Re_st_Art_2

Informazioni Evento

Luogo
DINO MORRA ARTE CONTEMPORANEA
Via Alabardieri 1_ 80126, Napoli, Italia
Date
Dal al
Vernissage
11/05/2023

ore 18

Generi
arte contemporanea, collettiva
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Re_st_Art_2, la mostra collettiva che inaugurerà i nuovi spazi della galleria DINO MORRA_GALLERY.

Comunicato stampa

Aprirà l’11 maggio 2023 alle ore 18.00 Re_st_Art_2, la mostra collettiva che inaugurerà i nuovi spazi della galleria DINO MORRA_GALLERY.
Il progetto di galleria fluida e diffusa mood|project si evolve diventando un’appendice sperimentale della nuova galleria Dino Morra_Gallery che trova la sua sede nei locali di via Alabardieri n.1 che hanno visto accogliere i progetti espositivi di importanti artisti della scena nazionale ed internazionale della storica galleria Umberto Di Marino. “Occupare tali spazi è un atto di responsabilità teso all’obiettivo di continuare con progetti espositivi basati sulla ricerca e la elevata dimensione concettuale”, dichiara il gallerista Dino Morra. “A tal fine, l’intenzione è quella di proporre una serie di mostre che vedranno l’alternarsi delle opere di giovani talentuosi artisti a quelle di artisti dal percorso già definito e strutturato”.
Nel 1952 Michel Tapié scriveva ne Un art autre, che le opere informali esistevano oltre le nozioni di Bellezza, Forma, Spazio, Estetica, come ignorandole, come se non fossero mai esistite. Analogamente al periodo post conflitto mondiale, in cui l’Informale nasce in opposizione al formalismo delle avanguardie, dopo il periodo di emergenza sanitaria globale, è come se ci trovassimo davanti ad una nuova crisi. Ecco che alcuni artisti, sentono il bisogno di andare oltre, di esprimere attraverso delle forme aperte, quel sentimento individuale di incertezza e di inquietudine esistenziale legato ai nostri tempi.
Adinolfi e Cicala, Federika Fumarola, Barbara Prenka, Sonia Riccio, Rotteveel e Vermeer, Mattia Varini sono gli artisti scelti per confrontarsi e riflettere sull'evoluzione dell'arte informale ai giorni nostri. Una disamina necessaria vista l'insorgenza delle recenti tendenze che vedono il ritorno del figurativo sulle scene del contemporaneo. Mentre nella prima edizione di Re_st_Art c’è stato un libero dialogo tra linguaggi eterogenei, gli artisti di questa nuova edizione, hanno una visione comune, prevalentemente pittorica della "non forma". I loro lavori sono proiettati verso la ricerca di una comunicazione della materia, attraverso una lettura personale ed intima dei valori sociali attuali.

Breve bio artisti e mostre principali:

Adinolfi e Cicala, Marco Adinolfi - Napoli 1973. Nel 2002 è stato uno dei primi artisti visivi a proporre una mostra d’arte contemporanea all’interno della rassegna “Maggio dei Monumenti” di Napoli realizzando una personale di pittura e scultura e una grande installazione nello storico Palazzo Carafa di Maddaloni. Da molti anni lavora al ciclo “MonoLogo” inaugurato nel 2011 alla Pica Gallery di Napoli. Dal 2021, una sua installazione scultorea, “La forma del tempo“ ispirata all’omonimo testo di George Kubler, è esposta permanentemente nella Sala Consiliare dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, nel Castello Mediceo di Ottaviano. Massimo Cicala – Wuppertal (D) 1976, studi artistici e architetto per formazione, lavora presso Corvino+Multari di Milano, studio “Zero5” di Napoli per poi intraprendere la libera professione. Concorsi di Architettura e Design con menzioni e pubblicazione. Nel 2005 per l’Istituto degli Studi Filosofici di Napoli scrive una tesi su “La città Sostenibile - Crisi di identità delle nuove metropoli“. Adinolfi e Cicala iniziano la loro collaborazione artistica col progetto “VERSO” ispirato la testo letterario ‘La passeggiata’ di Robert Walser presentato al PAN (Palazzo delle arti Napoli) nel 2022 con la curatela dalla galleria mood|project di Dino Morra e il catalogo con i testi di Valentina Rippa e Reto Sorg.

Federika Fumarola (Roma, 1981) attualizza, rinnovandolo, l’idea di pattern come segno primario ripetuto, che ha la possibilità di rappresentare non più un soggetto definito centralizzato, ma di evocarne la sua potenziale natura in trasformazione, quale elemento di un habitat più complesso. La sua è una ricerca artistica sensibile alle tematiche sul paesaggio e ai soggetti naturali che fa percepire tramite il linguaggio tecnico della pittura ad olio. Tra le principali esposizioni: Roma (MORFOGENESI, group show, Struttura; THE MILKY WAY VI, group show, Galleria Alessandra Bonomo; MATERIA NOVA, group show, GAM Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale), a Bergamo (DIALOGUES ON ABSTRACTION, online group show, Superstudiolo), ad Art Verona Fair (DueMilaDuecentoVentidue 2222, group show, Post Ex project, Art Verona Lab), a Novara (LIVING TROUGH THE END OF NATURE, double solo show with Edyta Hul, Uma Gallery).

Barbara Prenka (1990, Gjakova) parte dalla fisicità intesa come corpo che crea e distrugge. La pittura diventa un reagente dell’ambiente vicino e lontano. La spontaneità del gesto, la freschezza, lo sporco sono parte del processo pittorico, in quanto successione di imprevisti e di riscoperte, che nel fare e disfare, finiscono per definire il soggetto. Questo dare e togliere permette di non distogliere la visione dalla materia che si sviluppa, si genera. I suoi lavori si concentrano sulla ricerca di questo limite, che l’artista esprime nel termine latino di ”In” e “Maneo” ossia il rimanere in quiete, dentro, proprio a voler evidenziare un'azione del soggetto stesso che la compie. Solo Exhibitions: 2022 Where touch speaks louder, curated by Eva Comuzzi at Marina Bastianello Gallery, Venice Mestre. 2022 Drifitng on the Echoes, in collaboration with Alessandra Novaga curated by Giulia Guanella at Spazio Lampo, Chiasso Swiss. 2021 Shelter Lines, curated by Edoardo Monti at Palazzo Monti, Brescia. 2017 I muri sono custodi delle finestre, curated by Marina Bastianello, Galleriamassimode- luca, Mestre - Venice. 2015 Darsena residenza # 1, curated by C.a.r.e. Project, at Galleriamassimodeluca, Me- stre - Venice. Collective exhibitions 2022 Cosmic Engines of Metaphysical Superpower, curated by Lukasz Furs at Schau Fenster, Berlin. 2022 What do Landscapes dream of? Curated by Sarah Solderer and Mara Vöcking at Tubla Da Nives, Biennale Gherdëina 8, South Tyrol. 2022 Venice Time Case, curated by Luca Massimo Barbero at Galerie Italienne, Paris. 2021 For some bags under the eyes, curated by Romain Sarrot at Sans Titre (2016), Pa- ris. 2021 Make me a coffee, make me a sandwich, curated by Natalija Vujosevic at Galerija17, Prishtina. 2021 Venice Time Case, curated by Luca Massimo Barbero at Tommaso Calabro Gallery, Milano. 2020 Whatever It Takes, curated by Curatorial School at A Plus A Gallery, Venice. 2020 Pesi Massimi, at Spazio Punch curated by Fondazione Malutta and Augusto Mau- randi, Giudecca Venice. 2019 Artverona, Verona Art Fair stand Galleriamassimodeluca, Verona. 2019 Margine, curated by Daniele Capra, Raffaele Santillo studio Pordenone. 2019 Etna & Paricutin, Centro Cultural Antiguo Colegio Jesuita, Fabrica de San Pedro Uruapan Mexico. 2019 Il disegno Politico Italiano, curated by Aurora Fonda and Sandro Pignotti, at A plus A gallery Venice. 2019 Figolammerda ep. 2, curated by Pier Paolo Scelsi and Valentina Gioia Levy, at Giu- decca Art District, Venice. 2018 Artissima, stand n.30 Galleriamassimodeluca, Fiera di Torino

Astratto, minimalista, informale, così Sonia Riccio, nata nel 1976 a Pozzuoli, definisce il suo linguaggio pittorico. Sperimentando le diverse possibilità del monocromo, i suoi lavori esprimono le sfumature degli stati d'animo, attraverso una ricerca spirituale che si basa sulle emozioni del momento, come paura e rabbia, tra forza e leggerezza. Una ricerca che ha segnato la concezione del monocromo nelle sue opere. La sua essenza primordiale è l'opera al nero che l'ha accompagnata e l'accompagna tutt'ora. Negli ultimi anni il colore ha avuto una approfondita mediazione della ricerca di tonalità tenui. Tra le varie mostre, ha esposto alla BRAU - Biblioteca di Ricerca di Area Umanistica, Napoli, alla galleria Andrea Ingenito Contemporary Art, Milano, al MAGMMA di Villacidro (Sardegna). Nel 2019 è stata finalista della sezione Pittura al Premio Combat Prize e nello stesso anno ha partecipato a BoCs Art Residenze d’Artista, a Cosenza, e ad #ATELIER4, residenza del MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma. Nel 2020 ha partecipato al programma di residenze di Viafarini, a Milano. Nel 2021 ha esposto in occasione di due collettive, al MANN - Museo Archeologico Nazionale di Napoli e al PAN – Palazzo delle Arti di Napoli, per la mostra “RE_st_ART” con la galleria mood|project e SHOW_2 con galleria mood| project di Dino Morra.

ROTTEVEEL VERMEER è un duo di artisti olandesi di recente fondazione, composto dall'artista visivo Jochem Rotteveel e dallo stylist Thomas Vermeer. Il loro comune fascino per il colore li ha uniti. Jochem Rotteveel si descrive come un pittore che utilizza materiali speciali: pellicola adesiva e nastro adesivo. Per più di dieci anni, questi materiali sono serviti come "pennello" e "pittura" di Rotteveel mentre affina continuamente la sua tecnica con ogni nuovo lavoro. Nello stesso periodo, Thomas Vermeer ha lavorato come stylist per grandi marchi come Hermès, Vlisco e Longchamp e riviste di moda come ELLE e Harper's Bazaar. Sebbene Rotteveel e Vermeer siano attivi in due diverse discipline creative, la loro collaborazione è stata una cosa ovvia fin dal primo giorno. Rotteveel e Vermeer si sentono legati ai pittori hard-edge e colorfield Frank Stella, Barnett Newman, Mark Rothko, Piet Mondriaan, Peter Halley e Ellsworth Kelly. Ma anche con i coloristi Josef Albers, Vincent van Gogh, Yves Saint Laurent, John Galliano, Matisse e Hella Jongerius. Nella tradizione di Robert Rauschenberg e Isa Genzken, Rotteveel Vermeer si avvicina al loro materiale nella convinzione che ogni tipo di materiale possa essere appropriato per l'arte, purché sia in grado di sorprendere l'artista. Con pellicola e nastro adesivo, ROTTEVEEL VERMEER indaga diversi confini. Piegando la lamina, aggiungono volume alle superfici piane, allungando il confine tra bidimensionale e tridimensionale. La materia diventa pastosa ma non rivela le sue origini. Lo spettatore non sa se è metallo, plastica o ceramica. Poiché Rotteveel e Vermeer non sono in grado di fondere fisicamente i colori, mirano a fondere i colori otticamente. Seguendo le pieghe, lo spettatore mescola otticamente i colori. Sia che i colori siano in linea l'uno con l'altro o che si scontrino, insegnano sempre allo spettatore qualcosa di nuovo su se stessi e l'uno sull'altro. Nei loro lavori su pannello dibond, Rotteveel e Vermeer piegano la pellicola attorno ai bordi del pannello. Ciò solleva la domanda: dove finisce il lavoro e dove inizia il vettore? C'è anche un fronte e un retro? Rotteveel e Vermeer lavorano su pannelli dibond ma realizzano anche grandi murales. I murales affrontano tutte le questioni sollevate sopra, ma aggiungono un'altra domanda sul valore dell'eternità, poiché tutti i murales sono temporanei. Dopo ogni mostra, ROTTEVEEL VERMEER li smonta e l'unica immagine che rimane è l'immagine dentro la tua testa. Questi murales fanno una dichiarazione, per dimostrare che l'arte non dovrebbe necessariamente avere un valore per l'eternità, perché il vero valore dell'arte sta nel momento in cui la sperimenti. Attualmente i loro lavori sono esposti ad Art Busan nella Korea del Sud.

La visione di Mattia Varini (Brescia, 1996) invece è una proiezione di un mondo di confine, quello di provincia. Le strade si allungano fino a diventare astratte, lo scenario cambia costantemente e i soggetti che lo animano sono come scie che creano ponti di connessione tra entità. Da un lato il divenire di ciò che muta e dall’altro la piana stasi di ciò che resta. Creare immagini corrisponde alla necessità di cercare quell’abbaglio con cui la realtà ha folgorato i sensi; al bisogno di cercare quel luogo invisibile in cui il montaggio, lo smontaggio e il rimontaggio rendono reale ciò che vediamo. Tra le principali mostre e collaborazioni: Solo Show, Warum Hunde Bellen, Nineteen days gallery, Munich, 2020, Collettiva, Whatever it takes, A plus A, Venezia, 2021, Collettiva, Condominio Cappuccina, Venezia, 2021. Art Director del progetto Materia, Anne Imhof Studio, assistente, Monica Bonvicini Studio, assistente, Berlin. Workshop: 2022, (A) Temporal Movements, Savvy Contemporary, with Regina Lomio, Amna Mawaz, Venuri Perera, Berlino. 2022, Magical Hackerism. Or the Elasticity of Resilience, Savvy Contemporary in collaborazione con Panke Gallery, with Ana Beatriz Almeida, Berlino

Si ringrazia: gli Artisti, Stefania Trotta, Pio della Volpe, Ginevra Russo, Umberto di Marino, Maria Di Niola, Angelo Merullo_Ad Maiora (organizzazione aziendale e marketing)