Rebecca Horn – Cutting Through the Past

Prima retrospettiva dedicata all’artista in un’istituzione museale pubblica italiana.
Comunicato stampa
Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea è lieto di annunciare Rebecca Horn – Cutting Through the Past. La mostra, a cura di Marcella Beccaria, è la prima retrospettiva dedicata all’artista in un museo italiano e la prima grande esposizione dopo la sua recente scomparsa. Il progetto nasce dalla cooperazione tra il Castello di Rivoli e Haus der Kunst, Monaco di Baviera, a seguito della personale dell’artista organizzata dalla stessa istituzione nel 2024.
Rebecca Horn – Cutting Through the Past riconosce il ruolo fondamentale di Rebecca Horn (Michelstadt, 1944 – Bad König, Germania, 2024) nello sviluppo della pratica artistica contemporanea, attraverso opere che negli anni hanno dato vita ad un inquietante teatro performativo, nel quale sono protagoniste tematiche fondamentali quali tempo, memoria, desiderio e relazioni di potere. Il lavoro di Rebecca Horn propone un inscindibile intreccio tra l’umano e il meccanico e anticipa problematiche al centro dell’attuale dibattito culturale, in un contesto definito da tecnologie e macchine che tendono a diventare nostre estensioni.
La mostra, il cui titolo rimanda a quello di una delle grandi installazioni dell’artista presente nella collezione del Castello, presenta oltre 35 opere dell’artista tra installazioni, sculture, video, film e disegni che si estendono dagli esordi negli anni sessanta a opere recenti, con importanti prestiti di opere raramente esposte provenienti dalla Fondazione Moontower, originariamente istituita in Germania dalla stessa artista. Il percorso espositivo include iconiche macchine cinetiche come Pfauenmaschine (Macchina pavone), originariamente ideata dall’artista per la sua partecipazione a documenta, Kassel nel 1982, sino alla recente Hauchkörper (Corpo che respira), 2017, oltre alle installazioni monumentali Inferno, 1993-2024, Turm der Namenlosen (Torre dei senza nome), 1994, e Concert for Anarchy (Concerto per l’anarchia), 2006.
Nella sezione centrale della mostra, i visitatori potranno osservare le performance di esordio di Horn attraverso i video Performance I, 1970-1972, Performance II, 1972 e Berlin (10.11.1974 – 28.1.1975), 1974-1975. Recentemente digitalizzati, saranno proiettati in grande scala come in un paesaggio continuo. Valorizzando il nucleo di importanti lavori di Horn presenti nella collezione del Castello, la mostra presenta inoltre il film Der Eintänzer (Lo gigolò), 1978, e le coinvolgenti installazioni Cutting Through the Past (Tagliando attraverso il passato), 1992-1993, l’opera che dà il titolo alla mostra, e Miroir du Lac (Specchio del lago), 2004.
Dopo la mostra presso Haus der Kunst e la scomparsa dell’artista, la mostra al Castello pone inoltre particolare attenzione ai suoi disegni, pratica che la accompagna dagli esordi. Sono presenti rari disegni realizzati dal 1964 e soprattutto un importante gruppo di Bodylandscapes. Tra gli ultimi lavori di Horn, questi disegni pittorici di grande formato nascono da un processo performativo. La selezione evidenzia la ricorrente presenza di forme arrotondate e cerchi, interpretabili quali simboli del tempo concepito come entità ciclica e non lineare e allusioni ad una rigenerazione senza fine. Insieme all’installazione Das Rad der Zeit (La ruota del tempo), 2016, anch’essa presentata per la prima volta in un museo pubblico, queste opere manifestano la dimensione spirituale di Horn, in linea con una ricerca che comprende Piccoli Spiriti Blu, la grande opera pubblica che dal 2000 connota il paesaggio di Torino dall’alto della Chiesa di Santa Maria al Monte dei Cappuccini.
In concomitanza con la mostra, in accordo con la Fondazione Moontower, un disegno a muro di Rebecca Horn sarà nuovamente visibile al pubblico dopo essere stato nascosto per molti anni. Si tratta di una notazione quasi segreta eseguita dall’artista durante la metà degli anni novanta mentre si trovava al Castello.
In occasione di Rebecca Horn – Cutting Through the Past, opere dell’artista saranno presenti anche alla Collezione Federico Cerruti, quale secondo episodio di Interferenze, programma incentrato su affinità e differenze tra il Castello di Rivoli e Villa Cerruti. In questa occasione, la selezione di opere, inclusiva di un grande Bodylandscape ed installazioni, comprenderà Cello (Violoncello), 1999. Originariamente allestita dall’artista a Weimar quale parte del grande progetto Konzert für Buchenwald (Concerto per Buchenwald), quest’opera, concepita come un violoncello che suona da sé con due archetti, è presentata nella sala della musica della Villa.
Francesco Manacorda, Direttore del Castello di Rivoli, dichiara: “Rebecca Horn ha avuto un rapporto privilegiato con il Castello di Rivoli, partecipando a quattro mostre tra cui quella di apertura nel 1984. Siamo onorati di poter celebrare questa vicinanza con una grande mostra che rende chiara la rilevanza e l’incontenibile visionarietà di quest’artista molto amata anche per via del suo iconico intervento al Monte dei Cappuccini”.
Marcella Beccaria, Vice Direttrice del Museo e curatrice della mostra, dichiara: “Rebecca Horn ha manifestato la capacità, propria dei grandi artisti, di piegare tecniche e linguaggi alla propria volontà, anticipando molteplici ambiti di ricerca contemporanei che spaziano dal pensiero multispecie ai nuovi orizzonti che si vanno delineando, con tecnologie che manifestano atteggiamenti assimilabili alle emozioni umane”.
La mostra nasce dalla collaborazione tra Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino e Haus der Kunst, Monaco di Baviera, dove è stata curata da Jana Baumann.
Special Screenings
24 e 25 maggio 2025, ore 14.00–17.00
In sinergia con EXPOSED e il tema dell’edizione 2025 Sotto la superficie – Beneath the Surface, il Castello di Rivoli organizza una serie di proiezioni dedicate ai film di Rebecca Horn presentandoli all’interno del proprio Teatro sabato 24 e domenica 25 maggio 2025. La programmazione include la proiezione di due feature film scritti e diretti dall’artista che sono parte della Collezione del Museo, Buster’s Bedroom, 1991 e La Ferdinanda – Sonate für eine Medici Villa (La Ferdinanda – Sonata per una Villa Medici), 1981.
Ingresso libero fino a esaurimento posti con biglietto d’ingresso al Museo.