Regine e schiave

Informazioni Evento

Luogo
LA CASA DELLE CULTURE DEL MONDO
Via Giulio Natta 11, Milano, Italia
Date
Il
Vernissage
09/03/2013

ore 17

Generi
serata - evento
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“Regine e schiave. Omaggio alle donne dopo l’8 marzo”, un incontro sulla condizione della donna nel mondo con proiezione di un video e delle immagini di un reportage fotografico del reporter Enrico Mascheroni.

Comunicato stampa

Sabato 9 marzo, alle ore 17.00, alla Casa delle culture del mondo, in Via Giulio Natta 11 a Milano (M1 Lampugnano): “Regine e schiave. Omaggio alle donne dopo l’8 marzo”, un incontro sulla condizione della donna nel mondo con proiezione di un video e delle immagini di un reportage fotografico del reporter Enrico Mascheroni. Con l’autore partecipa Benedetta Castelli, Responsabile Area Minori-Giovani-Famiglie del Ce.A.S./Centro Ambrosiano di Solidarietà ONLUS di Milano. L’iniziativa è promossa da Provincia di Milano/Assessorato alla Cultura.
Ingresso libero.

In occasione della Festa della donna, la Casa delle culture dal mondo presenta due proiezioni che raccontano i poli opposti della condizione femminile attraverso due storie molto significative: da un lato la tratta delle donne, e le sue relazioni con la superstizione, nella regione del Benin africano, e dall’altro l’impegno per la pace e la sopravvivenza dei più deboli delle moltissime madri, figlie e mogli in tutto il mondo.
Il video documentario “Sulla strada degli schiavi del XXI secolo” (15’), girato in Benin e in Italia tra il 2010 e il 2012, racconta la tratta delle giovani donne e dei ragazzini provenienti da Benin, Togo e Nigeria avviati alla prostituzione o impiegati per mendicare: giovani schiavi sottomessi non solo per debiti di denaro, ma anche da rituali di magia nera e superstizioni popolari, prima fra tutte la pratica animista del woodoo, un vero e proprio culto in questa regione. Emergono dalle testimonianze di Sara, giovane prostituta, e Clement, mendicante al servizio di un “procacciatore di esseri umani”, le principali tecniche adottate da coloro che esercitano il giro della malavita in questi Paesi: il ricatto e il terrorismo psicologico.
Il fotoreportage “Il volto femminile della pace” (15’) è una raccolta di immagini che riunisce venticinque anni di attività del fotoreporter, dal 1990 ai giorni nostri. Le foto descrivono la lotta quotidiana delle donne impegnate nel difficile compito di sopravvivere e di dare la vita negli angoli più diversi del nostro pianeta, in quattro contesti tra i più problematici: le favelas brasiliane, i campi profughi bosniaci in Slovenia, la Cina, il Burundi. Negli scatti di Mascheroni emergono la sofferenza e l’abnegazione, ma anche il coraggio e la dolcezza. Il reportage è stato pubblicato in un volume dal titolo “Con la forza di un sorriso, il volto femminile della pace”, (Casa Editrice Monti).

L’incontro affianca la mostra di fotografia collettiva “Donne”, in corso alla Casa delle culture del mondo fino al 10 marzo 2013: immagini dei fotografi del Circolo Trevisani di Milano che hanno ritratto situazioni di vita quotidiana ai quattro angoli del pianeta.

Fotoreporter professionista dal 1984, Enrico Mascheroni è stato testimone degli avvenimenti più significativi degli ultimi quarant’anni in tutto il mondo. In Europa fotografa l'esodo Curdo e la guerra nella Ex-Yugoslavia, ma anche Cernobyl e i viaggi dei bambini ucraini e bielorussi in Italia. In Sud America è al seguito dei traffici di droga e degli Indio in via d’estinzione. In Africa ha documentato la rinascita del popolo rwandese, la guerra dimenticata nel Sudan, la vita negli slums di Nairobi e la tratta delle “Schiave del XXI secolo” in Benin. Nel Sud-Est asiatico viaggia sulle rotte del "Triangolo d'oro dell'oppio" e del turismo sessuale, segue i drammi delle mine in Cambogia e delle donne sfigurate dall'acido in Bangladesh ed è presente durante lo Tsunami del 2004. In Italia è presente al commovente addio di milioni di fedeli a Papa Giovanni Paolo II.
Autore di importanti mostre e libri fotografici, ha vinto il 1° Premio assoluto del concorso Agfaphoto riservato ai giornalisti italiani ed esteri nel 2001 e nel 2005.