di un inedito “Monumento al cadere”, con apposita targa in marmo e doverosa cerimonia inaugurale. Un memoriale in ricordo non di eroi, caduti in guerra o vittime di tragici incidenti, bensì di un albero: un grande pino marittimo abbattuto per cause violente, probabilmenteun temporale. Il suo “cadavere” agli occhi di Stefania Galegati è apparso come espressione anche metaforica di una “caduta “, di un “fallimento” e una “sconfitta” che si fanno occasione di rinascita e di rigenerazione per l’intera comunità. Di qui l’idea, portata avanti con un gruppo affiatato di amici impegnati in diversi ambiti creativi, di prendersene cura. Bruciando le radicette in vista (in omaggio all’usanza dei “falò di San Giuseppe, il 19 marzo, ancora molto praticata nel nostro Mezzogiorno); lisciandolo e ripulendolo. E dandogli così una nuova vita quale fulcro propulsore di una serie di interventi, nella logica dell’inclusione e della condivisione.
L’attenzione verso la realtà sociale e la collettività sono del resto un aspetto cardine della multiforme produzione artistica di Stefania Galegati, forse accentuato proprio dal contatto con una città vivace ma problematica e dominata spesso da logiche privatistiche come Palermo. Filo conduttore, al di là dei tanti linguaggi usati in oltre vent’anni di attività (fotografia, pittura, video, installazioni, pratiche di intervento sul paesaggio e nella città), è l’attrazione per il “dietro e il sotto” delle cose. L’attitudine cioè a partire dalla quotidianità e dalle sue tante storie, per raccontarle “con occhio sghembo”, distorcendo la banalità dell’apparenza in modo da generare uno “stordimento di visione” che ribalta il senso comune.
Per conoscere alcuni aspetti di questa ricerca (approfittando dell’occasione magari anche per una consulenza legale) può essere utile una visita alla sede palermitana degli Studi “Malinconico_Lenoci_Cassa,Catalano & Pastoressa_Legal Research-Gentile & Partners_La Pesa”, in Via Sciuti 103: dove la Galegati presenta un’ampia selezione di opere degli ultimi anni.
Stefania Galegati Shines è nata a Bagnacavallo (RA), Italia, nel 1973. Ha studiato arte presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, e in Brera, Milano con Alberto Garutti. Era parte di Via Fiuggi, un gruppo di giovanissimi artisti che ha vissuto insieme a Milano alla fine degli anni novanta. Ha iniziato a lavorare con la fotografia e l'installazione per lo più come riflessioni sulla percezione e gli effetti della rappresentazione. La sua prima mostra è stata in Viafarini, Milano nel 1994. Ha fatto parte della residenza alla Fondazione Antonio Ratti di Como, nel 1995 con Joseph Kosuth come visiting professor. Si è trasferita a Berlino per un paio di anni nel 2001. Nello stesso anno ha vinto il Premio 2000 a Il Centro per le Arti Contemporanee di Roma (attualmente museo MAXXI) con la scultura del samurai radioattivo. Nel 2002 ha diretto e prodotto 'Passeggiata in Paradiso ", un film breve 35 millimetri su due vecchietti che si ritrovano e in modo esplicito fanno l'amore. Nello stesso anno ha fatto la sua prima mostra personale a Shanghai, a Bizart con Davide Quadrio. Nel 2003 si è spostata a New York con l'International Studio Program al PS1 MoMA, Long Island City, New York, dove ha vissuto per quattro anni.
Poi seguono alcuni anni senza dimora fissa, con residenze temporanee a New York, Buenos Aires, Tanzania, Zanzibar, Praga, Roma, Belgrado e altrove. Questo ha influenzato direttamente il suo lavoro. Dal 2006 ha iniziato Notes by chance, una sorta di appunti video quotidiani che venivano montati con la musica ogni 4-5 mesi.
Nel 2008 si trasferisce a Palermo, Sicilia, dove vive ancora con il marito afro-americano, e due figli.
Nel 2008 fa una mostra personale nella sua città natale al museo MAR di Ravenna, a cura di Claudia Casali e nel 2011 alla GAM di Palermo con un testo di Davide Ferri.
Nel 2013 ha vinto il Suzzara Art Price sfociato nella produzione di un progetto di arte pubblica nel villaggio di Sermide (MN) per il 2014. Bike Ride Story è una storia scritta sul lato del fiume più grande di Italia ed ha trasformato l'argine in pista ciclabile.
Ha fatto diverse storie in spazi pubblici: Milano, Genova, Cefalù e Palermo.
Dal 1996 collabora stabilmente con Francesca Pennone, con la galleria NewSant'Andrea prima e poi con Pinksummer Gallery di Genova in collaborazione con Antonella Berruti. Le sue mostre personali in galleria sono stati, nel 1996, 2001, 2003, 2006 e il 2012 e a dicembre del 2017 sarà la prossima.
Ha anche una galleria a Palermo: Francesco Pantaleone Arte Contemporanea, dove ha fatto due personali nel 2007 e nel 2013.
Ha insegnato 'Applicazioni digitali per l'Arte' presso l'Accademia di Belle Arti di Palermo, dal 2009 e dal novembre 2015 ha avuto la classe di 'pittura' per un anno. Dal 2017 è insegnante di pittura all'Accademia di Belle Arti di Lecce.
Nel 2015 ha piantato una 'scultura' pubblica permanente presso i Cantieri Culturali della Zisa, a Palermo. Fatto di Ficus bengalensis, che crescerà in una stanza 6 x 6 m circa. La direzione di crescita dei rami sarà controllata per costruire uno studio fra 30-40 anni. Esso ospiterà artisti, filosofi o scienziati per residenze.
Dal dicembre 2015 ha aperto il Caffè Internazionale a Palermo con Darrell Shines e la collaborazione del barman curatore Davide Ricco; un luogo culturale internazionale e multimediale.
Grazie a Paolo Crichton, Davide Ricco, Angelo Leonardo e Valentina Greco, collaboratori al monumento. Grazie anche a Francesco Pantaleone Arte Contemporanea, Palermo e Pinksummer, Genova.