Renato Barisani – Sperimentatore nel tempo
La mostra, a cura di Giorgio Agnisola e Fabio Barisani, con oltre 200 opere, tra cui ceramiche, monili, arazzi, mosaici, grafiche, oltre che sculture e dipinti, allestita nella Pinacoteca Comunale e in alcuni spazi messi a disposizione dal Museo Diocesano, copre l’intero arco della feconda attività del noto artista partenopeo (1918-2011).

Informazioni
- Luogo: PINACOTECA COMUNALE ANTONIO SAPONE
- Indirizzo: Via De Lieto 2/4 - Gaeta - Lazio
- Quando: dal 22/07/2017 - al 08/10/2017
- Vernissage: 22/07/2017 ore 18
- Autori: Renato Barisani
- Curatori: Giorgio Agnisola, Fabio Barisani
- Generi: arte contemporanea, personale
- Orari: venerdì 17 – 20; sabato, domenica e festivi 11 – 13 e 17 – 20
- Uffici stampa: SPAINI & PARTNERS
Comunicato stampa
Grande evento promosso dal Comune di Gaeta e organizzato dalla Pinacoteca Comunale con la collaborazione del Museo Diocesano.
La mostra, a cura di Giorgio Agnisola e Fabio Barisani, con oltre 200 opere, tra cui ceramiche, monili, arazzi, mosaici, grafiche, oltre che sculture e dipinti, allestita nella Pinacoteca Comunale e in alcuni spazi messi a disposizione dal Museo Diocesano, copre l’intero arco della feconda attività del noto artista partenopeo (1918-2011).
Barisani è stato indubbiamente uno dei maggiori esponenti dell’astrattismo italiano e internazionale
Animatore dei movimenti di avanguardia della sua città nell’immediato dopoguerra, maestro di numerosi e conosciuti artisti italiani del secondo Novecento, protagonista dei maggiori movimenti astrattisti italiani, a cominciare dal Mac, di cui fece parte fin quasi dagli esordi e di cui divenne l’esponente di spicco della frangia partenopea, Barisani è stato sperimentatore infaticabile, fedele ad un suo segno interiore e creativo, reale e immaginario.
La mostra ripercorre i periodi della sua produzione, dalle prove realiste degli esordi alla stagione concretista, ai successivi attraversamenti informale e neodadaista, al definitivo approdo all’arte astratta e geometrica nelle sue diverse declinazioni, fino all’accostarsi, a partire dal 1981, all’espressione da lui stesso definita nel 1984 dell'“Astrazione organica” e che ha caratterizzato la sua opera fino alla fine.
La mostra, la prima di grosso respiro dopo la morte dell’Artista, intende, con un’analisi centrata anche sull’uomo e sulla sua storia, nel confronto costante con la critica che di lui si è occupata, rivalutare l’opera di uno dei sicuri maestri dell’arte italiana del secondo dopoguerra.
Catalogo a cura di Magonza Editore.
