Ritagli Ricami Ricalchi

Informazioni Evento

Luogo
EFFEARTE
via Ausonio 1/A, Milano, Italia
Date
Dal al

Lunedì / Venerdì 10-13 / 14-19 | Sabato su appuntamento

Vernissage
06/02/2014

ore 18,30

Artisti
Marianne Grønnow, Tina Maria Nielsen, Peter Callesen, Eva Steen Christensen
Generi
arte contemporanea, collettiva
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La mostra propone una serie di lavori, tra cui molti inediti, che esplorano il mondo della carta attraverso le sue svariate applicazioni e formati: ritagli, cuciture e ricalchi, piccoli, medi e grandi.

Comunicato stampa

Milano, 6 febbraio 2014. Effearte è lieta di presentare Ritagli Ricami Ricalchi, mostra collettiva di 4 artisti danesi: Marianne Grønnow e Tina Maria Nielsen, già artiste della galleria, Peter Callesen e Eva Steen Christensen, che vi espongono per la prima volta.

La mostra propone una serie di lavori, tra cui molti inediti, che esplorano il mondo della carta attraverso le sue svariate applicazioni e formati: ritagli, cuciture e ricalchi, piccoli, medi e grandi.

Seguendo l’installazione della mostra, il primo lavoro con cui ci si confronta è Nightfall di Marianne Grønnow, lavoro che ha appena partecipato alla mostra What Am I Doing Here presso l’Esbjerg Art Museum in Danimarca. Osservandolo si ha la percezione di entrare in un mondo surreale ritrovandosi davanti una grandissima cascata nera di fiori intagliati nella carta (480 x 1000 cm), che parlano della bellezza e del desiderio, della morte e della transitorietà. L’artista allude alla provvisorietà della bellezza e della percezione insistendo molto nell’inserire l’estetica nella sua ricerca artistica.

Procedendo nella sala principale, si trovano i lavori di Eva Steen Christensen e Tina Maria Nielsen.

Eva Steen Christensen presenta per la prima volta il suo lavoro in Italia e lo fa con una serie di lavori in carta di piccolo e grande formato dal titolo Untitled, Beginnings and Ends. Da una parte, un’unico lavoro e dall’altra una serie di lavori singoli installati come una quadreria dell‘800. La grande immagine (125x135 cm) dalla tonalità beige chiaro composta da frammenti rettangolari di carta per acquerelli, ricorda il pattern di un muro di mattoni. Ogni frammento è stato cucito da un lato all’altro del foglio con un filo d’oro tramite una macchina da cucire. Ne risultano delle linee orizzontali che possono essere interpretate come tracce dello scorrere della vita e della morte. Ogni fine e inizio di cucitura è segnato da un filo pendente: visto nel suo totale questo lavoro sembra quasi una cascata di fili d’oro che inevitabilmente ci riporta al mondo delle leggende e delle fiabe. Non a caso l’artista ricorda la figura mitologica di Aracne, abilissima tessitrice raccontata da Ovidio nelle Metamorfosi. Per l’artista, l’ago che perfora la carta ha un significato preciso: l’ago che passa attraverso la carta dimostra che dall’altra parte c’è un qualcosa, un qualcosa che non ci è dato né di vedere né di sapere.

Tina Maria Nielsen espone tre disegni di media grandezza (circa 100x60 cm) realizzati con la tecnica del frottage che consiste nel sovrapporre fogli di carta a una superficie che abbia dei rilievi più o meno marcati, come la pietra o il legno.
In questo caso, sfregando questa superficie con della grafite, l’artista ottiene delicati disegni di rami, rami di albero di melo, soggetto che realizza anche in una scultura in bronzo che completa la sua installazione realizzata appositamente per la mostra.
La sua è una visione riflessiva ed essenziale, qualità che si ritrova anche nella scelta dei materiali quali carta, grafite e bronzo.

In ultimo troviamo il lavoro di Peter Callesen.
Ritagli di fogli A4, e non solo. La scelta del sottile foglio di carta non è casuale. Questo infatti dona alle sue sculture una fragilità che enfatizza e fa emergere il tema tragico e romantico del suo lavoro. Le sue sculture esplorano l'improbabile e magica trasformazione di un semplice foglio di carta, notoriamente piatto ed anonimo, nelle figure che si espandono nello spazio che le circondano. Lavori come The Painter ci sorprendono per la sua capacità di lavorare con minuzia e riuscire a creare dei ritagli ironici e così perfetti nel dettaglio, anche nelle piccole dimensioni.
Nonostante i suoi lavori siano molto interessanti nei piccoli formati, le opere più grandi non sono da meno: lavori come The Roots of Heaven II (107x83x13,5 cm) ci portano in dimensioni quasi fantastiche in cui la sua tecnica manuale riesce a fare emergere forme e mondi completamente bilanciati ed equilibrati nelle proporzioni.