Rinaldo Invernizzi – Smeraldo. Antracite. Cobalto

Informazioni Evento

Luogo
BARCO TEATRO
Barco Teatro Via Orto Botanico, 12, Padova, Italia
Date
Dal al
Vernissage
15/10/2022
Artisti
Rinaldo Invernizzi
Curatori
Andrea B. Del Guercio
Generi
arte contemporanea, personale
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Mostra personale.

Comunicato stampa

La mostra “Rinaldo Invernizzi. Smeraldo. Antracite. Cobalto” approda a
Padova nella cornice del Barco Teatro dal 15 ottobre 2022 al 15 febbraio
2023 dopo essere stata esposta a Palazzo Martinengo a Venezia tra aprile
e settembre 2022, in concomitanza con la Biennale. Arricchita di opere
inedite nelle quali l’Artista, come lui stesso racconta, ha introdotto
“in un paesaggio misterioso alcuni elementi figurativi e altrettanto
misteriosi: la prua di una barca, la punta di una piramide”, vuole
essere un inno all’amatissima città lagunare e al potere evocativo dei
riflessi delle acque, attraverso opere in cui campeggia la dimensione
soggettiva dei tre colori. La mostra è a cura di Henry-Claude Cousseau
(già Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Parigi) e Andrea B. Del
Guercio (già Accademia di Belle Arti di Brera Milano).
Il filo conduttore tra le due mostre è evidente: la cultura dell’acqua
che da sempre fa parte di Padova, con la sua rete fluviale, la connette
fortemente con Venezia e con tutto il tessuto territoriale. I canali che
attraversano il centro storico di Padova sono un elemento centrale della
storia e identità culturale della città e lo spazio espositivo designato
in questa occasione non è casuale vista la sua vicinanza anche con lo
splendido Orto Botanico. Invernizzi “prendendo a testimone ciò che
l’acqua, nel suo ruolo di specchio, non smette mai di voler catturare
nei suoi riflessi, ovvero il cielo, amplia questo tête-à-tête
perseguendolo in un doppio dialogo con il mare.” (H.C. Cousseau).
D’altra parte, “riconosciamo di assistere ad un evento creativo dedicato
a Venezia e alla sua storia cromatica, frutto di un’operazione di
filtraggio emozionale avvenuto nello Studio appartato e silenzioso sulle
sponde del lago di Lugano.” (A. Del Guercio).