Riccardo Licata – Una donazione

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE QUERINI STAMPALIA
Campo Santa Maria Formosa 5252, Venezia, Italia
Date
Il
Vernissage
06/11/2019

ore 18

Artisti
Riccardo Licata
Generi
presentazione, incontro - conferenza
Loading…

Cinquanta opere dalla collezione di Enzo Di Martino.

Comunicato stampa

“Mi viene in mente che un giorno, per stabilire quando ci eravamo conosciuti, ho ricordato che l’avevo visto fare a mano le bomboniere in ceramica per il suo imminente matrimonio avvenuto nel 1961… La nostra è stata dunque un’amicizia che, nel segno dell’arte, è durata oltre cinquant’anni”.
Enzo Di Martino, giornalista e critico d’arte, ricorda così l’inizio di una lunga e assidua frequentazione con Riccardo Licata, tra le figure di spicco all’interno della seconda generazione dell’arte del dopoguerra a Venezia.

Cinquanta le opere di Licata (1929 – 2014) che Enzo Di Martino ha deciso di donare alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia, riconoscendo, ancora una volta, il valore di questa Istituzione che trova nell’indagine e nella riflessione sulla contemporaneità uno degli sviluppi della sua missione: essere un punto di aggiornamento e sperimentazione sulla cultura del proprio tempo.

La donazione, soprattutto acquerelli, sarà presentata nell’ambito dell’incontro Riccardo Licata. Una donazione. Cinquanta opere dalla collezione di Enzo Di Martino in programma mercoledì 6 novembre, alle ore 18 in Fondazione Querini Stampalia. Sarà l’occasione per una riflessione sull’uomo e l’artista attraverso gli interventi di Chiara Bertola, Giovanni Bianchi, Enzo Di Martino.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

“Rabesco, symplegma e orror vacui fanno del linguaggio figurativo di Licata il civilissimo omaggio di un artista occidentale alla millenaria civilissima “barbarie” di un mitico mondo orientale.” Queste le parole con cui Giuseppe Mazzariol presenta l’artista agli studenti di Ca’ Foscari, e gli acquerelli donati da Enzo Di Martino ripercorrono una lunga strada nella storia dell’evoluzione del suo stile pittorico. Ritroviamo tutte le tipologie dei suoi segni.

Così scrive Chiara Bertola nella pubblicazione realizzata per l’occasione:
“Alcuni acquerelli sono soltanto appunti, annotazioni, abbozzi di composizioni da sviluppare; in altri, i segni sono compiuti e vitali come in certe opere mature. Le combinazioni dei segni per questo artista diventano il mezzo più adatto a esprimere tensioni, emozioni, inquietudini, armonie, equilibri e squilibri. Il segno è come una molecola, una cellula, una nota musicale: dalla sua combinazione con gli altri derivano infinite possibilità espressive, ed è interessante notare come osservava Di Martino che «L’opera di Licata appartiene ad una sfera fantastica e forse non ha alcun riscontro con la realtà anche se innumerevoli appaiono i riferimenti utilizzati per leggerne i “significati” che non risultano tuttavia mai certi e definitivi».
Per questo le opere di Licata hanno l’aspetto di uno strano reperto archeologico che difficilmente si riesce a datare nel tempo e nello spazio.
E poi c’è il colore, che per Riccardo Licata ha un ruolo vitale, autonomo e “parlante”, perché vuole rivolgersi a una dimensione gioiosa, rumorosa, popolare. Anche attraverso il colore Licata riesce nell’alchimia di trasformare la dura materia in forma e poesia”.
Il Fondo Mazzariol della Querini Stampalia è nato dalla volontà di ricordare Giuseppe Mazzariol (Venezia, 1922-1989) e la sua intensa attività di studioso, docente, critico d'arte e d'architettura contemporanea, nonché il suo lungo legame con la Fondazione Querini Stampalia di cui è stato direttore dal 1957 al 1974.
Con Mazzariol la Fondazione diventa un luogo d'incontro, di dibattito e di produzione culturale, aperto alla città e in linea con il dettato testamentario del fondatore, il conte Giovanni Querini Stampalia. Durante la sua direzione, Mazzariol porta a compimento la realizzazione dell'intervento di Carlo Scarpa e vi chiama molti protagonisti del dibattito artistico e culturale del tempo.
Nel 1992, ricorrendo il terzo anniversario della sua morte è stato costituito un fondo a lui intitolato, di opere donate alla Fondazione da molti suoi amici e artisti. Il fondo Mazzariol comprende opere di Edmondo Bacci, William Congdon, Mario Deluigi, Mark di Suvero, Paolo Dorigo, Virgilio Guidi, Le Corbusier, Gino Morandis, Zoran Music, Fabrizio Plessi, Alberto Viani, Luciano Vistosi; una sezione di architettura e design con opere di Gae Aulenti, Mario Botta, Achille Castiglioni, Luciano Gemin. In questo nucleo di opere si trovano anche due lavori di Riccardo Licata, una tempera a uovo su tela e una litografia, doni dell’autore.
Molte altre donazioni si sono succedute negli anni e le raccolte della Fondazione sono diventate sempre più ricche e interessanti.

Riccardo Licata
E’ nato a Torino il 20 dicembre 1929. Nel 1957 è assistente di Severini alla Ecole Italienne d’Art e poi professore all’ Atelier Italien de Mosaique, alla Ecole Nationale Supérieure des Beaux Arts di Parigi.
Ha eseguito molte opere murali, tra cui il mosaico del Palazzo dei Lavori Pubblici di Genova nel 1955 e il grande mosaico dell’Università di Lille. Riccardo Licata ha partecipato con le sue pitture, incisioni e mosaici alle più importanti manifestazioni d’arte in Italia e all’estero, quali la Biennale di Venezia nel 1954, 1956, 1958, 1964, 1965, 1970 e 1972, alle Quadriennali di Roma, alla Biennale di Tokio, Biennale di Lubiana e Biennale di Parigi.
Tra i più importanti riconoscimenti ricordiamo i premi per la pittura alla Biennale dei Giovani di Gorizia nel 1955, al Michetti nel 1963 a Francavilla al Mare, il primo premio alla Biennale dell’ incisione di Venezia nel 1965, e il primo premio alla rassegna della Grafica Italiana Contemporanea di Forlì nel 1975.
Sue opere si trovano presso i Musei d’Arte Moderna di Venezia, Milano, Mulhouse, Roma, Torino, Varsavia, Vienna, Stoccarda, Firenze, New York.
Ha eseguito le scene e i costumi della rappresentazione “ Medea” di Euripide, messa in scena a Treviso nel 1978, e per il Balletto “Ichspaltung” del compositore Giuseppe Marotta al Teatro Goldoni di Venezia nel 1982. Nel 1982 è apparsa, per conto delle Edizioni Il Traghetto di Venezia, la monografia Riccardo Licata a cura di Enzo Di Martino e Toni Toniato,e la monografia Fabbri del 1993 in occasione della mostra antologica a Ca’ Pesa ro a Venezia curata da Enzo Di Martino.